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La grande mela piena di vita: in metropolitana viaggiano anche antrace e peste bubbonica

Salire sulla metropolitana di New York significa condividere il viaggio con almeno 15.153 forme diverse di vita, di cui una sola è quella umana. A rivelarlo è stata la prima mappa del microbioma di New York, la città che non dorme mai, stilata campionando le stazioni della metro e pubblicata dal WeillCornellMedical College su Cell Systems.

Gli studiosi della Facoltà di Medicina della CornellUniversityhanno campionato per 18 mesi la flora di tornelli, sedili di metallo e di legno, corrimano di scale, cestini dei rifiuti, chioschi e interni di tutte le stazioni della metropolitana delle 24 linee dei 5 quartieri di New York.

Dopo aver analizzato le oltre 400 stazioni e treni della subway della Grande Mela, i ricercatori hanno realizzato la loro PathoMap, la prima mappa di tutti i batteri che vivono sottoterra.

I risultati della loro ricerca sono interessanti ma non proprio confortanti. I microorganismi esaminati si sono rivelati essere per lo più batteri e virus innocui. Tra loro, però, sono stati individuati anche un 12% di patogeni, di batteri resistenti agli antibiotici e addirittura frammenti di DNA dell’antrace e della peste. Inoltre, circa metà dei germi campionati non appartiene a specie conosciute.

Fortunatamente, i campioni analizzati non indicano la presenza di batteri viventi e dunque potenzialmente pericolosi. Si tratta di presenze innocue, comuni atutte le infrastrutture urbane. Si rendono però necessari studi di questo genere anche in altre città, per arrivare a comprendere la reale portata del fenomeno.

La ricerca ha permesso anche di stilare una casistica della ‘biodiversità’ dei vari quartieri di New York: Sul podio del primo classificato troviamo il Bronx, con la maggior varietà di specie batteriche, seguito immediatamente dopo da Brooklyn. Staten Island è, invece, il quartiere con la minore varietà di germi rappresentata.

La PathoMap rappresenta il database ‘numero zero’ dei microbi di un’interna città. Atri progetti destinati ad accrescere i dati iniziali della PathoMap e mirati a studiare il microbioma di grandi metropoli sono già in fase di realizzazione.

 

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