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Concerto dedicato alla danza con bis a ripetizione

Un superbo concerto dedicato alla danza è stato quello che il Duo a quattromani “Malguina - Rubino”  hanno realizzato mercoledì 10 Maggio, presso la Basilica Cattedrale in occasione del concerto di chiusura del Festival Pianistico “Pitagora” II Edizione, organizzato dalla Società Beethoven Acam.

Una conclusione degna dei grandi avvenimenti artistici che ha caratterizzato questa II Edizione del Festival.

Il Duo “Malguina - Rubino”  hanno ampiamente dimostrato di possedere una fusione d’insieme che incarna con naturalezza la generosità di certe aperture sonore e la facilità di rendere chiari contrappunti, amministrando il dialogo fra le parti con  eleganza e grandezza interpretativa.

Eleganza e grandezze, ma anche interiorità e forza, risolutezza e fragilità sono state le caratteristiche dominanti del concerto, dove il pianoforte si era trasformato in un’orchestra dai mille colori.

Dinamica, verve e persuasiva scioltezza nel “raccontare” gli autori, sono stati i tratti dominanti.

Sotto le loro mani travolgenti, l’originalità discorsiva dei brani presentati, tanto più ricca quanto più frammentaria, emotivamente rapsodica, veniva incontro con chiarezza, unicità e seduzione peculiare.

Il programma molto bello comprendeva: E. d’Albert  - 213 Valzer op. 6” , L. Janáček - “12 Danze morave” , R. Wagner - “Polonaise” , E. Grieg - “Walzer Capricen op. 37”, F. Liszt - “Fest Polonaise” .

I tredici valzer di D’Albert, brevi ma intensi nella loro caratteristica danzante sono stati di grande apertura in un caleidoscopio di colori, mentre le 12 danze morave di Janawek evidenziavano l’impetuosità del suo autore che si contrapponeva alla forza stilizzata e riflessiva di Smetana.

Nei suoi temi espone una forma breve tipica di un realismo musicale e dalla canzone popolare.

La “Polonese” di Wagner evidenziava le pretese dell’autore di conquistare l’umanità alla sua arte, soggetto soltanto alla legge del proprio io.

Nel valzer Capriccio di E.Grieg, gli esecutori hanno saputo mettere in luce l’ispirazione popolare originale e il pittoresco affresco che lo hanno fatto paragonare a Chopin, anche se la sua audacia armonica consente di considerarlo un precursore di Debussy.

In Liszt “Fest Polonaise” invece dominava il grande esecutore pianista che Malguina e Rubino hanno reso con disarmante facilità, mettendo in luce capacità esecutive, nel commentare temi e animare simboli, quasi al limite del possibile umano.

Il valzer della Bella Addormentata di Tchaikovsky nella  versione di Rachmaninoff ricco di una melodia accattivante, è reso dagli artisti esecutori, con grande ricchezza sonora, dove veramente se gli ascoltatori presenti chiudevano gli occhi avevano la sensazione di ascoltare non un pianoforte ma una grande orchestra, ha concluso un concerto veramente molto  bello.

Applausi calorosi e sentiti sono stati tributati agli artisti che hanno ricambiato con bis a ripetizione.

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