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Due giorni di grande partecipazione, entusiasmo e divertimento per il Carnevale di Vibo Valentia, che ha animato anche le frazioni e portato sana allegria tra grandi e piccini. All’indomani degli eventi, l’amministrazione comunale di Vibo Valentia guidata dal sindaco Maria Limardo, tramite il consigliere delegato allo Spettacolo, Antonio Schiavello, esprime soddisfazione per la riuscita della manifestazione e ringrazia tutti coloro che hanno collaborato.

“Dopo il rinvio per maltempo nel giorno consueto, abbiamo voluto recuperare i festeggiamenti perché sappiamo quanto la gente ci tenga, e soprattutto i più giovani. Il Carnevale è una festa di colori, musica e divertimento, e con poche risorse - spiega Schiavello - crediamo di essere riusciti nel nostro intento. Sabato pomeriggio nel capoluogo ed a Bivona, domenica pomeriggio a Vibo Marina, e dopo l’evento di sabato scorso che si era comunque svolto a Porto Salvo (dove il ricavato di una raccolta fondi servirà ad acquistare un defibrillatore), con la fondamentale collaborazione delle associazioni del territorio - Dog Days, Mamma che festa - fino alla parrocchia di Bivona ed al coinvolgimento delle scuole che hanno risposto presente al nostro invito, siamo riusciti a creare un movimento che ha riscosso grande apprezzamento da parte delle famiglie. La sfilata delle mascherine con la premiazione, la musica con tante performance, il raduno dei giganti a Vibo Marina, insieme al carro allegorico della scuola materna Santa Chiara di Mileto, sono state solo alcune delle attrazioni. Un insieme di iniziative che ha trasformato il weekend appena trascorso in due giorni di passione e allegria. Per questo mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, anche solo con la presenza, alla riuscita del nostro Carnevale”.

Invecchiamento attivo e solidarietà fra le generazioni – Intergenerazionalità, questo l’obiettivo del progetto “Comunichiamo”, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ”con  Ente capofila il  Forum nazionale delle Associazioni familiari. Il progetto che ha avuto come coordinatore per la Calabria Onofrio Casuscelli, si è concluso con un convegno finale: “Sperimentiamo la "Silver Economy" finalizzato a diffondere a tutti gli stakeholder coinvolti, in modo particolare le associazioni, che hanno svolto diverse iniziative, i risultati ottenuti in termini di: cooperazione tra le generazioni, sviluppo del territorio e miglioramento qualitativo della vita sociale dei giovani e, in particolare, degli anziani per favorire il processo di "invecchiamento attivo. La crisi della natalità sta favorendo giocoforza i processi di desertificazione in essere nei piccoli comuni, dove riuscire a conservare e accrescere il patrimonio demografico e il coinvolgimento sociale dei giovani e' vitale per preservarne l'esistenza. Per questo urgono politiche serie e strutturate per rendere appetibile la permanenza de giovani nei medesimi territori e rilanciare la natalità in tutto il Paese. Queste le considerazioni scaturite dal convegno promosso dal Forum delle Associazioni Familiari in collaborazione con Istat e della presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia, tenutosi alla presenza di Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, Tiziana Zannini, Direttrice generale dell’Ufficio Politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari e Emma Ciccarelli, vicepresidente, Paolo Proietti, amministratore Fast (Federazione per l'Accoglienza e lo Sviluppo Turistico).Il progetto, avviato un anno fa in cinque comuni in Italia ha avuto per la Calabria il Comune di Sant’Onofrio (VV) e ha visto coinvolte diverse associazioni. . E’ stata  fornita una fotografia sulla condizione dei giovani e sui loro rapporti con le altre generazioni e si e' avvalso dei risultati della "Ricerca statistica sulla condizione giovanile e i rapporti tra generazioni con focus sui piccoli comuni", a cura dell'Istat, mediante la quale si e' proceduto a calcolare un indice detto di "attrattivita' giovanile", per sintetizzare la capacità di ogni comune italiano di esercitare una forza attrattiva (o espulsiva) nei riguardi della popolazione giovane. Tra buone pratiche avviate e nuove sperimentazioni, il progetto ha dato vita a modelli metodologici e linee-guida per favorire l'intergenerazionalità come leva di riattivazione socio-culturale dei territori.”Sono molto soddisfatto dei risultati del progetto – ha commentato il Coordinatore per la Calabria Casuscelli – abbiamo consolidato alcuni percorsi importanti e c’è stato un reale protagonismo del mondo associativo con la nascita anche di associazioni, quali l’ammodernamento della biblioteca, la ripresa di percorsi storico culturali quali il cippo della via Popilia e l’attualizzazione di personaggi che hanno dato lustro a Sant’Onofrio come Pasquale Marcello e lo sport come attività che integra le diverse generazioni. Il presidente del Forum Famiglie Calabria Claudio Venditti ha dichiarato che il progetto proseguirà con focus specifici di approfondimento per consolidare le indicazioni e i risultati ottenuti”:

A circa dieci giorni dall’invio al MIBACT, si svelano il senso e le ragioni del filo conduttore del progetto Tropea Capitale Italiana Della Cultura.  La Cultura Rinnova, con cui la “La Perla del Tirreno” propone non solo se stessa ma tutta la Calabria al prestigioso riconoscimento, non è frutto di pura creatività, affonda, invece, le radici nella storia cittadina ed è il simbolo dello spirito del documento che vuol essere una proposta profondamente legata al contesto.  “Si è voluto elaborare un prodotto culturale autentico, e non artificioso, che rispecchiasse l’anima della Città e della Regione” osserva il Sindaco Giovanni Macrìecco perché nel percorso elaborato tutto è legato alle vicende della Gente di Calabria e di quella che, nel tempo, ha edificato il magico sito di Tropea, sia dal punto di vista materiale che spirituale.”.

Per chiarire il senso della frase che dà il nome al Dossier e le motivazioni che ne hanno determinato la scelta, occorre partire da Piazza Ercole, cuore della Città entro le mura. Nello storico slargo, che ospita anche il busto del filosofo Pasquale Galluppi, si eleva un essenziale fabbricato, molto amato dai Tropeani: il Sedile di Portercole. Edificato nel 1703, per ospitare il parlamento dei Nobili di Tropea, da sempre e con ragioni diverse è stato vissuto intensamente dalla Città tanto che oggi oltre ad essere la sede della Pro Loco è diventato il salotto buono che apre le sue porte agli eventi più esclusivi oltre ad accogliere incontri delle realtà associative importanti per la crescita del territorio. É proprio da questo luogo, carico di simboli che esprimono la storia della Comunità, che inizia il percorso chiarificatore dello slogan e per farlo occorre alzare lo sguardo e puntare in alto. Lo Stemma del Sedile, posto sopra la loggia, bellissimo e fascinoso, è la chiave esplicativa: un leone coronato, affiancato da un altro leone e un’idra, sono sormontati da una fenice che sorge dalle fiamme stringendo nel becco un nastro con la frase Renovant incendia nidos. Questo il suggerimento, legato alle radici, da cui si è partiti per tracciare il motto e il fil rouge dell’intero fascicolo.                               

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La Cultura rinnova significa riconoscere il valore insostituibile del sapere che consente di superare la qualsivoglia difficoltà recuperando l’energia necessaria a rialzarsi e a ricominciare. La fenice, uccello di fuoco, resuscita dalle proprie ceneri dopo la morte, “Post fata resurgo”, divenendo simbolo di rinascita spirituale. “La cultura, come rinnovamento e carica vitale vuol essere il principio ispiratore e la stella polare anche in riferimento alla nostra terra, la Calabria” continua il Sindaco Macrì “che, come ogni sud del mondo, è stata più volte ferita ma è riuscita e riesce a risollevarsi, sempre orgogliosa e fiera. Ecco perché siamo sempre più convinti della bontà della scelta che ci vede candidati in questo prestigioso e ambizioso torneo. Ce l’abbiamo messa tutta e la condivisione anche istituzionale della Regione, nelle sue varie articolazioni ed espressioni, ne è la più gratificante dimostrazione. Attendiamo fiduciosi gli esiti della competizione con la certezza di non aver sprecato tempo nel raccogliere organicamente le eccellenze di una Regione splendida come la nostra.”.

La Cultura Rinnova è un ottimo punto di ripartenza anche in riferimento alla congiuntura vissuta e la fenice che rinasce dalle sue ceneri, legata alla storia tropeana, spinge a rimettersi in gioco con forza fiduciosi nell’oggi e nel domani: è questo il messaggio più forte di Tropea Capitale Italiana della Cultura 2022 ed è proprio il caso di dire, usando la celebre espressione latina, “Nomen omen”. 

 

Cala il sipario sul quarto torneo di beach volley tra le tifoserie di Superlega "Tutti in Calabria"! L’evento tenutosi presso il villaggio “Baia di Zambrone”, a Zambrone (VV) ha constatato diverse prime volte! La prima volta in cui la squadra vincitrice in carica (Molfetta) non ha potuto difendere il proprio scettro, la prima volta storica di Piacenza che è non è arrivata ultima e soprattutto la prima volta di Vibo che dopo tre terzi posti consecutivi nelle tre edizioni precedenti sbaraglia la concorrenza senza mai perdere una partita e alza con merito l’ambito trofeo!!
Ma andiamo con ordine! Dopo l’arrivo tra giovedì e venerdì delle varie squadre del torneo Vibo Civitanova Piacenza Modena e Verona, nonché anche delle altre tifoserie non partecipanti ma comunque presenti Ravenna Latina e Molfetta, il torneo ha avuto il suo apice di pathos, agonismo e spettacolarità nelle tre sfide incrociate da quelle che da tutti erano considerate le tre squadre favorite Vibo Civitanova e Modena!!
Civitanova sembra perdere colpi perdendo entrambe le sfide e qualificandosi solo grazie alle vittorie con Piacenza e Verona; Vibo, dal canto suo, vince tutte le gare del girone soprattutto il big match contro Modena in un incontro tiratissimo finito al terzo set!
Sabato si completano le ultime gare del girone con la vittoria storica anch’essa in tre set di Piacenza su Verona in un autentico scontro diretto che decide l’ultima semifinalista!!
Le semifinali incrociate Vibo- Piacenza e Modena- Civitanova di sabato stravolgono letteralmente i programmi!! Vibo fatica parecchio contro la straordinaria difesa dei lupi biancorossi avendo la meglio solo in quattro set tirati e incerti fino alla fine; ma la sorpresa vera e propria arriva dall’altro match con Civitanova, in enorme difficoltà nei match di venerdì, che cambia volto e mostra le sue armi migliori infliggendo un pesante 3-0 a Modena, arrivata seconda nel gironcino iniziale!! La Lube nel cuore è ancora in finale per il quarto anno consecutivo contro i padroni di casa del volley club G Callipo. La finale, nel pomeriggio è un miscuglio di emozioni altalenanti da una parte e dall’altra con Civitanova che scatta subito molto forte dai blocchi di partenza vincendo il primo set, ma che poi subisce nel secondo set la reazione di Vibo con un pesante 25-9! Si arriverà al quinto, dopo un terzo set appannaggio sempre di Vibo e un quarto deciso su pochissimi punti (24-26) in favore di Civitanova! Nell’ultimo parziale però la formazione di casa mostra più grinta, più orgoglio e più voglia di vincere conquistando finalmente questo trofeo che mancava nella bacheca giallorossa!!
Nella finalina (3-4 posto) facile la vittoria di Modena su Piacenza che quindi finisce sul podio!
Il sabato sera è la serata di gala con la cena tra tutti i tifosi arrivati in Calabria, con la presenza tra gli altri del Team manager della Tonno Callipo Peppe Defina, degli sponsor, ed altre autorità del comune di Zambrone, con in testa il vice sindaco! Poi la premiazione con l’apoteosi dei campioni di Vibo, la consegna di cestini e targhe e la nomina dei due miglior giocatori del torneo Sara Freddoni di Civitanova e Daniele Carini di Modena!!
Il loro premio, grazie all’apporto della Fipav, nella figura in particolare del suo presidente Carmelo Sestito, assente x motivi federali, sono state due magliette dei due atleti della nazionale, De Gennaro e Giannelli! Tutto conclusosi sotto una cornice straordinaria di fuochi di artificio e taglio della torta che hanno sancito la fine di questa manifestazione!
Da oggi tutto ciò sarà storia in attesa che questi 364 giorni passino in fretta per dare il via alla quinta edizione!

Doppio risultato strategico per APROCAL al convegno regionale tenutosi qualche giorno fa. Da un lato, gli apicoltori produttori calabresi hanno visto riconosciuto a livello istituzionale il peso del loro ruolo, fondamentale per l’attivazione della misura straordinaria 10.1.9 "Apicoltura per la Preservazione della biodiversità" del PSR Calabria 2014-2020. Dall’altro, è stato fatto un passo importante nella discussione per l’adozione di una certificazione che attesti e protegga l’origine del miele calabrese.

I dati recenti della Banca Dati Apicoltura regionale dicono che in Calabria ci sono circa 750 aziende apistiche che gestiscono, in oltre 2.000 apiari, circa 80.000 alveari con una produzione lorda vendibile, relativa al solo miele, stimabile in più di 20 milioni di Euro. Si tratta quindi di un settore dal grande potenziale, da sostenere attraverso interventi mirati di valorizzazione e salvaguardia.

Alessandro Zanfino, dell’Autorità di Gestione PSR 2014/2020 Regione Calabria, ha spiegato come la misura 10.1.9 sia orientata a supportare progetti per la biodiversità, un settore definito “strategico per il futuro”. Per il dirigente regionale il contributo economico riconosciuto agli allevatori apistici rappresenta un vero e proprio “premio per la realizzazione della biodiversità”.

Anche Mauro di Zio, vice presidente nazionale di Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, ha parlato di biodiversità e apicoltura in termini strategici: “dove c’è apicoltura c’è biodiversità” ha detto, aggiungendo che “è essenziale consolidare la spesa storica in termini di finanziamenti all’agricoltura e strutturare il mondo dell’apicoltura in Calabria, dove la biodiversità è presente in maniera preponderante e la qualità dell’ambiente è altissima”.

A indicare la direzione in questo senso è stato Giuseppe Cefalo, presidente nazionale di UNAAPI - Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, il quale ha detto chiaramente che “la crescita non può prescindere da una dimensione associativa, perché un apicoltore solo è un apicoltore morto”. Un riferimento diretto alla necessità di superare gli antichi individualismi per convergere in gruppi organizzati di produttori come APROCAL.

A questo punto, come ha dichiarato Raffaele Denami, del Dipartimento Agricoltura Regione Calabria, il Dipartimento si farà promotore di una serie di incontri per definire gli step successivi e l’APROCAL dovrà dotarsi di una struttura tecnica per supportare gli apicoltori nella compilazione della domanda informatizzata.

Sul versante della certificazione d’origine si è iniziato a fare chiarezza sul fatto che prima di pensare al tipo di certificazione (igp o dop) vanno individuate le caratterizzazioni dei mieli, per poi concentrarsi sulla filiera (chi produce, che cosa, a chi vende) e infine individuare di conseguenza lo strumento di certificazione più adeguato.

Maria Lucia Piana, uno dei massimi esperti italiani di miele, ha evidenziato la possibilità di individuare nuove direttrici per caratterizzare il miele calabrese nell’ottica di una certificazione d’origine, superando le tre tradizionali differenziazioni: organolettica, botanica, geografica.

In tal senso un suggerimento è arrivato dal professore Vincenzo Palmeri dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il quale ha parlato di una possibile dop “Miele di Calabria”.

Il presidente di APROCAL, Gaetano Mercatante, ha sintetizzato il risultato del convegno: “É stato il primo momento di discussione per trattare il tema della certificazione d’origine, ora dobbiamo analizzare le varie zone di produzione per capire le potenzialità produttive in termini di specie mellifere e di salubrità. Passo dopo passo APROCAL è stata pioniera anche nel campo della salvaguardia dell’habitat naturale, avendo avuto il merito di individuare nella biodiversità il tema centrale per il futuro”.

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