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La Grecia si avvicina alla regione mediorientale, Mitsotakis ad Abu Dhabi

La disputa tra Grecia e Turchia ha innescato durante l'estate un importante rafforzamento militare che ha sollevato preoccupazioni per lo scontro militare. La Turchia sostiene che le isole greche lungo la sua costa stanno bloccando il suo accesso ai depositi di gas sottomarini e che i confini dovrebbero essere fissati intorno alla terraferma e non includere le isole scrive Kmetro0.

Ma oltre le isole Elleniche c'è l'annosa questione di Cipro. Cipro è oggetto di una controversia tra Grecia e Turchia da quando le forze turche hanno invaso l'isola in risposta a un colpo di stato militare appoggiato dalla Grecia nel 1974 e alla successiva dichiarazione unilaterale di una Repubblica turca di Cipro del Nord. Ma tutto in realtà nasce molto prima, da una lunga antipatia tra greci e turchi che risale a prima della fondazione del moderno stato turco.

Michael Carpenter, un consigliere per la politica estera di Biden, secondo  Kmetro0,  ha affermato che la nuova amministrazione potrebbe cercare una più stretta cooperazione con Francia, Germania e altre nazioni europee nella sua politica nei confronti della Turchia e del suo presidente, Recep Tayyip Erdogan.

Ad agosto, la Grecia e l'Egitto hanno firmato un accordo che delimita i confini marittimi dei due paesi e definisce le rispettive zone economiche per lo sfruttamento di risorse come l'estrazione di petrolio e gas.

L'accordo, ha suscitato l'indignazione di Ankara, che ha accusato Atene di cercare di accaparrarsi una quota ingiusta di risorse nel Mediterraneo orientale.

Il premier Mitsotakis dopo un incontro ad Atene con il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sisi ha affermato: “Abbiamo tutte le ragioni per accogliere, insieme a tutti i nostri partner nella regione, il ritorno degli Stati Uniti ad avere un ruolo centrale di leader della NATO”.

L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno entrambi criticato le missioni di ricerca marittima della Turchia in acque dove la Grecia rivendica la giurisdizione. Ma Atene riferisce che spera in un’amministrazione Biden più impegnata nella disputa.

Intanto ad Abu Dhabi sta andando in scena in queste ore una pagina nuova della diplomazia ellenica: la visita del premier Kyriakos Mitsotakis va ben oltre accordi commerciali e semplice partnership ma investe difesa e geopolitica.

Gli EAU sono un bastione contro la Fratellanza Musulmana, l'espansionismo turco e il panislamismo, recitando anche un ruolo di primo piano contro l'espansionismo iraniana. Inoltre vantano, insieme all'Arabia Saudita e al Bahrein, nuove e rinnovate relazioni bilaterali con Israele.    

L’avvicinamento della Grecia alla regione mediorientale scrive Sicurezza internazionale giunge nel clima di tensioni tra Ankara e Atene. A tale riguardo, Reuters rivela che le relazioni tra Grecia e Turchia risultano compromesse per via di molteplici fattori. Principalmente, ad aver incrinato i rapporti tra Ankara e Atene concorrono le dispute in materia di diritti minerari nel Mar Egeo, all'interno delle quali si inserisce la controversia sulle trivellazioni condotte dalla Turchia a largo delle coste di Cipro, ricche di gas naturale.

Per quanto riguarda i diritti minerari nel Mar Egeo, in aggiunta, le relazioni tra i due Paesi si sono inasprite ulteriormente dopo che, lo scorso 27 novembre, Ankara aveva siglato con Tripoli un accordo sulla definizione dei confini marittimi tra Libia e Turchia. Il memorandum, sottolinea Reuters, definisce i confini marittimi anche nei pressi dell'isola greca di Creta. Tale isola, a detta di Ankara, non dispone di piattaforma continentale, ma solo di acque territoriali, motivo per cui è stato possibile definire i confini delle acque intorno a Creta. La Grecia, invece, da parte sua, considera l’accordo siglato tra Libia e Turchia una “palese violazione del diritto internazionale”.

Un altro elemento cruciale secondo quifinanza, del puzzle è la politica estera molto più aggressiva perseguita da Erdogan, che alcuni analisti hanno persino paragonato a una rinascita del vecchio impero ottomano. Gli orizzonti geografici del presidente si sono certamente ampliati. La posizione strategica della Turchia è cambiata notevolmente dalla fine della Guerra Fredda, con la scomparsa dello stato fermamente laico e l'imposizione, da parte di Erdogan, di un taglio decisamente più islamista alla sua politica.

il partito al governo AKP ha capito che un’economia turca dinamica e in crescita ha contribuito a stabilire la nazione. Nonostante alcuni segnali recenti di crisi, Erdogan non molla e tira dritto. La cosiddetta dottrina “Blue Homeland” del governo, che prevede esplicitamente un ruolo marittimo molto più grande per Ankara all'interno di quelle che considera le proprie acque strategiche, sembra pagare.

In tale clima, e date le tensioni tra Atene e Ankara, alcuni esperti avevano evidenziato che i due Paesi siano stati vicini allo scoppio di uno scontro armato.

Intanto accompagnato il primo MInistro Ellenico, sottolinea il modo Greco, dal Ministro degli Affari Esteri, Nikos Dendias, da quello dello Sviluppo e degli Investimenti, Adonis Georgiadis e dal Responsabile della Diplomazia Economica Kostas Frangogianni, Mitsotakis punta ad allargare le frontiere greche relativamente alle nuove alleanze internazionali.

La dichiarazione di partenariato strategico e l'Accordo di cooperazione nei settori della politica estera e della difesa con gli EAU (che hanno omaggiato la Grecia raffigurando una bandiera greca su un grattacielo di Abu Dhabi) sono la punta dell'iceberg: Atene sta usando un nuovo glossario rispetto al suo passato (più recente targato Syriza e meno recente con il Pasok), anche in riferimento al fil rouge cucito con Israele e Usa scrive il Mondo Greco.

L'obiettivo è costruire una fitta rete di relazioni anche in Medio Oriente ma di tipo euro-atlantico, nella consapevolezza che i mille fronti di crisi presenti in tutta la fascia settentrionale del Mediterraneo (Libia, Tunisia, Libano, Cipro, Turchia) meritano un diverso e più articolato approccio. Dendias in un tweet ha scritto: "Siamo qui per suggellare il partenariato strategico bilaterale e promuovere la pace e la stabilità nella regione" scrive il Mondo Greco.

Sul tavolo anche una possibile interlocuzione sottolinea Mondo Greco, nel settore della difesa, visto che i due paesi hanno in comune i caccia Mirage e F-16 Viper. Verrà trattato anche il dossier relativo ai carri armati Leclerc che gli Emirati Arabi Uniti hanno in abbondanza. Recentemente Abu Dhabi ne ha donati 80 alla Giordania.

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