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Xi Jinping a Roma

Fino al 2007, quando Xi Jinping fu promosso nell'Ufficio politico (la leadership di 25 membri del Partito comunista), sua moglie, Peng Liyuan, per i cinesi era un volto decisamente più familiare di quello del futuro presidente.

Il talentuoso soprano che accompagna Xi nella sua visita di Stato in Italia, in patria è infatti una superstar, una delle interpreti più acclamate di canzoni tradizionali nella Repubblica popolare.

Cosi e il giorno del vertice Italia-Cina. Il presidente cinese Xi Jinping è a Roma con la moglie e la Capitale è blindata per la sua visita . Con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella c'è stato un «incontro fruttuoso, con un ampio consenso», ha detto dopo il colloquio col capo dello Stato. Insieme, riceveranno i rappresentanti del Business Forum, del Forum culturale e del Forum sulla cooperazione nei Paesi terzi.

­Gli analisti americani e occidentali più critici nei confronti della Cina lo dicono da anni. Dietro la Nuova Via della Seta si nasconderebbe una trappola: la trappola del debito.

Secondo gran parte dei critici dell’iniziativa cinese, il gigante asiatico ha messo in piedi una strategia di do ut des per conquistare gradualmente i Paesi in cui investe. In sostanza accade questo: la Cina prima offre prospettive di crescita legate allo sviluppo infrastrutturale, poi, una volta che lo Stato oggetto dell’investimento si indebita per sostenere le opere delle aziende cinesi, Pechino offre prestiti per coprire le spese. Ed è proprio qui, in questo preciso momento di passaggio fra richieste di denaro e offerta di prestiti, che i critici della One Belt One Road sostengono nasca la trappola.

La critica nei confronti della tattica cinese ora riguarda anche l’Italia. E le affermazioni del Financial Times sul sospetto che l’Italia stia valutando eventuali prestiti dalla Banca asiatica per gli investimenti sulle infrastrutture Aiib nell’acronimo inglese vanno in questa direzione. Dal momento che è questo lo strumento finanziario con cui il governo cinese sostiene molti progetti nell’ambito della Nuova Via della Seta, il pericolo è che anche Roma cada in questo meccanismo.

Intanto pero oggi a Roma la macchina di Xi è stata scortata all'interno del palazzo del Quirinale dai corazzieri a cavallo. Xi, accompagnato dalla moglie, elegantissima in abito verde pistacchio, dopo una stretta di mano con Mattarella e con la figlia Laura, è stato ricevuto con gli onori militari nel cortile del Quirinale. Sono stati suonati gli inni nazionali italiano e cinese e sul Colle ed è stata issata anche la bandiera di Pechino. Poi, attraversando una lunga passerella rossa, i due capi di Stato sono entrati nel palazzo per il loro colloquio.

La Via della Seta «è una strada a doppio senso e lungo di essa devono transitare non solo commercio ma talenti, idee, conoscenze», ha detto Mattarella. «L'antica Via della Seta - ha spiegato - fu uno strumento di conoscenza tra i popoli, anche la nuova deve essere una strada a doppio senso, dalla quale oltre alle merci devono transitare anche idee e progetti di futuro». «La firma del Memorandum Italia-Cina è un segno dell'attenzione per una cornice ideale per un incremento delle collaborazioni congiunte tra imprese italiane e imprese cinesi». «La cooperazione tra Italia e Cina sarà confermata e rafforzata durante la visita così gradita del presidente Xi con intese commerciali». È «l'occasione per registrare il livello eccellente dei rapporti tra Cina e Italia e per imprimervi sviluppo ulteriore».

«Alla luce del mandato italiano nel consiglio per i diritti umani dell'Onu, desidero auspicare che, in occasione della sessione del dialogo Ue-Cina sui diritti umani che si svolgerà a Bruxelles dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire in un confronto costruttivo sui temi così rilevanti», ha quindi aggiunto il Capo dello Stato.

La first lady e soprano e ha sdoganato il glamour a Pechino come sottolinea il Messaggero e nata nel 1962 nella provincia dello Shandong, Peng crebbe in una famiglia che, come quella di Xi, fu perseguitata durante la Rivoluzione culturale. In seguito, si formò all'Accademia nazionale della musica di Pechino, ed esplose negli anni Ottanta, un periodo di profondi cambiamenti, anche in ambito artistico: le Otto opere rivoluzionarie imposte da Jiang Qing (la moglie del Grande timoniere) durante il maoismo, furono subissate da un'ondata di nuova musica popolare. Il Gala di Capodanno della CCTV (la televisione di stato) divenne il palcoscenico dal quale davanti ai pezzi da novanta del Partito seduti in prima fila facevano capolino le giovani promesse canore.

La consacrazione di Peng arrivò nel 1982, con il brano Nel campo della speranza. Ed è con le sue esibizioni anno dopo anno in quello spettacolo seguito da centinaia di milioni di cinesi che Peng è diventata famosa prima di sposare, nel 1986, Xi, che allora lavorava come funzionario di Partito a Xiamen, nella provincia costiera del Fujian che si apriva al commercio e agli investimenti esteri. In un mondo tradizionalmente ingessato e popolato di soli uomini come quello della leadership cinese post-maoista, la fama di Peng si è rivelata per Xi un importante asset, avvicinandolo al popolo.

Inoltre, mentre le consorti dei leader precedenti Deng Xiaoping, Jiang Zemin, Hu Jintao hanno tutte mantenuto un profilo bassissimo, Peng fa politica: all'interno della Conferenza consultiva del popolo cinese, ambasciatrice anti-Aids e tubercolosi per l'Organizzazione mondiale della sanità, oltre ad essere sempre al fianco di Xi nei viaggi importanti, negli incontri con Putin, con Obama prima e con Trump poi.
Le agiografie ufficiali riferiscono di un rapporto strettissimo tra Peng e Xi, ma in realtà della relazione privata dei due non si conosce niente, perché nulla si deve sapere di una leadership che, tradizionalmente, fa dell'opacità uno dei suoi punti di forza.

«Papà Xi ama mamma Peng e con l'amore il paese è fortissimo», recita una filastrocca della propaganda, che forse non è tanto lontana dalla realtà, perché Peng si sta rivelando anche un importante strumento del soft-power cinese in politica estera.

Con la sua presenza e la sua eleganza raffinata Peng riflette le ambizioni di un Paese, la Cina di Xi Jinping, che si sente sicuro di sé, che ha ribaltato ufficialmente la politica estera attendista, seguita da Pechino fin dai tempi di Deng Xiaoping, secondo la quale bisogna nascondere la forza, aspettare il momento. Una coppia imperiale, ma anche un fenomeno pop. I loro amore è stato celebrato dalla popolare canzonetta «Xi Dada ama Peng Mama».

Scritta come una ballata popolare, la canzone celebra lo zio Xi (Xi Dada) «che osa combattere le tigri», e dona a Peng Mama «i fiori più belli». E se Xi ha scelto per sé un'immagine di uomo lontano dai lussi dei corrotti, con i capelli brizzolati invece della tinta nera dei suoi predecessori, la moglie aggiunge un tocco di glamour.La Cina di oggi va alla conquista del mondo, con Xi e con Peng. 

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