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L'Associazione “Nessuno resti indietro” presente nei pronto soccorsi di Catania

Persone in attesa per ore, barelle in mezzo ai corridoi, tensione tra pazienti e parenti con tanto di aggressioni quotidiane a infermieri e medici. La situazioni nei pronto soccorsi di Catania è a dir poco esplosiva. Basta una semplice “scintilla” per scatenare l’irreparabile. L’associazione “Nessuno Resti Indietro” ha raccolto le segnalazioni di tanti utenti e si è attivata immediatamente per constatare la gravità del problema. Da qui il sopralluogo del direttivo con il presidente, Dottor Ernesto Calogero, ed i due vice presidenti Carmelo Marino e Alessio Zizzo. Un intervento resosi necessario per visionale luoghi sensibili dove il personale medico ha continuamente a che fare con soggetti di ogni tipo e che, vista la situazione, sono in evidente stato di agitazione e, spesso, pure di aggressività. Condizioni disumane, quasi da terzo mondo, destinate ad aggravarsi ulteriormente con la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Scenario,questo, che avrebbe effetti disastrosi per l’intera città di Catania. “Come presidente dell’associazione- afferma il dottor Calogero- chiedo al Sindaco Bianco, ed a tutti i soggetti interessati, di prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti e tutelare maggiormente questi luoghi fortemente sensibili. Non solo, chiudere il pronto soccorso di via Plebiscito avrebbe il solo effetto di mettere in ginocchio la struttura del vecchio presidio ospedaliero del “Garibaldi” situato nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù. Una situazione estremamente preoccupante che, senza gli opportuni provvedimenti, potrebbe danneggiare i servizi sanitari specifici presenti sul territorio che, in pochi giorni, si troverebbero ad affrontare un’ utenza quasi raddoppiata. Una situazione che avrebbe dell’incredibile lasciando la gente di fronte ad una cattiva organizzazione, da parte degli organi preposti, che non lascerebbe spazio a nessuna giustificazione. 

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