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Meo: L'Eni e l'assoluta incapacità di Vallone

E’ da poco è trascorso l’anniversario dei vent’anni dai fuochi dell’Enichem ed ancora in Città ci si interroga su come impostare i nostri rapporti con questo colosso, vent’anni evidentemente non sono bastati per delineare una linea di condotta conveniente ed unanime per come dimostrato anche dall’incontro tenutosi sabato in Aula consiliare.

Vi è però un altro anniversario, già passato totalmente sotto silenzio.

Il tre luglio del 2013 sono decorsi due anni dalla scadenza dell’Atto di transazione con l’Eni. L’atto negoziale con il quale il Comune di Crotone rinunziava all’azione legale intrapresa nei confronti dell’Eni in cambio soprattutto di “sei miliardi di sm3 di gas” di cui mai abbiamo visto neppure l’ombra ed inoltre di €2.100,000 da impiegarsi “a sostegno delle azioni di sviluppo nel territorio del Comune di Crotone” e di ulteriori €1.710.000= finalizzati invece alla promozione di “cultura ed istruzione”, somme che non risulta affatto siano state spese con le modalità pure tassativamente previste.

Ed infatti, all’indomani della stipula di tale atto di transazione, il Comune di Crotone non istituì per come era obbligato a fare “un apposito capitolo di entrata nel bilancio del Comune”, tramite cui utilizzare le somme erogate dall’Eni, circostanza questa che avrebbe consentito un controllo della spesa. Al contrario, scialacquò tale notevole importo nei modi più vari, persino per tosare, tramite l’utilizzo di ditte private, l’erba degli spartitraffico.

Dell’enorme quantità di gas promesso nessuno ne ha fruito, nessuna impresa, nessun cittadino.

Niente male davvero per un atto di transazione che in definitiva è costato centinaia di migliaia di euro in spese legali.

Una vicenda sulla quale bisognerà fare piena luce.

Ma torniamo alla mancata degna celebrazione del II anniversario del mancato rinnovo dell’atto di transazione con l’Eni.

Oggi il Capogruppo in consiglio comunale del partito del Sindaco ha trattato frettolosamente la questione come se stesse parlando di una noiosa pratica, giacente sulla scrivania polverosa di qualche burocrate, coerentemente, il Consigliere del Pd neanche ha lontanamente paventato l’esigenza di coinvolgere il Consiglio Comunale in tale vicenda. Stupisce che un Consigliere appartenente alla maggioranza possa conoscere di questioni amministrative che invece ad un consigliere d’opposizione che pure ne abbia fatta specifica e formale richiesta è precluso conoscere. Sfugge a questi signori evidentemente che la differenza di appartenenza politica non diminuisce le prerogative di un Consigliere Comunale rispetto ad un altro, quello che il capogruppo del Pd conosce in relazione a tale vicenda, così cruciale per i destini della città, dovrei saperlo anch’io.

Ebbene cosa il Sindaco abbia fatto in questi due anni rimane un mistero, in cosa siano consistiti i suoi contatti con L’Eni, quali siano state le ragioni dei suoi viaggi a Roma non è dato sapere. Inutilmente ho formalmente domandato notizie in ordine all’andamento della trattativa, inutilmente con l’Associazione Democrazia Orizzontale abbiamo raccolto centinaia di firme per le strade della città, allo scopo di domandare la ragione di un ritardo nel stipulare il rinnovo dell’atto di transazione, un immotivato differimento che indiscutibilmente avvantaggia enormemente l’Eni che continua a lucrare sul ritardo con il quale un territorio affamato come il nostro reclama ciò che pure gli è dovuto. La risposta datami dal Sindaco in Consiglio Comunale è stata “non è una questione che riguarda il Consiglio”, come dire, si tratta di un affare nel quale nessuno può mettere il naso.

E’ incredibile come questa Città si dimostri accondiscendente e persino indolente nel giudicare l’operato di quest’uomo che da oltre due anni non porta una cambiale come questa all’incasso e questo accade senza che Vallone debba neppure giustificarsi.

Nel frattempo le aziende chiudono; i negozi chiudono; persino il Sacro Cuore ha chiuso i battenti.

Davvero è stupefacente lo stato di rassegnazione in cui siamo piombati in questa nostra Comunità rassegnata e forse predestinata ad essere governata dal Vallone di turno e forse persino, da qualcuno peggiore di Vallone.

Per quanto peggio di come vanno le cose pare veramente difficile ipotizzare.

Avv. Fabrizio Meo

Consigliere comunale

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