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Finito il calvario di Silvio Berlusconi

L'ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato assolto questa mattina dall'accusa di corruzione in atti giudiziari che gli veniva contestata nell'ambito del processo Ruby ter, uno dei filoni d'inchiesta legati alle famose serate organizzate nella residenza privata del leader di Forza Italia ad Arcore.

"Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte", ha scritto ieri Berlusconi

La sentenza è arrivata all'ora di pranzo dopo due ore di camera di consiglio. I giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano hanno deciso che "il fatto non sussiste" per nessuno dei 28 indagati, a cominciare proprio da Silvio Berlusconi. Con l'ex premier erano imputati, tra gli altri, Karima el Mahroug, conosciuta dalla stampa come Ruby Rubacuori, la senatrice Maria Rosaria Rossi e il presidente di Medusa Carlo Rossella, oltre a una ventina di giovani ospiti delle serate di Arcore.

Per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni "è un'ottima notizia". Ora però gli azzurri chiedono l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui giudici politicizzati. Ma Fratelli d'Italia frena: "Non è all'ordine del giorno", ha spiegato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida.

"Siamo molto soddisfatti e felici" per Silvio Berlusconi. "Purtroppo questa sentenza arriva dopo undici anni, un tempo davvero troppo lungo per quello che, oggi si è dimostrato, era un innocente", ha detto ancora il ministro dell'Agricoltura in un'intervista al quotidiano La Stampa. Rispondendo a una domanda sull'urgenza di una eventuale riforma della giustizia, il ministro ha però precisato che "sono questioni separate".

Sicuramente il Parlamento dovrà riflettere sui tempi della giustizia, che, come in questo caso, rischiano di condizionare anche la vita politica. Lo sconfinamento di una parte della magistratura pone dei dubbi su atteggiamenti che Berlusconi ha spesso definito persecutori. Oggi la storia gli dà ragione", ha commentato. Non è in programma comunque l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla magistratura, e la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, richiesta da Forza Italia "non è una priorità", ha sottolineato.

"C'è la necessità di intervenire, lo abbiamo scritto anche nel programma del centrodestra. Ma va fatto con un sereno confronto con la magistratura. Il voto del Csm ha dimostrato che al loro interno esistono sensibilità diverse, per cui si può discutere senza pregiudizi. Bisogna garantire una giustizia credibile, senza interferenze reciproche", ha precisato l'esponente di Fratelli d'Italia.

Si è chiuso con un'assoluzione per tutti un processo durato sei anni e nato da una costola degli altri due procedimenti penali legati alle feste di Arcore. In questo caso Berlusconi era accusato di aver versato 10 milioni di euro,  tra il 2011 e il 2015, alle giovani ospiti di quelle feste a villa San Martino per mentire o non dire la verità durante i precedenti processi.

Venticinque anni di lotte giudiziarie dal forte connotato politico. Undici anni di fango giudiziario e mediatico per il processo Ruby. 135 assoluzioni su 136 processi. Ieri, a metà giornata, arriva l’ennesima assoluzione per Silvio Berlusconi. Questa è la sentenza del processo “Ruby ter”, nel quale l’ex premier era imputato con altri 28 accusati, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. "Il fatto non sussiste". 

Questa la sentenza. Eppure nulla di questo ha convinto la sinistra a fare un passo indietro, ad abbozzare un mea culpa, ad abbandonare, almeno per un attimo, quell’animo giustizialista che la contraddistingue. Il silenzio assordante della gauche italiana è stato addirittura spezzato via da un commento inopportuno di Elly Schlein, "stella nascente" e giovane candidata alla segreteria del Pd.

Nel pomeriggio di ieri, l’aspirante candidata del Pd, Elly Schlein, rompe il silenzio e attacca, di nuovo, il Cavaliere: “Non commento le sentenze – spiega durante l’incontro con l’Associazione Stampa estera di Roma – ma faccio volentieri un commento politico su Berlusconi”.

La sferzata al numero uno di Forza Italia non tarda ad arrivare:“Avevo nove anni quando è andato al governo. Fa parte di una classe politica incapace, nell’attaccamento al potere, di immaginare il futuro. È incredibile che siamo ancora qui a parlarne”.“Una classe politica – aggiunge – che non accetta che è finito il suo tempo”. Insomma, la giovane candidata dem, dall’alto delle sue innumerevoli esperienze governative, impartisce lezioni a destra e a manca, Berlusconi in primis.

Questione di ore, e arriva la risposta di Forza Italia. La prima ad esporsi è la presidente dei senatori del partito, Licia Ronzulli. Il suo commento è tranchant: “Il tempo di Berlusconi – scrive su Twitter -non è ancora finito. Quello della Schlein, a giudicare dai suoi risultati, non è ancora iniziato”. Come darle torto.

Silvio Berlusconi "ha subito una gogna mediatico-giudiziaria senza precedenti, che ha colpito non solo Berlusconi uomo, padre, nonno, imprenditore e politico. Ma anche il Berlusconi statista, che rappresentava l'Italia in Europa e nel mondo, con il conseguente insanabile danno d'immagine per il nostro Paese. Mi chiedo chi mai potrà risarcire tutto questo", ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli in un'intervista a Repubblica. Ronzulli non ritiene che ci siano stati eccessi nella condotta di Berlusconi. "L'unico eccesso cui abbiamo assistito è stato quello di guardare dal buco della serratura della vita privata di una persona, per cercare di distruggerne l'immagine. Tutto ciò, in un Paese civile è inaccettabile. Le responsabilità politiche e morali sono di chi ha permesso tutto questo. Perché lede la libertà di una persona. E non parlo solo di quella di Berlusconi, ma di ogni cittadino", ha sottolineato ancora Ronzulli.

"Sono molto contento che lui (Silvio Berlusconi, ndr) sia stato assolto. Mi chiedo invece perché io sono stato calpestato fino alla fine. Soprattutto sono contento per tutti quelli che sono contenti, la sua famiglia, i suoi amici…", ha detto in un'intervista al quotidiano La Stampa, Emilio Fede, condannato a 4 anni e 7 mesi per induzione della prostituzione.
Restano le iniziative già avviate, come quella della separazione delle carriere dei magistrati, che però lui lascia al suo partito e di cui non parla.

Ora resta aperta la questione Ucraina. E non è senza una certa soddisfazione che alcuni giornali hanno accolto la sentenza, non perché fossero divenuti improvvisamente filoberlusconiani ma perché fanno un ragionamento più articolato.

La mossa della Meloni di ritirare il governo dalla parte civile nel processo è stata vista come un tentativo di porre un argine alle dichiarazioni di Berlusconi contro Zelensky che hanno turbato alquanto Kiev, Washington e Bruxelles.
Dunque il problema Zelensky nel centro – destra esiste e persiste, come nei suoi elettori e non solo.
Anche gli italiani cominciano ad essere stufi per una guerra che non è la loro.

Vittorio Feltri ha dichiarato a tal proposito qualche giorno fa:
“la dichiarazione di Berlusconi su Zelensky non mi ha assolutamente stupito: ha detto ciò che pensa la stragrande maggioranza degli italiani. Non c'è da scandalizzarsi, il Cav interpreta il sentire del popolo".

Fonti varie agenzie 

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