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Letta e Renzi, ore decisive per il Governo

Letta e Renzi cercano di aggirare l'impasse di governo seguito al loro incontri di stamani: alle 18 a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio presenterà "Impegno Italia", proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo.

Dopo il faccia a faccia, Matteo Renzi ha riunito nella sede del Pd i fedelissimi dopodichè ha annunciato che domani nel corso della direzione PD esporrà charamente la propria posizione,cosi..

All'ora di pranzo, dopo un incontro al Quirinale (con il presidente «abbiamo parlato delle prospettive di governo»), Enrico Letta prova ad uscire dall'angolo.

Il presidente del Consiglio non molla e punta ad andare avanti con la fiducia del parlamento su una nuova squadra e un nuovo programma, del quale annuncia ad horas la presentazione. "Troppo tardi", si mormora in buona parte del Pd. Tanto che Renzi avrebbe già pronta la sua squadra di governo.

Sul futuro del governo, e soprattutto su chi dovrà sedere a Palazzo Chgi, "la parola è al Pd".

«L'ordine del giorno Grandi è già pronto»: la battuta circola tra i capannelli di parlamentari del Pd, già intenti a fare il toto-ministri del governo Renzi uno, e illuminati dalla prospettiva di mantenere il seggio fino al 2018

La Direzione di domani potrebbe quindi diventare la pietra tombale sul governo Letta, e all'uopo è già stato preparato un ordine del giorno – morbido nei toni, inequivoco nei contenuti – con il quale il Pd ritira la fiducia al suo ex vicesegretario. Nessuno vuole davvero arrivare a questo (anche se i lettiani sfidano: «Vediamo se il Pd ha il coraggio di sfiduciare Letta e il suo programma di legislatura»), e dunque si confida nell'opera di persuasione degli alleati: Scelta civica, col capogruppo Andrea Romano, si è già augurato che «Letta per primo comprenda la necessità di voltare pagina»; e ieri sera si raccontava di un Angelino Alfano in visita da Letta per convincerlo a mollare. Tutti nel Pd si augurano un incontro chiarificatore tra il premier e Renzi, che secondo i rumors si dovrebbe tenere questa mattina all'alba. Sulla resistenza di Letta, che ieri sera faceva trapelare la possibilità di una conferenza stampa in giornata per presentare il suo programma, ieri si interrogavano tutti, nel Pd.

Il sindaco di Firenze il suo piano B lo aveva pronto, invece. Il suo scenario preferito restava quello più volte enunciato: portare a casa la riforma elettorale e andare al voto in autunno, lasciando Letta a Palazzo Chigi per altri otto mesi. Ma Letta non ne voleva sapere di mettere una data di scadenza al suo governo, nella convinzione di poter alla fine resistere per tutta la legislatura. E l'altra sera al Quirinale il segretario Pd si è trovato davanti ad un presidente della Repubblica ostinatamente contrario al voto anticipato, e piuttosto interessato a conoscere le idee di Renzi su un suo possibile governo. Idee che il sindaco ha in queste settimane messo a punto: governo snello, dicasteri accorpati, pochi ministri. Maggioranza aperta a futuri apporti che potrebbero arrivare da Sel e dissidenti grillini. Perfino la Lega con Salvini annuncia: «Non diremo no preconcetti». Programma intenso e incalzante di riforme a tutto campo. Al partito, che la minoranza Pd sogna di riconquistare, metterà invece un vice-segretario (si parla di Lorenzo Guerini) a tenere il presidio. Insomma, a sentire i suoi Renzi è pronto a ricevere l'incarico anche domani, e a presentare la lista dei ministri nel weekend. Si parla di un giuramento già domenica.
Nella notte tra lunedì e martedì, in un summit con i fedelissimi, il dado è stato tratto. E ieri mattina, davanti all'assemblea dei parlamentari riuniti per parlare di legge elettorale, Renzi è stato chiaro come mai prima: «Questo governo ha le pile scariche. Più che ricaricarle sarebbe meglio cambiarle».

il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.
Nel mezzo del braccio di ferro tra il sindaco del Pd e il presidente del Consiglio, Roberto Formigoni mette il dito nel caos democratico. «Sembra che Letta stia compilando la lista dei ministri per il Letta-bis, e Renzi la lista dei ministri per il Renzi 1» scrive su Twitter. «Grande è sotto il cielo la fantasia del Pd! Renzi e Letta sono ormai arrivati ai colpi bassi. Basta così, entro giovedì Pd faccia con chiarezza la sua unica proposta, o Ncd non ci sta». Stesse parole pronunciate sul filo della preoccupazione da Angelino Alfano. «Il Pd dica con chiarezza se intende continuare a sostenere il governo Letta o meno». E Roberta Angelilli puntualizza: «Non crediamo a Renzi salvatore della patria, serve una squadra orientata in vista del semestre europeo, non un solista».

La lega vuole "chiedere a Renzi cosa vuole fare. Non diciamo no a priori. Ma se saranno solo chiacchiere - aggiunge - faremo la guerra parlamentare. Renzi - prosegue - ci dica se vuole esentare dalle tasse gli alluvionati, cancellare la riforma Fornero e ridiscutere dell'euro e dell'Europa. Se ci stupisce con risposte concrete noi non siamo pagati per dire no a priori. Non credo - dice ancora il segretario della Lega - che le elezioni politiche siano a breve ma a livello nazionale noi siamo soli, liberi e forti"Salvini ribadisce poi che alle Europee la Lega "andrà da sola dato che si tratta - ricorda - di un sistema proporzionale" mentre in futuro "valuteremo se vale la pena fare un percorso insieme con il resto del centrodestra".

"Se lo schema resta quello del governo Letta, non esiste alcuna possibilità per Sel di sostenere Renzi a Palazzo Chigi. Io mi siedo a ragionare solo se si discute di sofferenza sociale e di avanzamento nei diritti civili. Ed è impossibile farlo insieme a Giovanardi e pezzi del centrodestra. Il resto è fantapolitica".

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