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Un solo uomo dietro gli attacchi jihadisti di Bruxelles e di Parigi

Dietro agli attacchi del 13 novembre 2015 e del 22 marzo 2016 ci sarebbe il volto di Atar, che sarebbe entrato in contatto con Abu Bakr al Baghdadi, prima che divenisse il "Califfo" dello Stato islamico, scrive oggi il quotidiano Le Monde quando si trovavano entrambi a Camp Bucca, una delle prigioni americane in Iraq, da molti considerata "l'università dei jihadisti".

"L'organizzatore degli attentati di Parigi e di Bruxelles è stato identificato": lo scrive oggi in prima pagina il quotidiano Le Monde, a pochi giorni dalle commemorazioni della strage parigina del 13 novembre. Gli inquirenti francesi e belgi - prosegue il giornale - hanno ormai un nome: Oussama Atar, alias 'Abou Ahmad'. Il jihadista belga di 32 anni. Atar avrebbe agito dalla Siria, per preparare l'attacco a Bruxelles e per ingaggiare due dei kamikaze che entrarono in azione a Parigi, gli iracheni che si fecero saltare in aria all'esterno dello Stade de France.

Oggi intanto la polizia tedesca ha arrestato "cinque uomini" che avrebbero reclutato giovani musulmani per l'Isis soprattutto in Bassa Sassonia e Nordreno-Vestaflia. Tra gli arrestati c'è un "predicatore" detto "senza volto" e considerato "il peggiore" in ambienti della sicurezza. 

Gli arresti, annunciati da numerosi media tedeschi, sono stati compiuti stamattina e sono stati favoriti "in maniera determinante" da indicazioni fornite da un esponente dell'Isis "di ritorno", precisa il sito della Sueddeutsche Zeitung. Il "predicatore senza volto", 32 anni, si fa chiamare Abu Walaa ma il suo vero nome è "Ahmad Abdelazziz A.".

Le indagini sono durate mesi (dall'autunno dell'anno scorso). I reclutatori sono sospettati di agire per conto dell'Isis e vengono accusati di sostegno ad organizzazione terroristica: avrebbero aiutato a livello logistico e finanziario giovani musulmani a recarsi all'estero per la "guerra santa". Alla fine di luglio c'erano state perquisizioni, tra l'altro in una moschea della periferia nord di Hildesheim, considerata un "importante luogo di incontro degli ambienti salafiti" a livello nazionale.

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