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Berlino, la Turchia fermi le provocazioni nel Mediterraneo orientale

Non si placa la tensione nel Mediterraneo orientale, dove il sultano imbizzarrito prosegue imperterrito le proprie esplorazioni petrolifere malgrado le minacce di Atene e i moniti dell'Unione Europea che si dice pronta a prendere provvedimenti

La nave turca è pronta a ripartire per una nuova missione alla ricerca di gas nella regione considerata 'calda' nei rapporti diplomatici tra i due paesi, esattamente a sud dell'isola greca di Kastellorizo, a pochi chilometri dalle coste della Grecia

Domenica scorsa la Turchia ha confermato che la nave di ricerca Oruc Rais sarebbe salpata nuovamente per le acque contese del Mediterraneo orientale per riprendere la propria attività di esplorazione fino al 22 ottobre.

Tale mossa è stata condannata in primo luogo dalla Grecia, che la ha definita una "minaccia diretta alla pace regionale".

Alla vigilia di una visita ufficiale in Grecia e a Cipro, il capo della diplomazia tedesca Heiko Maas è tornato ad avvertire Ankara, auspicando che l'escalation nel Mediterraneo orientale possa essere risolta attraverso il dialogo.

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha invitato la Turchia a "interrompere le provocazioni" nel Mediterraneo orientale, dove Ankara ha appena inviato una nave esplorativa alla ricerca di gas naturale, rischiando di riaccendere una crisi con la Grecia. "Se ci fossero davvero ulteriori esplorazioni per il gas turco nelle aree marittime più contestate del Mediterraneo orientale, sarebbe una grave battuta d'arresto per gli sforzi di far diminuire la tensione", ha aggiunto il ministro degli Esteri in una nota.

La Francia,ha ricordato a tutti che il conflitto tra Atene ed Ankara porterà  possibili sanzioni contro la Turchia se continua le provocazioni. A tal proposito, il ministro degli esteri Jean-Yves Le Drian ha fatto sapere che la Francia avrebbe già discusso con le proprie controparti europee “la natura della rappresaglia che vogliamo prendere nei riguardi della Turchia”se continua le sue provocazioni....

Le tensioni tra Ankara e Atene sono aumentate nel mese di agosto dopo che la nave turca Oruc Reis ha iniziato le perforazioni esplorative nelle acque rivendicate dai greci nel Mediterraneo orientale. Questo territorio dove la Turchia vuole fare le ricerche e la sua zona economica esclusiva Ellenica acque territoriali Elleniche ,e la Grecia ha messo le sue forze armate in massima allerta e ha promesso di proteggere i suoi diritti sovrani usando tutti i mezzi necessari.

Kastellorizo, conosciuta anche con il nome di Castelrosso e, in turco, Meis, è un’isola greca posta all'estremità orientale del suo territorio. E’ infatti situata nel Mar di Levante, a meno di 3 km dalle coste anatoliche della Turchia, mentre dista 72 miglia nautiche da Rodi, da cui dipende amministrativamente.

La Germania non vuole una frattura tra Grecia e Turchia proprio in occasione della sua presidenza dell’Ue, scrive Francesco De Palo su formiche, e auspica sempre che si proceda regolarmente nei progetti comuni nel Mediterraneo orientale e nei Balcani orientali. Ma la provocazione turca a Kastellorizo ha incrinato questo progetto, visto che il governo di Erdogan è consapevole che senza il gas la sua economia potrebbe scivolare verso un punto di non ritorno. 

A più riprese continua De Palo, il quotidiano tedesco Bild ha provato a tratteggiare la Germania come la forza che è riuscita a scongiurare il conflitto tra i due paesi, ma si è trattato al momento di uno schema valido per una sola notte, visto l’atteggiamento reiterato di Erdogan. Sullo sfondo ancora la contrapposizione Merkel-Macron, con il presidente francese che in vista della fine del “regno” della cancelliera vuole candidarsi a nuovo regista europeo anche sul fronte mediterraneo. Un altro elemento dimostra la diversità di azione tra i due: la presenza fisica del francese in Libano da un lato e la mancata conversazione telefonica tra Merkel e Erdogan dall’altro.

 

 

 

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