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Stefano Nutti: Una valigia sempre pronta, per regalare emozioni fra le note

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Sono trascorsi un paio di anni da quando, durante un mio soggiorno in Francia, assistetti al concerto del musicista Stefano Nutti “50 note raccontate da…”che si svolse in un bel Teatro della Bretagna, gremito di un pubblico entusiasta, costituito anche da italiani. Al recital partecipò la voce storica de “I Nuovi Angeli” Paki Canzi, con il quale Stefano duettò con forte empatia, non solo professionale.

Ricordo che alcuni cari amici francesi poi mi parlarono di Stefano Nutti, descrivendolo come un fenomeno della musica leggera, grazie alle sue particolari estensioni vocali, che gli consentono di interpretare anche il repertorio classico, in modo del tutto originale.

In effetti, non capita spesso di incontrare un cantante di musica leggera, che sia in grado di fare il tenore, con risultati peraltro eccellenti.

Di primo impatto, mi ha colpito la sua simpatia che, unita ad un’innata semplicità, lo porta a relazionarsi in modo del tutto spontaneo con il suo pubblico.

Il suo primo approccio con il mondo della musica avviene agli inizi degli ’80, nelle vesti di cantautore. Il 45 giri “Falso sogno” viene tradotto anche in francese, per una nota casa discografica di Parigi. Nell’album “Fotografie” egli realizza musiche ed arrangiamenti in collaborazione con il pianista Luigi Cirnaschi e nel 1989 sarà la volta del 33 giri “Canzoni come noi”, con testi di Maria Francesca Polli e di Mauro Gallione, su musiche ed arrangiamenti di Stefano, che riscuoterà notevole successo anche in Germania e in Olanda.

Importante la sua collaborazione con un valente autore uscito dalla scuola di Mogol: Rino Vallozzi, con in quale ha collaborato nella realizzazione di “Parole e Poesia”, presentato ad una serata di gala dell’UNICEF nel 1996.

Proprio in quel periodo, egli comincia ad affermarsi anche all’estero e nel contempo diventa allievo del baritono verdiano Claudio Del Tin, una delle prime voci del teatro “La Scala” di Milano e il suo debutto artistico avviene con successo nel 2002, nell’ambito di una serata di gala della Lega Navale.

Nel 2003 l’artista inizia a portare in giro per il mondo il suo vastissimo repertorio di “medley”, composto di romanze classiche ed anche brani inediti di importanti autori italiani.

Nel 2004 comincia il suo Tour in Francia, dove i consensi del pubblico trovano riscontro e condivisione anche da parte della critica che, nelle recensioni presenti in varie testate giornalistiche francesi, lo definisce “tenore atipico”, per l’efficace fusione tra musica pop e musica classica, elemento presente, successivamente anche nell’album “Fusione di due Sound”.

Nel 2006 il suo primo concerto in Brasile con Johnny Pozzi, il tastierista dei New Trolls. L’evento segnerà l’inizio di una lunghissima serie di tour in questo Paese, che gli offriranno la possibilità di toccare molte grandi città, fra le quali San Paolo, Rio de Janeiro, Porte Allegre, Brasilia. Il Brasile, che anche nel corso di quest’anno lo ospiterà, gli riserva sempre una calorosa accoglienza, riconoscendogli il meritato successo.

Tuttavia Stefano, pur essendo oramai un cittadino del mondo, non ha dimenticato le sue radici italiane e di tanto in tanto partecipa volentieri a serate a tema e ad iniziative in giro per l’Italia, spesso finalizzate alla beneficenza.

Sempre un piacere incontrarlo e scambiare quattro battute, spaziando fra musica, il tema che più lo appassiona, e tanti altri argomenti…

D) Da oltre dieci anni ti rechi spesso in tournée in Brasile, una Paese dove sei artisticamente molto conosciuto. Vorresti parlarmene?

Il Brasile mi affascina poiché rispecchia molto il mio Paese d’origine: la Sicilia. I brasiliani e i nostri emigrati, che sono più di 25 milioni, amano il nostro “bel canto” e tutto quello che c’è di italiano in questa terra. Per questi motivi, andare in tour in Brasile rappresenta per me sempre una grande emozione.

 

D) Quando partirà il tuo prossimo tour nell’immenso Brasile?

Il mio prossimo tour sarà i primi di ottobre 2015, con prima tappa la splendida Rio de Janeiro, dove si terrà il concerto “Brasilitalia”.

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D) Nel novembre scorso hai partecipato ad un bellissimo concerto in occasione della serata di gala presso l’Ambasciata italiana a Tokio. Vorresti parlarmi del tuo nuovo progetto musicale con la Produzione giapponese “Rise Corporation”?

Si, sono stato onorato di aver portato la mia musica e la mia voce nella serata di gala svoltasi nella prestigiosa Ambasciata Italiana a Tokio. Un’esperienza nuova per me in una Paese di grande cultura, rispetto e saggezza, elementi di fondamentale importanza.

 

D) Nel corso dei tuoi concerti in Moldavia del 2012 ti è capitato spesso di duettare con la cantante Nelly Ciobanu, famosa star dell’Est europeo, che prima di te non aveva mai cantato con artisti italiani. Avete terminato la registrazione della vostra compilation di duetti?

Nel corso della mia esperienza artistica in Moldavia è stato davvero un piacevole incontro quello con la favolosa Nelly Ciobanu, per me la numero uno dell’Est Europa. Insieme, abbiamo gettato le basi in questo Paese per un progetto, che consiste in duetti cantati in italiano. La canzone “Cogli l’attimo” ha riscosso un enorme successo e presto registreremo ancora altri duetti, per poi concludere, almeno per ora, con l’uscita di un incredibile album.

 

D) Cosa ti è rimasto impresso del concerto finale della grande festa per l’indipendenza della Repubblica Moldova?

Ciò che è rimasto particolarmente impresso nella mia memoria di questo evento è che il Governo ha accolto la richiesta dell’Ambasciata Italiana, unitamente a quella della mia produzione, di farmi esibire insieme ai maggiori big moldavi. Una scelta simile non si era mai verificata, quindi la mia gratificazione e il mio orgoglio non hanno avuto eguali. Inoltre, questo è stato per me un importante banco di prova, in quanto l’eco delle persone raccolte in questa immensa piazza è notevole e tantissime sono state le manifestazioni d’affetto nei miei confronti, molta gente ha attraversato la piazza per raggiungere la zona palco…davvero una bella emozione.

 

D) Nel 2013 sei stato impegnato in un concerto di beneficenza a Chisinau in Moldavia, organizzato dall’Unione Europea, dove hai rappresentato l’Italia. Sei molto attivo nella solidarietà e questo ti fa onore. Quale era la finalità di questo evento?

In effetti, sono sempre molto impegnato in progetti di beneficenza, poiché ritengo che ci sia ancora molto bisogno di aiutare persone che vivono nel degrado totale. Un’altra tappa importante della mia carriera è stata la convocazione da parte dell’Unione Europea in occasione dell’evento “Europe Day”, nel corso del quale ho rappresentato l’Italia in questo prestigioso palco.

 

D) Oltre alla ben evidente passione per la musica, quali sono i tuoi grandi amori?

Senza dubbio le mie tre figlie: Giulia, Valeria ed Azzurra e la mia fantastica moglie Roberta, al mio fianco da sedici anni, che condivide con me sacrifici e successi.

 

D) All’interno della tua famiglia si respira aria di armonia, rafforzata dalla presenza della vostra piccola Azzurra, che già dimostra una naturale propensione per il canto e la recitazione. Tu e Roberta pensate di incoraggiare questi suoi interessi?

Azzurra è una bambina ben predisposta al canto ed alla recitazione. Tutto quello che arriva è frutto della sua libera espressione; io e la mamma non vogliamo decidere il suo percorso di vita, ma certamente la incoraggiamo in queste sue passioni.

 

D) Nei tuoi progetti lavorativi è direttamente coinvolta la tua bellissima moglie, nella veste di manager. Secondo te questo rappresenta un vantaggio per la vita di coppia, visto che offre ad entrambi la possibilità di trascorrere più tempo insieme?

Sono fortunato ad avere una bellissima moglie, ma soprattutto una donna dolce ed umana. Penso che all’interno di una coppia sia bello condividere tutto, compreso il tempo prezioso,che la vita ci riserva. Devo molto a Roberta anche da un punto di vista artistico e qualsiasi situazione, positiva o negativa, ci tiene sempre uniti nel lavoro e nella famiglia.

 

D) Sei un artista che viaggia moltissimo e mi sorge spontaneo farti una domanda: quando ti trovi all’estero in tournée ti manca l’Italia e, in caso affermativo, cosa ti manca in particolare?

Devo essere sincero, oltre alla famiglia e ai cari amici, per come si vive in questo momento nel nostro Paese, quando soggiorno all’estero, dell’Italia non mi manca nulla. Il disamore ha preso il sopravvento e questo mi fa soffrire; spero comunque in un’inversione di tendenza, per restituire all’Italia ciò che merita.

 

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