Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Venerdì, 17 Maggio 2024

Al Salone del libro Loren…

Mag 15, 2024 Hits:343 Crotone

L'Istituto Ciliberto-Luci…

Mag 14, 2024 Hits:141 Crotone

Le opere di Bach: gli eff…

Mag 02, 2024 Hits:435 Crotone

In città l'ultima tappa d…

Apr 30, 2024 Hits:469 Crotone

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:684 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:1094 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:1087 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:1458 Crotone

Coldiretti: oltre il 70% delle ciliegie distrutto

Oltre il 70% delle prime ciliegie in raccolta è andato distrutto per effetto del maltempo che ha colpito le primizie Bigarreau, andate quasi completamente in fumo a causa delle gelate di marzo. E’ quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti Puglia dal quale si evidenzia che è il primo frutto della stagione tanto amato dai consumatori ad essere stato colpito dall’improvvisa e persistente gelata di marzo, dopo un inverno bollente, che ha bruciato gli alberi già in fiore, per cui non ci sono state ancora le verifiche in campo degli enti preposti ai rilievi per la dichiarazione di stato di calamità, Assessorato regionale all’Agricoltura e tecnici degli uffici territoriali competenti.

“Tra venerdì e sabato entrerà nel vivo pienamente la raccolta delle ciliegie che quest’anno per le primizie si preannuncia disastrosa. Sono andati in fumo mesi di lavoro in campagna per cui servono immediatamente le verifiche in campo dei tecnici degli uffici territoriali dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. In caso contrario, a raccolta ultimata nell’arco di pochi giorni non ci saranno elementi certi per la quantificazione del danno”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Dopo un inverno bollente, l’inizio di primavera con neve e gelate e una perdurante siccità – denuncia Coldiretti Puglia - hanno messo a repentaglio grano duro, mandorli, ciliegi e albicocchi e verdure in campo, dagli asparagi alle cicorie, dai carciofi ai cavoli alle bietole, ma anche le primizie come i piselli.

Il brusco abbassamento delle temperature fino ad alcuni gradi sotto 0 °C ha fatto registrare – insiste Coldiretti Puglia - le situazioni più gravi nelle province di Bari, Bat e Foggia, con danni non ancora quantificati alle colture orticole e arboree in fiore.

“Al danno in campagna con le gelate che hanno bruciato i fiori, compromettendo gravemente la raccolta delle ciliegie, si aggiungono le difficoltà di gestione della manodopera, con le prescrizioni per la sicurezza e i problemi di ingaggio e trasporto”, aggiunge il presidente Muraglia.

La produzione di ciliegie non ha subito gli attacchi della tecnologia, perché è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione – spiega Coldiretti Puglia - devono essere mantenute integre la pezzatura, particolarmente consistente per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore. Tutto ciò richiede un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabile, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.

La produzione regionale pugliese risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, riferisce Coldiretti Puglia. Con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari al 39,8% del totale nazionale. La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia -  vede al primo posto anche le ciliegie con una superficie di quasi 20.000 ettari, di cui oltre 17.000 della sola provincia di Bari, la quale copre più dell’85% della superficie investita.

L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - ha perso più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali.

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI