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In occasione del Giorno della Memoria, l'ITE di Palmi, parte dell'Istituto di Istruzione Superiore “Einaudi-Alvaro”, così come gli altri plessi dell'Istituto, ha voluto dedicare una serie di attività al ricordo e alla commemorazione del più grande orrore del secolo scorso, una pagina della storia che l'umanità si augura non si ripeta mai più.

Gli studenti, i giovani, sono particolarmente sensibili alle tematiche relative al senso di umanità, di solidarietà e alla cultura della pace, che sono gli unici antidoti possibili al perpetrarsi di atroci genocidi come l'Olocausto. Di fronte a questo, i nostri studenti rappresentano la speranza per il futuro, simboleggiata dalla frase di Anna Frank che gli studenti dell'ITE hanno scelto per racchiudere il senso del loro impegno commemorativo: “Credo nel sole anche quando piove”.

Gli allievi si sono cimentati nella produzione di video sulle testimonianze di donne e uomini sopravvissuti allo sterminio e testimoni dell'immane tragedia degli ebrei nel corso del XX secolo, concentrandosi sulle figure di Liliana Segre, Edith Bruck e Sami Modiano. Gli studenti, guidati dai loro docenti, hanno infine approfondito il contenuto delle vergognose leggi razziali emanate e applicate in Italia e in Germania negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, orribili strumenti della discriminazione, della persecuzione e dello sterminio degli ebrei.

Ricordare è fondamentale per non ripetere, questa la lezione che hanno voluto sottolineare gli studenti dell'ITE e i loro docenti.

"Dal Rapporto Italiani nel Mondo si evince che esiste un’altra Reggio Calabria, lontana da Reggio, con oltre 100mila residenti, qualcuno è partito per scelta, chi invece perchè era l'unica scelta.  Noi dobbiamo lavorare però anche per favorire un meccanismo di ritorno, che in parte è già in atto. Sempre più cittadini di Reggio, dopo gli effetti del Covid, con lo smart working e le altre formule di lavoro in remoto, stanno decidendo di rientrare a lavorare in città”. Così il sindaco metropolitano e di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo, oggi, al Seminario arcivescovile di Reggio Calabria, alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2023, a cura della fondazione Migrantes.
“In questa direzione - ha aggiunto il primo cittadino - occorre sviluppare sempre di più quelle politiche di sviluppo del territorio con un’alleanza strategica istituzionale, come ha auspicato il nostro Arcivescovo, che ringrazio per il suo fattivo e concreto spirito di collaborazione, con tutti coloro che hanno un interesse verso le nostre realtà, Curia compresa, affinchè si aumentino quegli spazi che consentono ai cittadini che vogliono tornare in città di svolgere al meglio la propria professione, la propria arte, penso anche in smart working. Questa è una cosa alla quale stiamo assistendo, è un segnale positivo che va alimentato e sostenuto. Ecco perché - ha evidenziato Falcomatà - le politiche di programmazione devono andare esattamente in questa direzione”.
“Allo stesso tempo - ha ricordato - esiste un fenomeno immigrazione verso il nostro Paese, in particolare anche verso le nostre coste. Non abbiamo mai fatto mistero, e siamo orgogliosi, di come la città si sia comportata in questi anni di maggiore flusso di migranti verso il nostro territorio. Un elemento di cui andiamo orgogliosi, perché è un esempio di sinergia e di collaborazione istituzionale. Il coordinamento sbarchi ha fatto un lavoro eccezionale, offrendo un’opportunità ai tanti giovani giunti da noi di poter decidere di rimanere nella nostra città”. “C’è chi ha studiato, completando la propria formazione magari con una laurea, chi ha acquisito altre competenze, costruendo un futuro a Reggio Calabria. Tutto questo - ha concluso Falcomatà - è emblematico del fatto che la nostra città può diventare una città delle opportunità, nella quale rimanere o ritornare e non solo da dove partire”.

Da Palazzo Alvaro attenzione massima per il destino professionale dei 13 lavoratori di Ase s.p.a., l'impresa che detiene l'attività di gestione della manutenzione e la sorveglianza sulle strade del territorio della Città Metropolitana. L'imminente scadenza dell'appalto non dovrà comportare alcun rischio per i dipendenti, per i quali sarà garantita la continuità occupazionale, qualsiasi sarà la soluzione operativa che la Città Metropolitana intenderà assumere.

Una delegazione dei lavoratori è stata accolta a Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana. All'incontro presente il sindaco Giuseppe Falcomatà che insieme al Vicesindaco Carmelo Versace, al Dirigente Lorenzo Benestare ed al Capo di Gabinetto Francesco Dattola, ha illustrato ai lavoratori il percorso che gli uffici di Palazzo Alvaro intendono seguire. E' probabile - è stato annunciato - che nei prossimi giorni sarà sancita una proroga tecnica del servizio, in attesa di un nuovo affidamento, che comunque terrà conto della continuità occupazionale per gli attuali tredici dipendenti che, come ha spiegato lo stesso sindaco nel corso dell'incontro, "hanno ormai acquisito competenze, professionalità e soprattutto una conoscenza puntuale delle necessità e dei bisogni del territorio, soprattutto in tema di manutenzioni, dei quali la Città Metropolitana non intende in alcun modo privarsi".

"Il nostro intento - hanno spiegato ancora Falcomatà e Versace a colloquio con i lavoratori - è quello di mantenere intatta la forza lavoro, in linea con l'indirizzo da sempre portato avanti dall'Amministrazione della Città Metropolitana, ma anche del Comune di Reggio Calabria, che hanno sempre preservato e valorizzato il lavoro pubblico, stabile e di qualità".

Nei prossimi giorni dunque, il Dirigente del Settore individuerà la soluzione tecnica più adeguata, partendo da una probabile proroga tecnica dell'attuale affidamento, necessaria ad organizzare il trasferimento dell'appalto alla nuova gestione con l'obiettivo di risolvere la situazione in maniera strutturale e definitiva, naturalmente tenendo conto delle prerogative e delle professionalità dei dipendenti.

 

 

La storia, l’impegno nella magistratura nella Sicilia degli anni Ottanta, la Fede, l’agguato mafioso nel 1990 e la beatificazione nel 2021. La vita del giudice Rosario Livatino al centro della mostra Sub Tutela Dei, espressione che sovente utilizzava raccontando sulle pagine della sua agenda le sue giornate. Espressione nella quale si condensa la profondità della fede dell’uomo e, quindi, anche del magistrato.

Su impulso del Centro Servizi per il Volontariato dei Due Mari reggino, la mostra dal titolo “Sub Tutela Dei. Il Giudice Rosario Livatino”, adesso è arrivata anche a Reggio Calabria, dopo le tappe a Polistena e a Melito Porto Salvo.

Scandita da pannelli con foto, documenti e ricostruzioni storiche della vita e della carriera del giudice agrigentino, l’esposizione è curata da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino, Centro Culturale Il Sentiero di Palermo e promossa da Meeting Mostre.

Il taglio del nastro

L’inaugurazione ha avuto luogo nella sala Boccioni di palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dove resterà visitabile da scuole e pubblico con ingresso libero fino a martedì 30 gennaio (da lunedì a venerdì ore 9:00/18:30 e sabato ore 9.30/12.30).

Il taglio del nastro è stato preceduto da alcuni interventi alla presenza di Giuseppe Bognoni, presidente del Csv dei Due Mari, Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, vicesindaco Metropolitano, don Francesco Megale, vicario episcopale per il Laicato, Famiglia, Lavoro dell’arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, Mariagrazia Arena, presidente del Tribunale di Reggio Calabria.

La mostra e la missione del Csv

«Il centro servizi al Volontariato è chiamato ad alimentare legami di fiducia sul territorio e dentro la comunità. La figura di Rosario Livatino, che ancora oggi insegna moltissimo - spiega Giuseppe Bognoni, presidente del Csv dei Due Mari di Reggio Calabria - ci consente di proseguire la nostra attività di semina nel segno di valori come il lavoro inteso quale contributo al bene comune, il dovere come dimensione concreta di pratica civile, la legalità, la giustizia, la libertà, la fede.

Una storia piena di valori in cui potenti sono anche il gesto Pietro Nava, testimone oculare dell’agguato che subito racconta, e le richieste di perdono di uno dei mandanti Salvatore Calafato e di uno degli esecutori dell’omicidio, Domenico Pace. I giovani sono al centro dell’azione di sensibilizzazione attuata con questa mostra. Come noi e con noi, hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa divenendone protagonisti come visitatori e come guide volontarie formate proprio dal Csv». Così conclude Giuseppe Bognoni, presidente del Csv dei Due Mari di Reggio Calabria.

Le guide volontarie

Tra le guide anche Roberto Romolo, 25 anni, volontario del centro di solidarietà Marvelli e aspirante giurista. «È un’esperienza molto intensa anche per la mia formazione. Sto facendo il tirocinio legale in tribunale e approfondire la storia di Rosario Livatino mi ha arricchito molto dal punto vista umano. Ho percepito l’intensità del dramma interiore che, pure nell’applicazione della legge, investe il giudice».

Sono 15 i volontari, provenienti da Accademia Kronos, Caritas diocesana Reggio-Bova, Centro di Solidarietà Marvelli, Cereso – Centro Reggino di Solidarietà, Club Unesco Re Italo e Moci – Movimento di Cooperazione Internazionale, impegnati a Reggio Calabria come guide. Le visite guidate gratuite, della durata di circa mezz’ora, possono essere prenotate tramite e-mail scrivendo a promozione@csvrc. it oppure telefonando al Csv reggino al numero +39 0965 324734.

Gli interventi

«La Città Metropolitana resta vicina al Csv e al mondo del volontariato, prezioso motore di crescita nella nostra comunità. In particolare ospitare questa iniziativa ci inorgoglisce. La storia del giudice Rosario Livatino, così esile nel corpo ma così forte nella tempra, incarna la grande umanità e la grande forza di spirito necessarie per praticare la legalità». Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.

«Spesso notiamo un’incoerenza tra la fede e la vita. Ecco, Rosario Livatino testimonia, invece, la piena coerenza. Lui è stato un testimone credente e credibile per avere praticato i valori della fede nella sua azione di magistrato. L’uomo per lui è sempre stato al centro. Ciò lo ha reso nella vita una persona costantemente orientata al Signore». Così don Francesco Megale, vicario episcopale per il Laicato, Famiglia, Lavoro dell’arcidiocesi Reggio Calabria-Bova.

«Egli ha sempre affermato che attraverso l’esercizio della giurisdizione si sostanziava un suo rapporto indiretto con Dio, quindi attraverso l’amore, la cura e l’attenzione verso la persona giudicata. Insomma Livatino incarnava la consapevolezza che non potesse esistere giustizia senza misericordia. Tuttavia ad ognuno il suo. Ma nel giudizio dell’azione vi sia sempre l’attenzione alla finalità di recupero e rieducazione del soggetto che ha violato il patto sociale. Questo ancora oggi impariamo da Rosario Livatino». Così Mariagrazia Arena, presidente del Tribunale di Reggio Calabria.

Gli eventi collaterali

Non solo la mostra ma anche gli eventi collaterali in programma per venerdì 26 gennaio, sempre a palazzo Alvaro ma nella sala conferenza Perri. Si inizierà alle 16:30 con un seminario sui Beni confiscati condotto da Deborah D’Aguì dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. A seguire, alle ore 17:30, l’incontro “Fede e Giustizia in Rosario Livatino. Una unità inscindibile” con Roberta Masotto, avvocata, curatrice della mostra e componente del direttivo nazionale Laf, e Antonino Foti, giudice del tribunale Reggio Calabria. Modererà l’incontro Roberto Romolo, del Centro di Solidarietà Marvelli Odv.

 

Il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, riunitosi nell'aula Repaci di Palazzo Alvaro, ha approvato una parziale modifica al Piano di Dimensionamento della rete scolastica, già discusso in aula lo scorso 14 novembre 2023. Sull’argomento, unico punto all’ordine del giorno, si è registrato il voto quasi unanime dell’aula ‘Leonida Repaci’, con una sola astensione.

La discussione, introdotta e presieduta dal sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, si è incentrata sull'emendamento presentato in aula, per conto della maggioranza, dal consigliere delegato all’Istruzione Rudi Lizzi.

La modifica al Piano di Dimensionamento scolastico metropolitano, consentita dall’ultimo Decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023, garantirà, per il solo anno scolastico 2024/2025, l’attivazione di un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5% del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali ed amministrativi per ogni Regione e che, per la Calabria, si potranno recuperare 7 autonomie scolastiche, di cui 2 nell’ambito della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Nello specifico Palazzo Alvaro, approvando l’emendamento presentato dal consigliere Lizzi, ha puntato “sull’autonomia del Liceo Classico ‘Tommaso Campanella’ di Reggio Calabria, e l’Istituto Comprensivo di Melicucco, non trattandosi, in questo caso, di direzione didattica ma di I.C., operante in un territorio a forte rischio di dispersione scolastica. Inoltre si è ritenuto di mantenere l’autonomia del Liceo artistico ‘Preti-Frangipane’ di Reggio Calabria, considerato tra gli istituti artistici più rappresentativi del Mezzogiorno d’Italia”.

Nel corso del suo intervento il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace ha evidenziato “la conclusione di una importante pagina per la nostra area metropolitana, frutto – ha aggiunto – di un lavoro costante e sinergico con tutti i 97 sindaci del reggino per la stesura di questo piano”.

Sull’argomento è intervenuto anche i consiglieri metropolitani Michele Conia e Giuseppe Marino. Proprio quest'ultimo ha inoltre presentato un ordine del giorno, finalizzato a dare mandato al sindaco Giuseppe Falcomatà di interfacciarsi con il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto “proprio per tutelare i 16 Comuni ricadenti nell’area di lingua grecanica, tra questi anche Reggio Calabria”. “Il cosiddetto Milleproroghe consente ulteriore tempo, ed è importante – ha aggiunto Marino – che anche le minoranze linguistiche del reggino siano tutelate. In subordine, Palazzo Alvaro, potrebbe adire ad un ricorso amministrativo”.

L’ordine del giorno ha registrato, pur con qualche precisazione dei consiglieri di minoranza, il voto unanime dell'aula. Sugli aspetti prettamente tecnici della modifica al Piano di Dimensionamento scolastico è intervenuta la dirigente del settore Istruzione, Maria Teresa Scolaro.

In conclusione il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha voluto ringraziare il consigliere delegato Rudi Lizzi "per aver portato questa proposta all’attenzione del Consiglio metropolitano. Con questa delibera salvaguardiamo l’autonomia scolastica dell’Istituto comprensivo di Melicucco, che è a forte rischio di desertificazione scolastica. Quindi – ha aggiunto - andiamo a salvaguardare il plesso scolastico di un’importante area interna della nostra Città metropolitana e, allo stesso tempo, restituiamo l’autonomia scolastica a due istituti storici della nostra città: il Liceo classico “Tommaso Campanella” e il Liceo Artistico ‘Mattia Preti - Frangipane’ che hanno delle peculiarità e delle caratteristiche che li preservano dall’accorpamento, consentendo di continuare a lavorare in autonomia”. “Purtroppo – ha evidenziato il primo cittadino - non viene approvato, per motivazioni di carattere squisitamente tecniche, la possibilità di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto di Melito Porto Salvo”.

“Non ci siamo, però, fermati qui – ha ribadito Falcomatà - è stato presentato un ordine del giorno, con primo firmatario il consigliere Giuseppe Marino, ma sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza, che da mandato al sindaco di attivare, da subito, un’interlocuzione politica con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per salvaguardare quelle che sono le specificità del nostro territorio e, in particolare, in relazione alle minoranza linguistiche. Criterio – ha specificato - che consentirebbe di superare i parametri tecnici che, oggi, non consentono di salvaguardare l’autonomia del plesso scolastico di Melito. Quindi, non ci siamo arresi rispetto a queste impossibilità”. “Adesso, con questo ordine del giorno, ci attiveremo prima di tutto politicamente ma poi, qualora, e mi auguro di no, questa l’interlocuzione politica non dovesse andare a buon fine – ha concluso Falcomatà - daremo mandato ai nostri uffici di attivare tutte quelle procedure previste dalla legge per andare incontro alla salvaguardia delle minoranze linguistiche e, quindi, di tutte le peculiarità e specificità del nostro territorio”.

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