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Sabato, 01 Giugno 2024

 

Tra i momenti più piacevoli che i ragazzi dell’Anffas onlus Ragusa hanno modo di trascorrere insieme all’aria aperta c’è quello delle passeggiate. E così, chiuso il capitolo estivo, di ritorno dal mare, c’è stata la possibilità di trascorrere qualche momento al Giardino ibleo, e in altri luoghi pubblici all’aperto presenti sul territorio comunale, di fronte a una natura di incommensurabile bellezza, che esalta le tradizioni di casa nostra, e che contribuisce a fare stare meglio chi ha la possibilità di concedersi questo contatto. “Siamo orgogliosi – dice la direttrice di Anffas Ragusa, Salvina Cilia – di questo approccio da parte dei nostri ragazzi che alimenta la voglia di stare assieme, favorendo l’aggregazione durante gli ultimi scampoli di belle giornate che abbiamo avuto e che avremo a disposizione. Ci lascia il ricordo di una bella e intensa estate, una stagione finalmente di ripartenza dopo gli anni caratterizzati dalla pandemia che ci hanno frenato. Ora, però, stiamo programmando tutte le attività della nuova stagione e siamo pronti a ridare il via a questi appuntamenti con rinnovato entusiasmo. Siamo certi che è lo stesso entusiasmo che caratterizza i nostri ragazzi, sempre attratti dalla voglia di affrontare nuove esperienze così come di vivere a fondo quelle che già si sono consolidate nel tempo”.

Da una parte il barocco di Ibla, dall’altra il simulacro dell’Addolorata. Tutto attorno un silenzio ovattato. Carico di emozioni. Sensazioni che non possono essere spiegate più di tanto a parole. Solo chi è presente può testimoniare quanto certe suggestioni tocchino le corde della propria sensibilità. A prescindere dal fatto di essere o meno credenti. Sono questi i momenti straordinari di cui fa parte, a buon diritto, la processione di Maria Santissima Addolorata a Ragusa Ibla. Il lento incedere, domenica pomeriggio, del simulacro della Madre piangente tra i monumenti Unesco, con le viuzze che trasudano un fascino particolare, facendo da cornice ai fedeli in processione, tutti in ossequioso silenzio, a punteggiare ogni tratto del cammino, rappresenta una esperienza singolare ed irripetibile. In città, solo in questa festa è possibile riscontrare un’esperienza del genere. Molto intima. In cui la carica di spiritualità e il misticismo della fede costituiscono un elemento unico. Elementi che, quest’anno, dopo il periodo pandemico, sono tornati a riaffiorare e rivivere per scandagliare meglio le sottili sfumature del credo di ciascuno. E non è un caso che l’avvenimento religioso in questione sia da annoverare tra i più antichi del borgo barocco di Ragusa. Anche stavolta, la processione, guidata dal parroco del Duomo, il sacerdote Pietro Floridia, e che è partita dalla chiesa di Santa Maria dell’Itria, non ha tradito le attese, raccogliendo attorno a sé un consistente numero di devoti, gli stessi che hanno preceduto il simulacro della Vergine con i ceri, accompagnando il fercolo tra i vicoli e le viuzze. La processione, accompagnata dal corpo bandistico San Giorgio Città di Ragusa, si è snodata lungo le viuzze limitrofe alla chiesa di Santa Maria dell’Itria. Poi, in piazza della Repubblica, dinanzi alla chiesa delle Anime sante del Purgatorio, il simulacro è stato sistemato sul carrello mobile. E da qui la processione è proseguita per le strade del quartiere barocco. In più, riprendendo la tradizione, c’è stata la sosta all’interno del Duomo di San Giorgio, con un momento dedicato a una speciale preghiera mariana. Un rito pregnante, caratterizzato da una intensa sacralità e spiritualità. Il momento solenne dei festeggiamenti che, per tutta la settimana, hanno animato il fervore religioso di questa zona di Ibla, è stato seguito con estrema partecipazione dai fedeli che hanno rinnovato il proprio affetto nei confronti della Madre piangente. Il simulacro ha fatto rientro in chiesa dopo circa due ore. L’impresa ecologica Busso Sebastiano, che gestisce il servizio di igiene ambientale in città, ha curato la pulizia straordinaria delle aree interessate dalla festa. La Madonna Addolorata ha poi rinnovato il proprio appuntamento ai fedeli al prossimo anno, con la processione della Settimana Santa, durante il periodo pasquale, quando il simulacro uscirà di nuovo tra le stradine dell’antico borgo di Ragusa in occasione delle Quarantore.

 

 

 

L’atto di affidamento della comunità di Pedalino alla Madonna del Rosario, Patrona della frazione di Comiso, è stato uno dei momenti più significativi delle celebrazioni che si sono concluse domenica 11 settembre. Contestualmente, si è celebrato anche il 34esimo anniversario della dedicazione della chiesa. Tra gli appuntamenti che hanno caratterizzato la festa esterna, la santa messa mattutina presieduta da mons. Sebastiano Roberto Asta, vicario generale della diocesi di Ragusa. In serata, poi, c’è stata la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Burrafato, il parroco di Pedalino. Subito dopo, la processione con i simulacri di Maria Santissima del Rosario e di San Giuseppe per le vie principali della frazione. La sosta, in via Salso, è stata caratterizzata dallo spettacolo pirotecnico. L’impresa ecologica Busso Sebastiano si è occupata di effettuare un’azione di pulizia straordinaria nelle aree interessate dai festeggiamenti. Questo il contenuto dell’atto di affidamento: “O Vergine Maria, Regina del Santo Rosario, bisognosi della tua protezione e del tuo insegnamento, noi tuoi figli ci affidiamo a te. Con il tuo aiuto materno guida e sostieni ciascuno di noi nelle strade della vita segnate dal volere del Padre per la nostra santificazione: nella prova della vita quotidiana si matura la nostra capacità di amare. Proteggi la tua Pedalino che si affida a te e riponi nelle tue mani di Madre l’innocenza dei nostri bambini, l’entusiasmo dei giovani, la fatica dei genitori, la sofferenza degli anziani e tutti gli ammalati. La corona del Rosario che vediamo nelle tue mani è segno di speranza e ci fa già sperimentare su questa terra i misteri della vita di Cristo e la Tua presenza nella nostra vita. Noi siamo pronti a dare la nostra risposta al Signore, generosi nel servizio verso chi ha bisogno, ma con il tuo aiuto tutto diventa più facile.
Il tuo “sì” sia sempre il nostro “sì” a Dio e ai nostri fratelli. O Vergine Santa, noi ti riconosciamo e ti proclamiamo nostra dolcissima Madre e Regina”. Ieri sera, in piazza Gramsci, poi, spettacolo musicale con i Tabs killers machine. Più avanti, dal 2 al 7 ottobre, ci sarà la preparazione alla festa liturgica della Madonna del Rosario.

 

È tempo di ripartenza: dopo lo stop dovuto alla crisi pandemica, padrona degli ultimi due anni, è tempo di tornare alla vita con un'energia nuova. È con questo spirito, di rinnovato entusiasmo, che anche Ibla Buskers, il festival che ogni anno popola Ragusa Ibla di eventi ed artisti, spettatori e turisti, prepara l'edizione in arrivo per il 2022.
Dopo le celebrazioni del suo 25esimo anniversario nel 2019 e l'evento speciale nel 2020 dedicato alle vicende drammatiche che portarono all'ultimo eroico volo dell'artista belga Henry Blondeau, nel 2021 il festival si è fermato. Fin dai suoi albori, Ibla Buskers è stato, nelle intenzioni dei suoi ideatori Antonio Lacognata e Francesco Pinna dell’associazione Edrisi, prima di tutto una festa, fatta di calore, fisicità e umanità, di persone che liberamente circolano nel quartiere barocco da uno spettacolo all’altro. A causa della pandemia, la decisione di fermarsi è sembrata essere l’unica possibile dal momento che le restrizioni avrebbero profondamente snaturato la formula del festival. E ora che, a distanza di un anno, gradualmente ci riabituiamo alla normalità, anche Ibla Buskers può riabbracciare la sua essenza, tornando a quello che sa fare meglio: riempire le piazze della magia dell'arte e del calore degli spettatori. Sarà allora particolarmente gioiosa l'edizione di quest'anno, in programma dal 7 al 9 ottobre 2022: sarà l'edizione della ripartenza, della speranza che vince la paura, del ritrovato piacere di stare insieme. Compagnie di artisti di strada, acrobati, clown, mangiafuoco e musicisti torneranno finalmente a invadere la città per un intero weekend di “ordinaria follia” con una festa quest’anno dedicata alla dea Hybla.
E se la leggerezza è la cifra stilistica dichiarata di quest'ultimissima edizione del festival, non stupisce che il focus sia dedicato proprio alle discipline aeree. Si torna a volare dunque con i volteggi dei Red One Duo, Chiara Serges ai tessuti e Gabriele Gonzo al trapezio, con le evoluzioni e gli equilibrismi di Valeria Cultrera.
Inoltre, come già nelle ultime passate edizioni, anche quest'anno è presente nel palinsesto del Festival uno spazio dedicato ai bambini, ogni anno più numerosi, una finestra pomeridiana adatta alle loro esigenze. Anche i più piccoli potranno così godersi la meraviglia delle arti circensi, tra clown, stage e spettacoli, a partire dal progetto artistico originale dei Circus Follies, coppia italo/argentina formata da Jacopo Candeloro e Flor Luludì, che tra ironia, equilibrismi e giocoleria diverte a ogni età.
Ma sono tante le sorprese in cantiere per il festival che si preannuncia più vivace che mai. Anche quest’anno è previsto il patrocinio del Comune di Ragusa e il supporto di vari sponsor privati.

I solenni festeggiamenti in onore di San Giuseppe, tenutisi nel meno consueto periodo settembrino, sono stati chiusi, domenica scorsa a Giarratana, dalle due tradizionali processioni che hanno ravvivato le vie del centro. La prima a mezzogiorno quando l’uscita del simulacro è stata salutata, tra un’esplosione di colori, da una folla festante di fedeli e devoti che hanno voluto rendere onore al patriarca. Sono gli stessi che hanno seguito con trasporto il giro per le vie del nucleo storico del centro montano. L’artistico e pesante simulacro è stato portato a spalla lungo il tradizionale giro storico con la visita alla Patrona della cittadina, la Madonna della neve, nella basilica di Sant’Antonio abate, e al Patrono, San Bartolomeo, nella chiesa a quest’ultimo intitolata. Una circostanza apprezzata da tutti dopo i due anni di fermo a causa della pandemia. In serata, poi, sempre dalla chiesa Madre, l’altra uscita alla presenza dei rappresentanti istituzionali. Il percorso seguito ha toccato le vie principali della Perla degli Iblei sino al rientro, registratosi a tarda sera. Subito dopo, il simulacro è stato riposto nella cappella dell’altare maggiore. Prima, però, c’è stato spazio per lo spettacolo pirotecnico. Un altro momento partecipato e significativo, ieri, della giornata conclusiva dei festeggiamenti, è stato rappresentato dalla tradizionale cena sul sagrato della chiesa Madre grazie alla quale è stato possibile raccogliere i fondi che saranno poi devoluti in beneficenza. Le due processioni sono state accompagnate dalla banda musicale “Vincenzo Bellini” di Giarratana. Tra gli altri momenti da mettere in rilievo il partecipato concerto dei Q-Beta che, tenutosi sabato sera in piazza Vittorio Veneto, ha saputo richiamare gli appassionati provenienti da ogni parte della provincia. Anche altri momenti che hanno caratterizzato questa edizione della festa, forse una tra le più partecipate rispetto a quelle degli anni precedenti la pandemia, sono meritevoli di considerazione. Quest’anno, dunque, la comunità dei fedeli di Giarratana ha avuto l’opportunità di celebrare per due volte il santo patriarca, nel tradizionale periodo di marzo e in quello un po’ meno usuale di settembre. Dopo la reposizione del simulacro nella cappella dell’altare maggiore, l’appuntamento è stato rinnovato alla prossima primavera quando San Giuseppe tornerà di nuovo ad essere acclamato dai propri devoti e fedeli.

 

 

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