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"Vogliamo mandare la sinistra all'opposizione anche in Europa, come in Italia", ha garantito la presidente del Consiglio. "Quando diciamo mai con la sinistra non è uno slogan a seconda delle convenienze, come altri hanno fatto, ma della nostra identità. Non ci sono mezze misure, prendere o lasciare", ha sottolineato. "Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a chi, nelle nostre scuole e nelle nostre Università, insegna l'odio verso la nostra civiltà", ha avvertito dal palco. "Non accettiamo lezioni da chi invoca la chiusura delle scuole per il Ramadan mentre chiedeva di togliere il crocifisso dalle scuole", ha aggiunto.

"Sono pronta, come sempre a fare la mia parte". L'annuncio arriva dopo un'ora e sette minuti di discorso e la voce di Giorgia Meloni sale di tono, con una nota di entusiasmo, quando conferma che "scendo in campo come capolista delle liste di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni". È l'annuncio nelle cose e che comunque attendeva l'ufficialità della conclusione della Conferenza programmatica FdI. "Votatemi scrivendo il mio nome, Giorgia, come mi chiamano tutti quelli che mi avvicinano", ha chiesto la premier nel suo intervento.

 Intanto il generale Roberto Vannacci, di fresca candidatura alle europee nelle liste della Lega, è riuscito ancora una volta nell’intento di attirare su di sé i riflettori e l’indignazione della sinistra. E fin qui tutto bene. Meno bene però che sia riuscito anche a ricevere critiche e dissociazioni da pressoché tutte le componenti del centrodestra, anche dal partito nelle cui file si candida, la Lega, con l'improvvisa uscita sui disabili.

Questa volta però l’attenzione che le sue parole hanno suscitato è andata molto oltre i confini della sinistra. Bravissimo a smascherare il bigottismo, il politicamente corretto, l’ideologia woke, la povertà di argomenti di una sinistra che sembra incapace di fare altro che fascistizzare il suo avversario, questa volta il generale ha scoperto il fianco, ha offerto un insperato assist per una narrazione diversa: la “notizia” è diventata il centrodestra che si dissocia da Vannacci e le polemiche all’interno dello stesso partito che lo ha candidato.

Candidatura ovviamente legittima quella di Vannacci, e a nostro avviso anche opportuna, per la sua capacità dimostrata in questi mesi di conquistare una certa centralità mediatica su temi, quali l’agenda green, l’immigrazione o gli eccessi gender, certamente funzionali alle battaglie culturali e politiche della destra. Ma se fino ad oggi il “protocollo Vannacci” – contrapporre il buon senso alle assurdità progressiste – ha messo in difficoltà la sinistra, costringendola ad arroccarsi su di esse, fresco di candidatura il suo “protocollo” rischia ora di mettere in difficoltà il centrodestra.

Se da una parte, infatti, molti elettori che si identificano di sinistra (o per lo meno non di destra), non seguono i loro partiti sulla linea del fanatismo green o Lgbtq e dell’accoglienza illimitata di migranti illegali, su temi quali l’aborto – come dimostra anche il dibattito negli Stati Uniti – o addirittura la disabilità, sono molti elettori e soprattutto elettrici del centrodestra a non essere disposti a seguire posizioni estreme. Dunque, sui primi temi il centrodestra ha tutto da guadagnare, sui secondi tutto da perdere.

La famiglie di destra toccano con mano almeno tanto quanto quelle di sinistra i problemi della disabilità e i benefici dei recenti, faticosi passi avanti nell’inclusione delle persone disabili, dalla scuola al mondo del lavoro.

A rallentare le lezioni non sono i bambini e i ragazzi disabili, ma spesso gli extracomunitari quando hanno scarsa o addirittura nessuna conoscenza della lingua italiana, e ancora più spesso bambini e ragazzi indisciplinati nei cui confronti la scuola ha perso qualsiasi autorità e gli insegnanti hanno pochissimi e insufficienti strumenti per intervenire. Proprio su questo fronte, di recente, la maggioranza di governo ha tentato di mettere una toppa con la riforma del voto in condotta e del sistema di sospensioni.

Sarebbe dunque il caso che da qui in avanti il generale Vannacci utilizzasse le sue doti nell’attirare su di sé le attenzioni e nel definire l’agenda mediatica per i temi strategici di queste elezioni europee. I temi decisivi per vincere e sperare in una maggioranza di centrodestra sono altri: il vasto assortimento di eco-follie, la deindustrializzazione, la dipendenza dalla Cina, il centralismo Ue. Tutto il resto è una pericolosa distrazione di massa degli stessi elettori di centrodestra.

 "Non ho mai affermato che bambini e ragazzi disabili dovrebbero stare in classi separate dagli altri. Ho detto che devono stare insieme con gli altri bambini e ragazzi ma che servirebbero impegni peculiari e anche strutture adeguate e dedicate per momenti di attenzione particolare rivolta alla loro disabilità. Esattamente quello che molti genitori con bambini disabili vorrebbero fare ma purtroppo queste strutture sono pochissime e le liste d'attesa sono lunghissime". Lo precisa il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle europee ad Affaritaliani.it.

 "Basta rileggere le mie dichiarazioni per rendersi conto di quanto io abbia voluto esprimere, anche citando la necessità che degli specialisti si occupano specificatamente delle disabilità. Purtroppo c'è il malcostume, da parte di una certa stampa, di fare titoli altisonanti che esulano dalle parole espresse nell'intervista con lo scopo preciso di demonizzare l'interlocutore e di snaturarne i pensieri espressi", aggiunge. Quanto alle critiche di molti esponenti della Lega, come il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, "sono diatribe interne al partito che reputo più che legittime ma che non mi interessano. Io ho un'idea di tradizione, di patria, di cultura e di sovranità molto simile a quella della Lega e che porterò avanti in maniera indipendente".

Il generale Roberto Vannacci "con pacata umiltà si dichiara non conoscitore di tali problematiche, esprimendo con un'analisi diretta, coraggiosa e di grande realtà, il delicato argomento" della disabilità: con queste parole un disabile amico d'infanzia del candidato leghista alle europee, Norberto De Angelis, ha difeso le parole di Vannacci sui disabili in una lettera che l'AGI ha potuto visionare. A suo dire Vannacci "è inequivocabilmente diretto e chiaro quando esalta e non denigra la categoria (dei disabili, ndr) e son certo che lo fa di cuore, perché è sempre col cuore che mi ha accolto in casa sua vicino le sue due figlie".
"Ma come fate a essere cosi' miopi da non realizzare che ogni disabilità va analizzata caso per caso senza generalizzarla?", si è chiesto. "Quando si parla di disabilita', a quale tipo si è indirizzati? Disabile motorio o psichico o intellettivo o sensoriale? Disabile dalla nascita o post malattia o post trauma?", prosegue De Angelis, "capite bene che la parola stessa racchiude miriadi di diversità, trattamenti educativi, d'insegnamento scolastico, medici, psicologici" e altro. "Se da una parte la vita sociale, specie negli istituti scolastici, e l'amicizia fra individui senza patologie con dei disabili aiuta la conoscenza sul come relazionarsi con loro e quindi da adulti avranno maggiori riguardi e rispetto", osserva, "è altresì vero che la capacità d'apprendimento delle disabilita' mentali, hanno dinamiche tutte loro e troppo soggettive. Non nascondiamoci dietro un dito o fare i finti moralisti".

 Fonte Agi Atlantico affariItaliani e varie agenzie  

Israele ha attaccato l'Iran nella regione centrale di Isfahan, dove si trovano diversi obiettivi militari, tra cui l'impianto di arricchimento dell'uranio. L'attacco con droni non è stato ufficialmente confermato da Tel Aviv, che ha scelto di mantenere un basso profilo per "ragioni strategiche", secondo fonti informali americane, mentre l'Iran ha preferito minimizzare l'incidente per evitare di dover attuare la "risposta dura" precedentemente promessa da Teheran.

"La presidenza italiana del G7 invita alla prudenza e a un'assoluta de-escalation. Chiediamo di fermare l'attacco a Rafah, vediamo se saremo convincenti. Lanciamo un appello alla de-escalation, alla prudenza". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rai News 24 commentando l'attacco israeliano delle scorse ore. Tajani ha anche rassicurato sulla sorte degli italiani che si trovano nella Repubblica islamica: "Sono al sicuro", ha aggiunto da Capri, dove è prevista la seconda giornata del G7 dei ministri degli Esteri. Tajani, in particolare, ha spiegato di aver parlato con l'ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei.

Secondo diverse fonti, i missili e droni lanciati avevano una portata limitata e quindi potevano essere stati tirati dallo stesso territorio iraniano; in passato è gi' accaduto che l'intelligence israeliana riuscisse a compiere attacchi di questo tipo. Secondo le primissime analisi, lo Stato ebraico ha scelto una iniziativa relativamente discreta per dare a Teheran la possibilità di non rispondere.

Gli Usa, che non sono stati coinvolti nell'azione offensiva condotta nella notte contro l'Iran, sono convinti che l'Italia - il cui "impegno e' gia' stato molto importante per contribuire alla de-escalation"- possa adesso svolgere un ruolo importante dialogando "con i Paesi in Medio Oriente con i quali ha ottimi rapporti": cosi' il segretario di Stato, Antony Blinken, nella conferenza stampa finale alla ministeriale degli Esteri del G7, che si e' conclusa a Capri. "Siamo impegnati sin dal primo giorno, il 7 ottobre, nello sforzo per la de-escalation", ha ricordato il capo della diplomazia americana. "Questo sforzo continua e l'Italia puo' avere un ruolo nodale, come Paese che e' impegnato nel mondo su molti fronti, con tanti Paesi. L'Italia ha i suoi colloqui diretti e penso che si sia visto, nelle due ultime settimane, quali siano questi rapporti. Rimane importante alimentarli per evitare escalation e per evitare un conflitto piu' ampio". "Israele e' stato colpito da un attacco mai visto prima e gli Usa hanno interesse a che Israele si difenda, ma vogliamo anche - ha ripetuto Blinken- mitigare il conflitto".

Quanto all'Iran, sta cercando di minimizzare la portata dell'attacco, la cui natura e' comunque ancora incerta. Di certo ci sono le esplosioni riferite da testimoni vicino alla città di Isfahan e a diversi siti militari, fra i quali quelli balistici e militari. In occasione dell'attacco iraniano di 5 giorni fa, erano stati filmati lanci di missili verso Israele che partivano proprio da uno di questi siti. L'agenzia Fars vicina ai Guardiani della rivoluzione ha scritto stamattina di tre esplosioni presso la base dell'esercito a Isfahan, affermando che la difesa aerea era stata attivata e che un drone era stato avvistato anche a nord-ovest, a Tabriz, non lontano da una raffineria.

Esplosioni sono state segnalate nella zona di alcuni siti militari, stamattina all'alba, ma per ora non si conosce la portata di quanto accaduto. Dall'attacco iraniano condotto la notte fra sabato e domenica scorsi, in risposta a quello israeliano sul consolato di Teheran a Damasco, la comunità internazionale sta cercando di contenere Israele perché la sua ritorsione fosse moderata e non tale da produrre un'esacerbazione del conflitto.

Le agenzie di stampa iraniane hanno poi citato il capo dell'esercito a Isfahan, Siavosh Mihandoust, secondo il quale il rumore dell'esplosione sentito dai testimoni veniva dalla difesa aerea. "Non abbiamo subito nessun danno, non c’è stato nessun incidente", ha detto. Fin dall'alba, la televisione ufficiale iraniana ha mandato i suoi inviati nel centro di Isfahan, per dimostrare che vi regna la calma e la vita quotidiana si svolge regolarmente.

La minimizzazione è avvenuta anche ai massimi livelli, visto che il presidente Ebrahim Raisi non ha citato nella sua conferenza stampa della preghiera del venerdi' l'attacco della mattina, dopo che ieri aveva minacciato "dure ritorsioni" in caso di un'iniziativa di Israele "anche minima".

 

Fonte Agi e varie agenzie 

 

Nicola Lener, il capo della delegazione italiana per il G7, ha partecipato ieri all'ultima riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari. L'isola sta tornando alla vita dopo la pausa invernale: gli alberghi e i negozi di lusso hanno riaperto, tutti presenti sull'isola simbolo del 'bel vivere' italiano. I turisti, che già riempiono le strade, si muovono agilmente nonostante le misure di sicurezza: la riunione ministeriale si terrà al Grand Hotel Quisisana, vicino alla 'piazzetta', cuore dell'isola, e gli ingressi sono sorvegliati con discrezione. A breve distanza si trova anche il 'media center', che da oggi ospiterà i 250 giornalisti accreditati. Gli abitanti dell'isola non sembrano disturbati: accettano con naturale saggezza e filosofia l'agitazione di questi tre giorni. Molti negozi espongono il cartello 'Capri dà il benvenuto al vertice del G7'. E come afferma un albergatore locale, "Ha da passa' 'a nuttata'".

L'isola di Capri, il gioiello di fronte a Napoli, è stata blindata in occasione della riunione dei ministri degli Esteri del G7, che si terrà da oggi fino a venerdì. In un periodo di intensa tensione internazionale, seguito all'attacco dell'Iran a Israele e all'anticipazione di una possibile risposta da parte di Israele, le misure di sicurezza sono state rafforzate: 1400 uomini sono stati dispiegati, tra cui agenti di polizia, carabinieri, vigili del fuoco (con sommozzatori) e agenti in borghese; sono state mobilitate unità cinofile, elicotteri e quasi tutte le specialità delle forze dell'ordine, inclusi gli artificieri. Per assicurare la protezione delle delegazioni e degli eventi, le forze dell'ordine sorvegliano tutti i punti strategici dell'isola. I controlli sono stati intensificati ai varchi di accesso alla zona del vertice, con posti di blocco al porto e nel centro, e droni per monitorare dall'alto e prevenire qualsiasi minaccia. Le forze dell'ordine mantengono anche una presenza discreta sui traghetti e gli aliscafi per monitorare gli arrivi.

La sorveglianza marittima è affidata alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza; per tre giorni sarà imposto un divieto di attracco a Marina Grande, con una motovedetta che vigila sulle acque antistanti la Grotta Azzurra. Lo spazio aereo sull'isola è naturalmente protetto. A Napoli, presso il molo degli imbarchi, sono stati rafforzati i dispositivi di sicurezza e intensificati i controlli nei luoghi sensibili, come sinagoghe e luoghi di culto. A Capri, alcune aree sono da oggi inaccessibili, con restrizioni al transito per agevolare il movimento delle delegazioni e assicurare l'efficienza dei soccorsi. È stato inoltre potenziato il piano sanitario per fornire assistenza medica immediata in caso di necessità, con ambulanze e un servizio di elisoccorso.

Intanto gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di nuove sanzioni contro il programma missilistico e di droni dell'Iran in seguito all'attacco di questo fine settimana contro Israele, prevedendo che alleati e partner adottino misure simili. "Queste sanzioni, insieme ad altre azioni, mirano a mantenere una pressione costante per limitare e ridurre le capacità militari dell'Iran e per affrontare la vasta gamma dei suoi comportamenti problematici", ha affermato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti..

Le misure, come ha spiegato Sullivan in una dichiarazione, si concentreranno principalmente sul programma missilistico e sui droni, sulle entità che supportano le Guardie Rivoluzionarie e sul ministero della Difesa iraniano. "Ci aspettiamo che i nostri alleati e partner impongano presto le loro sanzioni", ha detto, "che serviranno a mantenere una costante pressione per limitare e ridurre la capacità e l'efficacia militare dell'Iran".

Israele potrebbe rispondere all'Iran e un attacco è considerato "imminente". Seguendo l'offensiva di Teheran con droni e missili sul territorio israeliano sabato notte, la comunità internazionale si interroga sulla reazione del governo di Benyamin Netanyahu. Mentre analisti e osservatori non sono concordi, gli Stati Uniti prevedono che la risposta israeliana sarà probabilmente circoscritta e mirata a obiettivi specifici fuori dall'Iran, per prevenire un'escalation più estesa, secondo quanto riportato dai media americani che citano funzionari USA. Al posto di un attacco diretto all'Iran, che potrebbe rischiare di trascinare la regione in un conflitto totale, fonti americane hanno indicato a NBC che Israele potrebbe prendere di mira i 'proxies' iraniani, come le milizie in Siria o Hezbollah in Libano.

Si prevede che la risposta israeliana all'attacco iraniano sarà contenuta e includerà azioni contro le forze militari iraniane e i loro alleati fuori dall'Iran, secondo quanto riportato. Teheran ha messo in guardia che eventuali attacchi ai suoi interessi all'estero potrebbero portare a un'escalation. Funzionari israeliani hanno informato gli Stati Uniti sulle potenziali contromisure, che potrebbero cambiare dopo l'attacco di questo weekend, senza fornire dettagli specifici. Non è chiaro quando avverrà una risposta israeliana, ma potrebbe accadere in ogni momento.

Secondo quanto riportato da Channel 12, il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso di rispondere "con determinazione e forza" all'Iran per dimostrare che Israele "non lascerà senza risposta un attacco così serio". Tuttavia, lo stesso canale ha indicato che Israele non vuole scatenare un conflitto regionale e cerca di coordinarsi con gli Stati Uniti. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha chiesto a trentadue paesi, compresa l'Italia, di imporre nuove sanzioni all'Iran. "Questa mattina ho inviato lettere a 32 paesi e ho parlato con numerosi ministri degli Esteri e rappresentanti governativi di tutto il mondo, chiedendo di sanzionare il programma missilistico iraniano e di classificare il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica come organizzazione terroristica".

 

Fonte Agi e varie agenzie

 

 

 

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