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Israele / Hamas, l'ONU intima il cessate il fuoco

Non si ferma lo scontro tra Israele e Hamas. Il 'Jerusalem Post' riporta un bilancio di almeno cinque israeliani morti dopo le centinaia di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele, che a sua volta ha colpito obiettivi nell'enclave palestinese. Secondo il ministero della Salute di Gaza, da lunedì sono almeno 43 i morti, compresi 13 minori. Secondo il bollettino rilanciato dal giornale israeliano Haaretz, sono 269 i feriti.

Il consiglio di sicurezza dell'Onu terrà un incontro urgente oggi sul conflitto in corso tra Israele e palestinesi, su richiesta di Tunisia, Norvegia e Cina. Si tratta del secondo incontro in tre giorni, stando a fonti diplomatiche della Afp. Il primo, tenutosi lunedì, si è concluso senza un comunicato congiunto, secondo le stesse fonti perchè gli Usa ritengono che commenti pubblici sarebbero stati controproducenti.

La spirale di violenza tra Israele e gli islamisti di Hamas che controllano Gaza si sta "intensificando verso una guerra su vasta scala", ha detto l'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente Tor Wennesland, lanciando un appello: "Fermate immediatamente il fuoco".

Una notte di fuoco in Israele e nella Striscia di Gaza, con un alternarsi di attacchi con razzi e raid aerei che fino all'alba hanno tenuto impegnate le milizie palestinesi e l'esercito israeliano. Hamas e la Jihad islamica hanno dichiarato di aver lanciato più di 300 razzi contro Israele che hanno ucciso due persone. Da lunedì, ha calcolato lo Stato ebraico, ne sono stati sparati più di mille e 850 hanno superato i confini di Gaza per cadere su Israele o essere intercettati dal sistema di difesa Iron Dome.

In risposta, le forze di difesa israeliane hanno lanciato il più imponente attacco in tutta la Striscia dal conflitto del 2014, prendendo di mira anche le case di alti esponenti di Hamas.

L'escalation fra israeliani e palestinesi è iniziata gradualmente un mese fa, con l'inizio del Ramadan, il mese di digiuno islamico. A Gerusalemme giovani palestinesi hanno attaccato passanti ortodossi isolati ed in breve tempo nazionalisti ebrei hanno replicato aggredendo per strada palestinesi isolati.

Intanto Israele ha deciso di sospendere i voli da e per l'aeroporto Ben Gurion, a Tel Aviv e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza a Lod, che confina con l'aeroporto, a fronte delle "rivolte su vasta scala scoppiate nella comunità araba". Le autorità israeliane hanno deciso di inviare rinforzi dopo l'uccisione di un arabo israeliano nella notte. In Cisgiordania alle prime luci del giorno un palestinese è stato ucciso in scontri con l'esercito israeliano. Gli attacchi israeliani hanno mietuto numerose vittime tra i vertici di Hamas e della Jihad: alcuni tra le macerie di un edificio di 12 piani distrutto dai raid aerei. L'esercito stima di aver ucciso 20 miliziani a Gaza e ha smentito che Hamas stia negoziando il cessate il fuoco.

L'inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente Tor Vennesland che ha lanciato alle parti un monito che al momento sembra destinato a restare inascoltato: si sta andando "verso una guerra su vasta scala".

Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha avvertito che "questo è solo l'inizio" e alle sue parole hanno fatto eco quelle del leader di Hamas, Ismail Haniyeh: "se Israele vuole intensificare, noi siamo pronti".

Attacchi di jet israeliani nella Striscia di Gaza hanno distrutto strutture di polizia nell'enclave palestinese, scrive l'agenzia Dpa che cita un portavoce del ministero degli Interni di Gaza controllato da Hamas. Notizie riportate dal 'Times of Israel', che citano testimoni, riferiscono di operazioni condotte alle prime ore dall'aviazione israeliana nella Striscia di Gaza con la distruzione di decine di obiettivi della polizia e della sicurezza.

Nuovi disordini si sono registrati anche sulla Spianata delle Moschee: il 'Jerusalem Post' scrive di scontri e dell'arresto da parte della polizia israeliana di sette persone dopo il lancio di pietre, sassi e altri oggetti contro gli agenti. Secondo il giornale, nell'area è poi tornata la calma.

Il ministero della Salute palestinese ha aggiornato a 43 morti, di cui 13 bambini e tre donne, il bilancio delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'escalation innescata dalle tensioni a Gerusalemme.
Israele ha risposto al lancio di decine di razzi dall'enclave palestinese con oltre 500 bombardamenti contro obiettivi che, a quanto riferito dall'esercito, avrebbero ucciso almeno una ventina di miliziani. Cinque i morti in Israele.

Hamas ha affermato di aver lanciato più di 100 razzi in meno di cinque minuti e secondo l'esercito israeliano le milizie islamiste hanno sparato più di 600 razzi da lunedì. Molti non sono riusciti a superare i confini di Gaza o sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome israeliano.

Durante la notte un uomo e una ragazza sono stati uccisi a Lod, fino a pochi giorni fa simbolo della convivenza tra ebrei e arabi-israeliani: l'auto in cui si trovavano è stata colpita da un razzo sparato dalla Striscia di Gaza. Poco prima una donna israeliana era stata uccisa dai razzi che hanno colpito Rishon Letzion e ad Ashkelon, che Hamas ha minacciato di trasformare in "inferno", i razzi lanciati dai militanti hanno ucciso altre due donne.

Queste sono le ragioni del conflitto odierno tra Israele e Hamas come spiega l'agenzia Ansa :

Al centro delle tensioni, la porta di Damasco, uno dei luoghi di ritrovo dei giovani palestinesi per il Ramadan. Quest'anno la polizia vi ha invece dislocato transenne, per ragioni di ordine pubblico.

A gettare altra benzina sul fuoco sono state le tensioni a Sheiikh Jarrah, un rione di Gerusalemme est dove da anni cresce la presenza di famiglie ebraiche attorno alla tomba di un antico rabbino. Lo sfratto di alcune famiglie palestinesi che abitano in edifici la cui proprietà è rivendicata da un'associazione ebraica è divenuto imminente, mentre volge al termine un dibattito decisivo alla Corte Suprema. Sul terreno si sono moltiplicati i tafferugli fra israeliani e palestinesi.

Di pari passo con le tensioni a Gerusalemme, si sono verificati episodi di violenza in Cisgiordania. Presso Nablus l'allievo di un collegio rabbinico è stato ucciso da un attentatore palestinese, che è stato catturato alcuni giorni dopo. A Jenin due miliziani palestinesi, che si apprestavano a condurre un attentato a Gerusalemme, sono stati intercettati dalla guardia di frontiera e colpiti a morte.

Poi sono arrivati i disordini sulla spianata delle Moschee. In occasione del Laylat al-Khader, la 'Notte del Destino' che è la ricorrenza più solenne prima dell'Id el-Fiter (la conclusione del Ramadan), gravi disordini sono avvenuti sulla Spianata a Gerusalemme, dove erano convenute decine di migliaia di fedeli. Circa 200 palestinesi sono rimasti feriti, o contusi. In concomitanza con la fine del Ramadan, Israele ha celebrato ieri il Jerusalem Day con cui festeggia la riunificazione della città avvenuta dopo la Guerra dei sei giorni (1967). Per calmare gli animi, la polizia ha vietato l'ingresso di ebrei religiosi nella Spianata (che per gli ebrei è il Monte del Tempio) e ha impedito che una folla di nazionalisti, la 'Marcia delle Bandiere', raggiungesse la Città Vecchia. Ma Gerusalemme ha vissuto egualmente una giornata di estese violenze.

Hamas ha dato tempo ad Israele fino alle 18 (le 17 in Italia) di ieri 10 maggio "per far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah e di rilasciare chi è stato arrestato in questi giorni". Allo scadere dell'ultimatum il portavoce dell'ala militare di Hamas, brigate Ezzedin al-Kassam, ha confermato che il suo movimento ha lanciato una salva di razzi verso Gerusalemme. "Si è trattato di una risposta - ha precisato - all'aggressione e ai crimini contro la Città Santa e alle prevaricazioni contro il nostro popolo nel rione di Sheikh Jarrah e nella moschea al-Aqsa".

 

 

Fonti Agenzie Ansa / Agi / AdnKronos

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