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Trilussa nel Museo di Roma in Trastevere “Studio Azzurro nelle raccolte museali romane”

Mercoledì 13 dicembre 2023, alle ore 18.00, al Museo di Roma in Trastevere viene  presentata l’esperienza sperimentale e di laboratorio di ricerca artistica di Studio Azzurro nelle collezioni di tre realtà museali romane - il Museo di Roma in Trastevere (2000-2002), il Museo Laboratorio della Mente (2008), la Collezione Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani (2013) - con l’obiettivo di approfondire con continuità e coerenza le possibilità poetiche ed espressive dei nuovi linguaggi tecnologici.

L’occasione è la riattivazione dell’ambiente multimediale “Stanza di Trilussa”, acquisito nella collezione ed esposto nel percorso espositivo permanente del Museo di Roma in Trastevere che, accanto alla memoria della trasformazione di Roma, negli anni ha consolidato la missione di essere un laboratorio di eventi e attività contemporanee riguardanti Roma e il suo territorio. Tale ripristino è stato realizzato grazie alla Regione Lazio nell’ambito dei “contributi finalizzati alla valorizzazione delle collezioni per i Musei e gli Archivi Storici iscritti alle organizzazioni regionali O.M.R. e O.A.R. del Comune di Roma (ex L. 42/90)”.

Commissionato nel 2000 e allestito nelle sale della collezione permanente nel 2002, l’ambiente multimediale è dedicato al poeta romano Carlo Alberto Salustri - in arte Trilussa (Roma, 6 ottobre 1871 - 21 dicembre 1950) ed è pensato per raccontare la figura del poeta nella sua complessità di uomo pubblico e privato, con le amicizie e le donne che lo hanno circondato.

All’interno della sala sono collocati oggetti ed elementi di arredo provenienti dalla casa-studio di Trilussa che ne rievocano la quotidianità. Tra i vuoti lasciati nella fitta trama di quadri, mensole e soprammobili, sono proiettate immagini in movimento che completano il racconto degli oggetti. Un proiettore rotante si ferma a sorpresa su quattro punti delle pareti e mostra brevi azioni. Una scacchiera appartenuta a Trilussa viene animata da una partita ancora in corso. Giornali e lettere dell’epoca si srotolano uno sopra l’altro, ripercorrendo la carriera del poeta. All’interno di una cornice scorrono i suoi ritratti. Anna Magnani recita alcune delle sue poesie, in video d’archivio.

Con questa modalità prendono forma, una dopo l’altra, le testimonianze dirette della vita privata e pubblica di Trilussa, che permettono al visitatore di comprenderne la poesia alla luce della quotidianità dei suoi oggetti e della sua vita. In questa stanza narrativa, una collezione – troppo vasta per essere interamente esposta – viene rievocata virtualmente e diviene collegamento tra il pubblico e il mondo personale di Trilussa.

Per ripercorrere le esperienze museali delle collezioni di Studio Azzurro a Roma, interverranno Ilaria Miarelli Mariani, Direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina; Micol Forti, Curatore della Collezione Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani; Pompeo Martelli, Direttore Museo Laboratorio della Mente, Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 1; e con Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro.

L’evento, a cura di Roberta Perfetti con Silvia Telmon, è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura

Studio Azzurro


Nel 1982 Fabio Cirifino, Paolo Rosa e Leonardo Sangiorgi danno vita a un’esperienza che nel corso degli anni esplora le possibilità poetiche ed espressive delle nuove culture tecnologiche; a loro si aggiunge, dal 1995 al 2011, Stefano Roveda, esperto di sistemi interattivi.

Con la realizzazione di video-ambienti, ambienti sensibili, percorsi museali, performance teatrali e film, disegnano un percorso artistico trasversale alle tradizionali discipline e formano un gruppo di lavoro aperto a differenti contributi e importanti collaborazioni.

La ricerca artistica inizialmente si orienta verso la realizzazione di video-ambientazioni, in cui viene sperimentata l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente fisico, in modo da rendere centrale lo spettatore e i percorsi percettivi in cui è iscritto. Nel 1995 inizia la realizzazione degli ambienti sensibili, ambienti che reagiscono alle sollecitazioni di chi li pratica, e in cui la narrazione deriva dalla presenza delle persone e dai loro gesti. L’interazione coi dispositivi avviene attraverso interfacce naturali innescate dalla gestualità quotidiana: toccare, calpestare, emettere suoni.

Con gli anni Duemila il bisogno di un confronto con il territorio fa orientare la progettazione verso mostre e percorsi museali, offrendo una nuova modalità di fruizione per temi legati alle comunità territoriali e alla valorizzazione della loro memoria, inaugurando la formula dei musei di narrazione e successivamente quella dei portatori di storie.

 

Fonte Zètema Progetto Cultura

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