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Il San Filippo Neri a Roma, esempio di buona sanità

Entrare in ospedale, anche solo per un day hospital, non è mai piacevole ed alcuni interventi, poi, sono, per loro natura, particolarmente sgradevoli e fastidiosi. Ma se queste inevitabili esperienze si ha la fortuna di poterle affrontare in una struttura tecnologicamente adeguata, nella quale opera personale altamente competente e qualificato, sia dal punto di vista professionale che umano, allora il tutto risulta più tollerabile.

Spesso ci capita di ascoltare, o di leggere sui giornali, notizie sull’ultimo caso di “malasanità”, di comportamenti lesivi nei confronti dell’ammalato, nei confronti di persone che necessitano di cure e terapie urgenti; si tratta di notizie sconcertanti, di notizie che ci fanno affrontare un ricovero o un day hospital con ansia e diffidenza.

È certamente facile raccontare quello che non funziona o quello che potrebbe andare meglio; il difficile, invece, è raccontare esperienze di buon funzionamento.

Mi riferisco al reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale “San Filippo Neri” di Roma, dove ho avuto modo di constatare personalmente, a seguito di intervento endovascolare di aneurisma dell’aorta addominale di mia moglie, l’efficienza e l’impegno di tutti gli operatori che sono quotidianamente intenti nel dare il meglio di sé. Questi operatori si distinguono, fra l’altro, per l’affabilità e la forte dose di riservatezza, che rivelano, in loro, sentimenti elevati, squisitezza di modi, garbo e grande cordialità verso tutti.

Sappiamo che a queste notizie di “buona sanità” giornali e televisione danno poca rilevanza perché fa più “odiens” cavalcare il senso di rivolta che affiora nella coscienza di molti; proprio per questo dovremmo sentirci in obbligo di dare voce anche alle realtà positive, come quella degli Operatori Sanitari del reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale “San Filippo Neri”, diretto dal Primario Prof. Dott. Nicola Mangialardi, che quotidianamente si impegnano con professionalità, unendo competenze tecniche e specialistiche a calore umano e pazienza.

L’atteggiamento paziente di questi operatori non significa disimpegno o mera indifferenza; non indica una disposizione depotenziata o quasi rinunciataria nei confronti della malattia e delle difficoltà che si incontrano. Al contrario: pazienza vuol dire fortezza. Non è una dichiarazione di sconfitta, ma significa consapevolezza. Dire pazienza vuole dire anche spirito di sacrificio e di rispetto dell’altro.

La scienza può aiutare a capire, ma non renderà inutile l’umanità, la solidarietà e l’empatia necessari per affrontare le quotidiane difficoltà. Ecco perché è un dovere di ogni paziente “gridare” quello che funziona perché le buone pratiche si diffondano e perché le parole di stima e di riconoscenza siano, per i medici e il personale sanitario, uno stimolo a fare sempre meglio e, per gli ammalati, una “trasfusione” di fiducia.

È giusto, perciò, evidenziare che ci sono strutture ed operatori sanitari che non solo fanno bene il loro lavoro, ma che lo arricchiscono di quel tocco di cordialità, di umanità e di disponibilità che, con i ritmi intensi ed estenuanti dei reparti ospedalieri, sono ormai divenuti requisiti difficili da trovare.

Requisiti che si riscontrano, invece, nel reparto di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale “San Filippo Neri” di Roma, diretto dal Primario Prof. Dott. Nicola Mangialardi, coadiuvato da uno staff medico e infermieristico di alto livello.

Medici come il Prof. Mangialardi e il suo intero staff (un grazie particolare al Dottor Matteo Orrico, che ha seguito, fin dall’inizio, il ricovero di mia moglie) e il reparto in cui operano, rappresentano l'esempio tipico di come deve essere gestito al meglio un reparto ospedaliero particolarmente importante, come quello di Chirurgia Vascolare, di una struttura che abbraccia un vasto territorio e che accoglie persone bisognose di cure provenienti dalle varie regioni d’Italia.

Dalle testimonianze raccolte si desume che questi professionisti meritano un riconoscimento, un incoraggiamento a continuare in questa loro autentica missione e un grazie infinito.

Il nostro GRAZIE a questi professionisti avremmo potuto rivolgerlo in forma privata, ma in questo momento di crisi, dove l’unica cosa che conta è la logica economica e del contenimento delle spese, è importante essere in MOLTI a ribadire la necessità di salvaguardare il diritto alla salute; è importante essere in MOLTI a ribadire la necessità di non disperdere queste positività e questi punti di forza di cui la nostra nazione dispone; è importante essere in MOLTI a ribadire la necessità di consentire a questi validi professionisti di continuare a svolgere, con serenità, il proprio prezioso e insostituibile lavoro; è importante essere in MOLTI a non lesinare le parole di gratitudine e di riconoscenza. Non servono grandi discorsi, dobbiamo avere l’umiltà di saper pronunciare una sola, semplice parola: GRAZIE!

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