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Grano: Coldiretti Puglia, in soli 3 giorni sbarcate al porto di bari 47mila ton provenienti da Marocco, Ucraina e Grecia; subito etichetta obbligatoria

Non cessa l’allarme per gli sbarchi di navi cariche di grano nei porti pugliesi. Sono 47mila le tonnellate di grano duro – pari ad una produzione di circa 15mila ettari – arrivate nelle ultime 78 ore al porto di Bari, trasportate da 3 navi provenienti da Ucraina, Marocco e Grecia.

“Si tratta di grano di dubbia qualità e provenienza – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – che oltre a determinare la concorrenza sleale e il crollo dei prezzi del grano pugliese, destano preoccupazione circa le condizioni igienico-sanitarie per i lunghi tempi di percorrenza. Per questo stiamo monitorando con grande attenzione l’andamento della Borsa Merci di Foggia, il granaio d’Italia, dove oggi in maniera unilaterale, trasformatori e commercianti intendevano abbassare il prezzo del grano pugliese ancora di 1 euro. E’ urgente l’etichettatura obbligatoria dell’origine per pane e pasta per evitare che prodotti fatti con materia prima importata vengano spacciati per italiani, a danno del comparto cerealicolo e dei consumatori ignari”.

Continuano ad essere massicce le importazioni di grano dall’estero nonostante la Puglia si ponga ai vertici della produzione europea anche in termini di filiera grazie alla presenza di un considerevole numero di industrie di prima e seconda trasformazione. Di contro nel passaggio dal grano al pane il prezzo aumenta quasi del 1600 per cento, considerato che con un chilo di grano si produce un chilo di pane e ancora nel passaggio dal grano alla pasta il prezzo lievita di quasi il 400%, considerato che con un chilo di grano si producono 650 grammi di pasta.

“E’ evidente – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – la grave dipendenza del sistema industriale dall’estero. Risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di conoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti”.

In Puglia si concentra oltre il 36% dell’attività molitoria nazionale, con la lavorazione di circa 80 mila quintali al giorno di solo grano duro e di altri 15 mila quintali di grano tenero adottando innovazioni tecnologiche e strategie di mercato molto avanzate. Nell’industria della pasta, seppure rilevante, il ruolo della Puglia appare ridimensionato rispetto a quello della prima trasformazione, detenendo il 10% del potenziale nazionale.

La Puglia è la regione cerealicola leader in Italia con una Produzione Lorda Vendibile di 230milioni di euro. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Australia, Canada, Bangladesh, Sud America, Messico, Arizona e Texas….per produrre pasta "Made in Italy" senza che sia indicato in etichetta.

La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale. Oltre il 60% della produzione regionale si concentra nel tavoliere di Foggia, nella pianura della Capitanata meridionale e nella fossa premurgiana barese.

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