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“Il sistema del turismo ha agito finora con limiti. Solo da un anno finalmente esiste un Ministero del turismo ad hoc con portafoglio proprio per sostenere il valore e il peso che il settore ha per tutto il comparto economico. La cattiva rappresentazione della filiera e la narrazione sbagliata della nomenclatura e della considerazione delle competenze a livello sociologico è stata finora disincentivante. Essere impiegati nel settore è da troppo tempo visto come un ripiego lavorativo. Non esiste lavoro di serie a e serie b. Di base c’ è un problema culturale.  Ci vuole una mappatura delle competenze e l’abbattimento della discrezionalità formativa lasciata a enti di formazione, presidi e camere commercio. Si genera frammentazione. Il tema della concorrenza è un tema importante dobbiamo essere competitivi e capaci di farci scegliere a livello internazionale tenendo presente che nel turismo la competizione non è tre imprese all’interno della nazione ma tra destinazioni quindi tra l’Italia e altre mete nel mondo. Se il turismo vale il 13 per cento del PIL, numero anche ridimensionato rispetto alla portata se si tiene conto dell’indotto, va tradotto in scelte politiche mirate e centrali perché è un comparto che genera valore a tutta l’economia”. Così Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit intervenuta a Forum PA che si chiude il 18 maggio a Roma. Riscontri positivi arrivano direttamente dal ministero del turismo con Barbara Casagrande, Segretaria Generale del Ministero, che rileva con entusiasmo la nascita di nuove sinergia per questa prima volta del Ministero al Forum Pa che “ha scelto di esserci insieme alle parti sociali. I due punti fondamentali con cui si vuole fare turismo è quello di mettere al centro le persone per fare rete e ascoltare. Perché finzioni il sistema non bisogna dimenticare le persone. Abbiamo avviato i contatti con i rettori italiani per un lavoro di ricognizione dei percorsi frammentati sul turismo e intanto stiamo avviando un master ma resta da lavorare sulla formazione di primo livello oltre ad essere partito il liceo del Made In Italy. Tutto atterrerà sul portare del turismo digitale che nel 2026 sarà uno strumento straordinario”. Il tema della sostenibilità del mercato del lavoro turistico del reperimento del personale è stato al centro del dibattito organizzato da Enit con il Ministero del turismo, Federalberghi, Federturismo. Una fotografia che rileva una carenza strutturale che deve indurre a divenire più attrattivi. “Va uniformato il percorso professionale perché altrimenti i territori si orientano senza una rotta e tutto è lasciato al buon senso degli operatori di turno. Anche se il turismo è stato un grande ascensore sociale perché spesso i direttori sono diventati tali facendo gavetta dal basso, è giusto anche che venga strutturato in considerazione dei volumi d’affari forti e lo sforzo di emergere rispetto alle altre nazioni. Attualmente i problemi sono due: mancanza personale e quindi sarebbe necessario un intervento del governo sui compensi dei lavoratori e incentivi fiscali. E poi sul lungo periodo la situazione puó essere risolta a livello governativo disegnando percorsi di formazione standardizzati per tutte le categorie del turismo” ha dichiarato Marina Lalli Presidente di Federturismo Confindustria.Un fenomeno non solo italiano quello della difficoltà di reperire personale qualificato. Lo segnala Alessandro Massimo Nucara, Direttore Generale di Federalberghi e Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo: “è un problema è esploso ancora di più con la pandemia. La chiave di lettura è creare relazioni salde con i collaboratori Lavorare mentre gli altri si divertono non è facile non è da tutti non è per tutti. E si entra nell’ottica di considerare il lavoro nell’ambito turistico come una missione oppure è necessario attivare delle politiche incentivanti”. Va incontro al tema la proposta della presidente di Isnart Loretta Credaro puntando “ad una certificazione delle competenze con credenziali individuate dopo un confronto pubblico e privato. La creazione di un’ accademia che allinei la formazione per ridefinire il modello. Senza turismo non c’è commercio. Occorre far crescere la consapevolezza in un sistema critico. Stiamo cercando di portare avanti percorsi di alternanza e affianchiamo nelle imprese turistiche e percorsi per le competenze trasversali”. Tutte questioni ampiamente analizzate mentre non è stata molto evidenziato un fenomeno ormai tipico italiano: anche nel turismo, come in tutti i settori lavorativi, i salari sono diminuiti nell’ultimo trentennio, come ha certificato l’OCSE. Occorre quindi un recupero del potere d’acquisto dei lavoratori anche in questo campo, e gli operatori non possono minimizzare o tacere su questo fondamentale aspetto.

Sabato 20 maggio, Technotown, centro della scienza creativa di Roma situato all’interno di Villa Torlonia, ospiterà la  prima edizione di DIGITAL ERGO SUM - Festival della Società e della Cultura Digitale. L’evento, organizzato da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con ASSIPOD.org - Associazione Italiana Podcasting e Siamoumani.org - SiamoUmani Business Lab, si rivolge ad appassionati di digitale, studenti, professionisti, docenti e formatori, giornalisti, imprenditori e operatori del sociale che vogliono essere protagonisti del cambiamento e promuovere un approccio consapevole all’utilizzo del      digitale. Le tecnologie digitali fanno sempre più parte della vita quotidiana, con risvolti positivi e negativi, ma con impatto sulla cultura e sulla società.

Durante l’evento si rifletterà su come rimettere al centro dell’innovazione tecnologica l’uomo e la società, per promuovere iniziative di inclusione e sostenibilità.

Dalle 10.00 alle 13.00 avranno luogo tre tavole rotonde sui temi: Humans of Digital (in lingua inglese), Technology for Peace (in lingua italiana), Dalla comunicazione alla Comunità Digitale.

Dalle 15.00 alle 18.30 interverranno numerosi esperti di digitale per condividere esperienze e casi di successo sull’utilizzo virtuoso delle nuove tecnologie e social media parlando di temi come raccolta fondi, narrativa digitale, digitale a scuola,  lavoro digitale, video e podcast, marketing e comunicazione.

Dalle 18.30 alle 20.00 l’evento si concluderà con un aperitivo di networking.

Con il biglietto di ingresso giornaliero di 1 euro, acquistabile sul posto presso la biglietteria, si potrà partecipare a tutte le iniziative del Festival.

Tanta attenzione, da parte di istituzioni, buyers e grande pubblico. Ma pure nuove prospettive e due dati concreti: un accordo con la direzione di VeronaFiere, per confermare la partecipazione calabrese per il prossimo triennio, ed un’intesa con l’Istituto del Commercio Estero per aprire ai vini calabresi i mercati nordamericani.

Questo per la Calabria il bilancio del Vinitaly 2023, andato in archivio oggi, con la giornata conclusiva che ha regalato ulteriori, importanti novità per un’edizione che ha suggellato la rinascita dopo la lunga parentesi pandemica: 120 espositori suddivisi in due padiglioni, su una superficie di 1.400 metri quadrati ed una nutrita e qualificata pattuglia di espositori anche al salone Sol&Agrifood, riservato alle eccellenze agroalimentari, con ottimi risultati pure in termini qualitativi, grazie al lavoro di rete curato da Assessorato regionale all’Agricoltura e Arsac, in collaborazione con Città Metropolitana di Reggio Calabria, Consorzi di Tutela dei Vini e Consorzio Igp Olio di Calabria. “Tutti insieme – sottolinea l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – abbiamo colto un importante risultato: mostrare al mondo il volto autentico della Calabria e dimostrare che un’altra narrazione è possibile, valorizzando le eccellenze umane e naturali della nostra terra ed abbinando le risorse agroalimentari a quelle del territorio, in un connubio che può garantire importanti risultati in termini di crescita e sviluppo”. Da qui, aggiunge l’Assessore Gallo, “ulteriori, importanti novità, frutto del lavoro svolto col presidente Occhiuto nel solco delle linee strategiche del governo della Regione”. Anzitutto, la scelta – suggellata proprio nei giorni del Vinitaly 2023 – di confermare la partecipazione della Calabria al Vinitaly per il prossimo triennio. Poi, ancora, le intese in fase di definizione - ma già a buon punto - con l’Ice per aprire ai vini calabresi, e più in generale all’intero settore agroalimentare, prospettive di crescita su nuovi mercati, ad iniziare da quello nordamericano. “C’è tanta attenzione – sottolinea Gallo – per l’agroalimentare calabrese, come dimostrano tra l’altro le visite ai nostri padiglioni di ben 4 ministri: Lollobrigida, Casellati, Schillaci e Crosetto. Dobbiamo ora impegnarci a fondo per sfruttare il buon vento e capitalizzare opportunità che possono valere il rilancio della nostra terra: una sfida impegnativa, ma certo irrinunciabile”.

Un premio di laurea del valore di € 5.000,00 riservato a laureati del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza della Sede di Piacenza dell’Università Cattolica: lo ha istituito la Confedilizia, per onorare la memoria dell’Avv. Corrado Sforza Fogliani. L’annuncio è stato dato in occasione dell’Assemblea annuale della Confederazione.

«Intitolare a Corrado Sforza Fogliani un premio di laurea in diritto immobiliare nella sua amata Piacenza – dichiara il Presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – è un modo per rendere un omaggio dovuto a tre fra le sue principali passioni civili: per il diritto, per la proprietà e per il territorio. Ringrazio sentitamente, anche a nome di tutta la Confederazione, l’Università Cattolica per questa opportunità, che ci consente di onorare nel modo migliore un uomo che ha fatto la storia della Confedilizia.»

«Ringrazio Confedilizia – afferma Anna Maria Fellegara, Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica – per questa splendida iniziativa, che consolida la nostra collaborazione e consente di ricordare in modo davvero appropriato l’Avv. Corrado Sforza Fogliani. Il premio di laurea va nella direzione di incentivare gli studi giuridici, a cui il Presidente Sforza Fogliani ha sempre prestato una grande attenzione.»

Potranno partecipare al bando i laureati che conseguiranno il diploma di laurea nell’anno accademico 2022/23 discutendo una tesi di laurea in diritto immobiliare, con una votazione non inferiore a 105/110.

La domanda dovrà essere presentata entro il 12 febbraio 2024 alla Direzione di Sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’assegnazione del premio sarà effettuata a giudizio insindacabile dall’apposita Commissione nominata dal Rettore.

Con l’inflazione e la crisi della quarta settimana per il minore potere di acquisto delle famiglie arriva la farina di carrube, proprio quando crescono del 35% i consumi di sfarinati, semole e semolati per pasta, pane e pizza fai da te. E’ quanto afferma Coldiretti  Puglia, in occasione della presentazione della farina di carrube al mercato di Campagna Amica di Brindisi, in collaborazione con Soroptimist Brindisi, dove si sono esibiti i ragazzi diversamente abili dell’Istituto Alberghiero Sandro Pertini a preparare le orecchiette in diretta.

Non solo pasta, anche pane e taralli, preparati con maestria dagli studenti dell’Alberghiero di Brindisi, coadiuvati dai cuochi contadini di Campagna Amica, alla riscoperta del frutto del carrubo, il sempreverde che arriva all’altezza di 10 metri e vive fino a 500 anni.

La parola “carruba” in Arabo vuol dire carato, e infatti probabilmente – aggiunge Coldiretti Puglia - questo seme sempre omogeneo nel peso e nelle dimensioni veniva usato come unità di misura per l’oro. Le carrube possono essere utilizzate – dice Coldiretti Puglia - come surrogato del cioccolato per chi è allergico al cacao e nascondono tantissime proprietà perché sono un alimento dimagrante, astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico.

La domanda cresce in Puglia per i dolci della pasticceria e della panetteria fatti con farina made in Puglia, con il recupero di varietà italiane salvate dall’estinzione e di prodotti innovativi – spiega Coldiretti Puglia - ma la ricerca dell’italianità si evidenzia anche nel fenomeno del fai da te, con 4 consumatori su 10 che preparano a casa i dolci da portare in tavola, un’attività tornata ad essere gratificante, magari con il coinvolgimento dei bambini, ma che assicura anche la possibilità di scegliere personalmente gli ingredienti.

Il carrubo è una albero spontaneo diffuso nell’area mediterranea e originario della Siria, tende infatti a prosperare in climi secchi e aridi. Questo albero con i fiori che permettono di riconoscere se la pianta è maschio o femmina, raggiunge solitamente un’altezza compresa tra i 5 e i 7 metri – aggiunge Coldiretti Puglia - ma può superare anche i 10 metri, è una pianta rustica, poco esigente, che cresce anche in terreni aridi e poveri, anche molto calcarei, sopporta molto bene i climi caldi ma soffre il freddo. Nell’antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere energetico, mentre ora è stato un po’ dimenticato, è anche chiamato “Pane di San Giovanni” perché si dice che il Santo se ne nutriva durante i suoi lunghi periodi di ascesi nel deserto.

La raccolta delle carrube avviene fino alla fine di ottobre quando assumono il colore scuro intenso e sono note alla tradizione – spiega Coldiretti Puglia - come alimento ricostituente benefico per l’intestino e lo stomaco usata già in Egitto e tra i Berberi, in Marocco. La sua ricchezza di fibre della aiuta ad abbassare il colesterolo. Questo effetto benefico è merito soprattutto delle fibre insolubili presenti nel frutto. I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.

Il carrubo è, assieme alla quercia, un albero autoctono della Puglia con un legno molto duro, compatto e resistente – conclude Coldiretti Puglia - tanto da essere anticamente utilizzato per realizzare gli ingranaggi dei mulini.

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