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Domenica, 12 Maggio 2024

“ Siamo oramai ad ottobre e per uno dei teatri storici dell’area collinare di Napoli, nulla si sa di un eventuale cartellone né è stato pubblicizzata una campagna di abbonamenti, mentre, come negli anni scorsi, alla fine del mese inizierà la sola attività cinematografica, legata al cineforum, che però impegnerà la sala per un sol giorno alla settimana. La cosa desta non poche perplessità dal momento che stiamo parlando dell’antico cinena-teatro Acacia, in via Tarantino, nei pressi di piazza Medaglie d’Oro, costruito alla fine degli anni ’40, che in passato, con i suoi 676 posti di platea e 225 di galleria, è stato attivo con un ricco calendario di rappresentazioni teatrali. Nella scorsa stagione teatrale, dopo una breve pausa, l’Acacia era tornato alla ribalta, in grande stile, con un cartellone che prevedeva ben 10 spettacoli in abbonamento e quattro fuori abbonamento “. A richiamare l’attenzione su una vicenda che interessa tanti napoletani, amanti del teatro, legati peraltro da tanti ricordi all’antico cinema-teatro vomerese, è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, particolarmente attento alle vicende che riguardano le attività culturali e spettacolari dell’area collinare partenopea.

 

“ Il Vomero - ricorda Capodanno – è stato, a giusta ragione, sempre considerato la “Cinecittà di Napoli” visto che agli inizi del novecento proprio nel quartiere collinare si trovavano due stabilimenti di produzione cinematografica. La “Partenope film”, fondata nel 1910 da Roberto Troncone, in via Solimena e la “Lombardo Film” , rilevata da Gustavo Lombardo e da cui sarebbe poi nata la “Titanus”, in via Cimarosa 186. A partire da quegli anni videro la luce numerose sale cinematografiche la prima delle quali, l’Ideal, sorse in via Scarlatti nel 1913. Oggi al posto di quella bellissima sala in stile Liberty, che i vecchi vomeresi ricordano ancora, vi è il megastore Zara “.

 

“ Fino agli inizi degli anni ’60 sulla collina partenopea si contavano ben dieci sale cinematografiche, compreso appunto il cinema-teatro Acacia – continua Capodanno -. Di queste negli ultimi lustri hanno chiuso i battenti ben sei. Oltre al già ricordato cinema Ideal, sono scomparsi l’Ariston in via Morghen, sostituito da una banca, il Colibrì in via de Mura, sostituito da un club fitness, il Bernini, sostituito da un negozio di abbigliamento per bambini, l’Abadir, già Orchidea, in via Paisiello dove attualmente c’è un supermercato e per ultimo l’Arcobaleno, chiuso nei mesi scorsi “ .

Anche quest’anno Pompei si prepara a trascorrere il mese di ottobre sotto la sguardo della Vergine del Santo Rosario. Dal 1° ottobre, come ogni anno, prende il via il “Buongiorno a Maria”, lo speciale momento di preghiera con il quale affidare alla Madonna il giorno che inizia. L’appuntamento, che dà avvio all’ottobre mariano, è dal lunedì al sabato, alle 6.25. Il “Buongiorno a Maria” sarà, inoltre, trasmesso in diretta televisiva da TV2000 (visibile sul canale 28 del Digitale terrestre, sul canale 140 di Sky e sul canale 18 di Tv Sat. In streaming, invece, sul sito www.TV2000.it).

Il mese di ottobre sarà, inoltre, ricco di numerosi altri appuntamenti. Sabato 4, si festeggerà il Beato Bartolo Longo, fondatore della Nuova Pompei e del Santuario. Tradizionalmente celebrata il giorno 5, la festa del Beato sarà, dunque, anticipata al giorno precedente. Alle 15.00, l’Urna contenente le spoglie mortali del Fondatore sarà trasferita presso la Parrocchia Sacro Cuore, dove sosterà fino alle 20.00, quando, in processione, sarà ricondotta in Santuario, attraversando via Colle San Bartolomeo, via Cirillo, Via Roma, via San Michele e Piazza Bartolo Longo. Alle 21.30, in Basilica, inizierà la veglia mariana, organizzata dall’ufficio diocesano per la Pastorale Familiare e dedicata quest’anno alla preghiera per la famiglia, per rispondere all’invito rivolto dalla C.E.I. a raccogliersi in preghiera, alla vigilia della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, su “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell'evangelizzazione”. Alle 24.00, mons. Tommaso Caputo, Arcivescovo Prelato di Pompei, presiederà la santa Messa, trasmessa in diretta televisiva da TV2000.

Sarà, poi, mons. Nunzio Galatino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, a presiedere, domenica 5, la Concelebrazione Eucaristica sul sagrato della Basilica mariana e la recita della Supplica. La funzione religiosa, prevista per le 10.30, sarà trasmessa in diretta da Napoli Canale 21, la storica emittente partenopea che, da oltre 25 anni, segue tutte le celebrazioni del Santuario di Pompei.

Gli appuntamenti dell’ottobre mariano continuano lunedì 6, alle 9.30, con la santa Messa concelebrata dai parroci della città e presieduta da don Sebastiano Bifulco, alla quale parteciperanno gli studenti delle scuole primarie che, al termine della celebrazione, apporranno un omaggio floreale ai piedi del monumento al Beato Bartolo Longo. La cerimonia, arricchita dalle note del Complesso Bandistico “Bartolo Longo-Città di Pompei”, sarà seguita dalla santa Messa celebrata da don Giuseppe Ruggiero alla quale prenderanno, invece, parte gli studenti delle scuole secondarie.

Martedì 7 ottobre, alle 19.00, infine, l’Arcivescovo Caputo presiederà la celebrazione eucaristica nella solennità della Beata Vergine Maria del Rosario.

Fino al 30 novembre, inoltre, TV2000 trasmetterà tutti i giorni, in diretta televisiva, la santa Messa delle 8.30, celebrata presso l’Altare della Madonna.

 

 

 

 

Vomero, locali ex Lucullo

“ Sarà perché al Vomero sono nato e ci vivo da sempre ma io quei bei locali ad angolo con accesso da via Luca Giordano, 43 e vetrina su via Scarlatti, 193, sicuramente uno dei più negozi del quartiere collinare, me li ricordo ancora oggi come sede della storia rosticceria “Villa di Lucullo” – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Quanti “panzarotti” pieni di filante mozzarella, frittatine di maccheroni, e prelibate montanare hanno deliziato i nostri palati negli anni di gioventù! “.

“ Ricordi di quando al Vomero il “take away“ era rappresentato appunto dalla “Villa di Lucullo” o dalla “Rosticceria Imperatore“, posta sempre in via Scarlatti, andando verso via Cilea – continua Capodanno -, mentre ora non si contano più le patatinerie e le friggitorie, ed il quartiere assomiglia sempre ad un grosso fast food “.

“ Negli ultimi tempi i locali, che si estendono su due piani, avevano ospitato uno degli store del noto marchio Yamamay, peraltro già presente al Vomero – puntualizza Capodanno -, ma in questi giorni le vetrine sono state oscurate e le insegne sono scomparse, il tutto a pochi passi dai locali della ditta Abet, che dopo 175 anni di attività, proprio nei giorni scorsi, ha lasciato i locali in via Scarlatti, sull’angolo opposto dell’incrocio tra le due più importanti strade del quartiere “.

“ Adesso la preoccupazione che serpeggia è che nei locali dove c’era la “Villa di Lucullo” possa nascere un’altra patatineria – prosegue Capodanno -. Una crisi, quella del settore commerciale, che, a differenza di quanto si cerca di propinare con analisi frettolose e parziali, non è certamente legata ai soli oneri per i canoni di locazione, che, al Vomero, peraltro negli ultimi tempi, sono precipitati, adeguandosi al mercato immobiliare delle altre zone, crisi che vede ben altre concause, sulle quali occorrerebbe fare approfondite indagini “.

“ A partire dallo stato di degrado e di abbandono nel quale versa il quartiere, un tempo definito bene, con strade piene di buche ed avvallamenti, come ha messo in evidenza la recente forte protesta dei commercianti di via Luca Giordano, arteria che attende i lavori di manutenzione da ben quattro anni – afferma Capodanno -, senza parlare dello spazzamento che viene effettuato a singhiozzo riducendo sovente marciapiedi e carreggiate a delle vere pattumiere, dove è facile incontrare a passeggio, anche in pieno giorno, topi, blatte rosse ed insetti vari “.

“ Non parliamo poi della viabilità – prosegue Capodanno - dove a fronte della chiusura di alcuni tratti di strada, impropriamente chiamata “pedonalizzazione”, non è stato realizzato neppure uno stallo di parcheggio pubblico, consentendo ai pochi gestori dei parcheggi privati di chiedere fino a cinque euro per ora per la sosta dell’autovettura. Senza considerare quello che accade, specialmente nei fini settimana, nel metrò collinare, un vero e proprio far west che vede i passeggeri alla mercé di vere e proprie bande di delinquenti, senza che si provveda a mettere in atto le necessarie misure per garantire appieno la sicurezza dei viaggiatori “.

“ In tutto ciò, c’è pure chi si frega le mani, continuando a fare loschi affari milionari, favoriti dalla latitanza delle istituzioni – conclude Capodanno -. Tra l’altro sono ricomparse le bancarelle degli ambulanti abusivi che, notoriamente, rappresentano l’ultimo anello di uno dei tanti rami che consentono introiti da capogiro alla delinquenza organizzata, con la produzione e la vendita di prodotti contraffati, dai CD alle borse, dagli occhiali ai capi d’abbigliamento, senza che vengano messi in atto le necessarie attività repressive. Ma il nuovo vero affare è quello che gira intorno a questo continuo cambio di attività che riguarda il commercio a posto fisso, dove sempre più spesso si sente parlare di “lavanderie” del danaro sporco. Ed intanto c’è chi memore delle famigerate tre f di memoria borbonica, cerca di consolare i vomeresi con l’ennesima inutile notte bianca… “.

Napoli Palazzo Reale

Al via la trentunesima edizione delle Giornate Europee del Patrimonio, manifestazione ideata nel 1991 dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione Europea. Si tratta di un'occasione di straordinaria importanza, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, per riaffermare, presso l'opinione pubblica, il ruolo centrale della cultura nelle dinamiche sociali italiane.

La Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e provincia, guidata dal Soprintendente Giorgio Cozzolino, propone per sabato 20 visite alla mostra: Sguardi di facciata, fotografie di Luciano Pedicini presso l’ Ambulacro di Palazzo Reale di Napoli. Si potrà osservare, attraverso le foto d'insieme e di dettaglio, la facciata storica di Palazzo Reale, attualmente coperta da ponteggi per il restauro, che durerà tre anni e costerà trentacinque milioni di euro. Hanno collaborato al progetto gli architetti della Soprintendenza partenopea: Annalisa Porzio, Gina Ascione, Donato Calicchio, Antonio Mariano, Paolo Mascilli Migliorini e Catello Pasinetti. In occasione della Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea, che terminerà il 31 dicembre, la Soprintendenza ha inteso anche sensibilizzare il pubblico dei visitatori sul tema dell'Unità Europea. Il Servizio Educativo e Coopculture hanno elaborato un itinerario di visite, che inizia domenica 21, alle sale dell'Appartamento Storico con l’intento di divulgare la nascita del concetto d'Europa e la sua storia. L'itinerario propone l'osservazione dettagliata delle iconografie dell'Europa, presenti negli affreschi, nelle decorazioni in stucco, nelle porcellane e nei tappeti del Palazzo Reale.

Intanto nella sala esposizioni della Biblioteca Nazionale di Napoli è stata allestita la mostra “Il ritratto a Napoli tra Ottocento e secolo breve”, frutto di una sinergia tra l’ Archivio Parisio e la stessa Biblioteca Nazionale, che presenta le fotografie della Collezione Piccirilli, per documentare la ritrattistica fotografica di fine Ottocento-inizio Novecento. Sono in esposizione ritratti di personaggi più o meno noti, che appaiono insieme a foto di famiglia, immagini di re, regine, principi, oppure di militari, di artisti o di importanti uomini politici del momento, attrici e attori. Una raccolta che, al là del numero elevato di foto, è arricchita da molti preziosi contenitori fotografici. Sono album dei primi del Novecento dall’elegante fattura, che svolgevano la funzione di libri illustrati della genealogia familiare e della mitologia sociale. E poi in mostra un consistente numero di «carte da visita» , grandi appunto come dei biglietti da visita, cui si deve il loro nome, raccolte in album di diverso formato, con copertine in pelle o stoffa, decorate con fregi, disegni e borchie. Più numerose sono le foto in formato, «Salon» o «Cabinet», più grande del precedente ed elaborato dopo il 1866, che dava modo al fotografo di esprimere al meglio le sue capacità tecniche e artistiche, a cui si aggiungono un cospicuo numero di foto dal formato ancora più grande, contornate nella quasi totalità da eleganti passpartout.

Ad evidenziare l’evoluzione del concetto di ritratto fotografico sono anche in mostra circa quaranta ritratti, realizzati fra la fine degli anni Venti e gli anni Trenta, dall’ eclettico Giulio Parisio, che non si occupò mai di cronaca, ma rivendicò sempre il suo ruolo di artista. Nel 1995 un gruppo di studiosi, guidato da Stefano Fittipaldi, ha rilevato dal figlio Fabrizio quello che rimaneva del suo importante archivio. È di questi giorni la notizia della imminente chiusura dell’Archivio Parisio, che vantava circa un milione di negativi fotografici originali, ridotti poi a settantamila. L’importante patrimonio fotografico, che mette in evidenza i momenti più significativi dello sviluppo di Napoli, è stato riconosciuto come luogo di interesse culturale e vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Giulio Parisio ritraeva gli artisti come Gemito, Irolli, De Corsi, Caprile nei loro atelier.

Anche il Comune di Napoli aderisce alla Giornata Europea del Patrimonio e accogliendo l'invito del Presidente nazionale dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni d'Italia) e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l'Assessore alla Cultura e al Turismo, Nino Daniele, di concerto con l'Assessore ai Giovani, Alessandra Clemente, hanno programmato per sabato 20 l’apertura fino a mezzanotte, con biglietto di ingresso di un euro, di due importanti strutture del Comune. Si tratta del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, dove si potranno visitare le mostre e le installazioni realizzate nell'ambito del Forum Universale delle Culture: “Words” - Mostra Fotografica di Luisa Menazzi Moretti e “Streets of… 7 cities in 7 minutes” a cura di Aldaterra Projects. Sarà possibile inoltre vedere la mostra “Capolavori in dettaglio” con il pagamento di un biglietto d'ingresso di un solo euro ed il Maschio Angioino che darà la possibilità di visitare gratuitamente alcuni spazi museali del castello nel corso della serata, che prevede per l'iniziativa “L'etica del bere”, il concerto di James Senese & Napoli Centrale.

ingresso monumentale al Palazzo Reale

 

San_Gennaro_Cippo

Tra il Vomero, quartiere collinare del capoluogo partenopeo, e San Gennaro esiste un profondo ed antico legame. Bisogna infatti ricordare che la tradizione popolare, fonti epigrafiche e testimonianze monumentali collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, tappa obbligata, in epoca romana, lungo la via Puteolana che, per colles, collegava la città flegrea a Napoli. Il miracolo sarebbe avvenuto durante una pausa della processione liturgica organizzata dalla diocesi di Napoli e della Campania per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove era la sepoltura, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina, Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente nel casale di Antignano, offrì le ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio e custodite dalla stessa per anni. La tradizione popolare vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. L’evento viene ricordato sia da un altorilievo posto nella Basilica in via S. Gennaro ad Antignano, dedicata al santo, dove si osserva Eusebia che, genuflessa, dona le ampolle al Vescovo che guida la processione, sia dal cippo che nel 1941 venne posto dalla delegazione pontificia a poca distanza dalla stessa Basilica .

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