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Il mini-summit sulla Grecia prova a rilanciare il dialogo tra Atene ed Europa

Nel Paese ellenico si riaccendono i toni sulle riparazioni di guerra che Atene chiede a Berlino. "Il governo tedesco può fare orecchie da mercante sulle richieste della Grecia per miliardi di riparazioni di guerra in seguito alla brutale occupazione nazista, ma per alcuni esperti di legge Atene ha margini di manovra per avviare una causa", scrive il quotidiano greco online katimerini, sottolineando che il tema delle riparazioni "emergerà per forza" nel primo bilaterale tra il premier greco Alexis Tsipras e la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si svolgerà nella capitale tedesca lunedì prossimo "in un clima avvelenato da accuse di promesse non mantenute e polemiche personali tra i loro rispettivi ministri".

Il quotidiano spiega che centinaia di villaggi greci furono rasi al suolo ed oltre 20.000 civili uccisi tra il 1941 e il 1944 dalla truppe tedesche, "determinate a stroncare la resistenza greca", sottolinea che in Grecia "c'è un profondo risentimento" e "le richieste di riparazioni variano tra 3,5 e 162 miliardi di euro". Secondo katimerini nell'incontro di lunedì Merkel dovrà fare "almeno un gesto simbolico" verso Atene, anche se per Berlino la vicenda è stata chiusa dopo l'accordo del 1960, quando la Germania compensò la Grecia con 115 milioni di marchi.Intanto

"La Ue ha bisogno di una maggiore iniziativa politica che rispetti sia la democrazia sia i Trattati, in modo da lasciarsi indietro la crisi e andare verso la crescita": così il premier greco Alexis Tsipras entrando al vertice Ue.

Jean Claude Juncker dichiara prima del mini summit : "dobbiamo sfruttare la calma per fare le riforme strutturali necessarie e che non avanzano al ritmo desiderato". "Il dibattito nel Consiglio europeo "è stato buono, anche impegnativo. Noi abbiamo soprattutto sottolineato la necessità di accompagnare la nuova fase della politica economica europea con più determinazione. L'austerity non basta"

Tutti pronti ad accelerare il processo che porterà allo sblocco degli aiuti, ma nemmeno un euro arriverà prima che il Governo presenti e attui le riforme come richiesto dall'accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio: il mini-summit sulla Grecia prova a rilanciare il dialogo tra Atene ed Europa, messo a dura prova dagli attacchi sferrati da entrambe le parti negli ultimi giorni.

Ora sta alla Grecia presentare la lista di riforme il prima possibile, e l'Eurogruppo è pronto a riunirsi in qualunque momento. ''Aderiamo pienamente all'accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio, in spirito di reciproca fiducia siamo tutti impegnati ad accelerare i lavori e concluderli il prima possibile", si legge nel comunicato firmato dai tre presidenti di Eurogruppo (Dijsselbloem), Consiglio (Tusk) e Commissione (Juncker).

Alla riunione erano presenti anche Mario Draghi, Merkel e Hollande. ''Riconfermiamo gli accordi pratici del processo, le discussioni politiche si terranno a Bruxelles, la missione di ricognizione si terrà ad Atene'', chiariscono le parti nel comunicato, per togliere ogni dubbio sul ruolo della ex Troika.

Tsipras si è impegnato a preparare ''sotto la sua completa responsabilità'' e a presentare all'Ue una ''lista completa'' di riforme entro breve, ''nei prossimi giorni'', ha detto la cancelliera Merkel al termine della riunione durata oltre tre ore. Per il presidente Hollande l'incontro ''è servito a ricordare a Tsipras l'urgenza e la situazione del paese. Quello che deve cambiare è il ritmo''.

''Se ci deve essere un accordo, la Grecia non deve perdere tempo'', insiste, specificando che ''più si va veloce, più presto arrivano i soldi in aiuto al paese''. ''Sono più ottimista dopo questo incontro, tutte le parti hanno confermato la loro intenzione di fare del loro meglio per superare le difficoltà della Grecia'', ha commentato Tsipras.

L'Eurogruppo aspetta che il Governo greco fornisca alle istituzioni (ex Troika) la lista delle riforme attuabili, e poi è pronto a riunirsi. E' quanto fanno sapere fonti dell'Eurogruppo, spiegando che bisogna ora vedere "se e quando la presentano".

"L'accordo dell'Eurogruppo del febbraio rappresenta un'eccellente opportunità per procedere. Realizziamolo immediatamente, come i nostri leader hanno chiesto ieri" a Bruxelles. Lo scrive il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, sul suo blog, chiedendo uno stop agli scambi di accuse "tossici" che aiutano "i nemici dell'Europa".

"Qualunque esborso di aiuti o trasferimento dei profitti Bce sarà possibile solo dopo il completamento della quinta 'review' del programma di aggiustamento che deve essere approvato dall'Eurogruppo": ha detto la cancelliera Angela Merkel, spiegando che "è molto chiaro dal comunicato della scorsa notte.

Il timore è che ci possa essere un blocco sui prelievi o che venga fissato un tetto, dopo che qualche giorno fa il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha evocato per Atene l'ipotesi dei controlli ai movimenti di capitali per evitare l'uscita della Grecia dall'euro nel caso di un fallimento delle trattative tra il governo Tsipras e l'Ue.

Nella sola giornata di mercoledì si è verificato un flusso in uscita dai depositi bancari greci compreso tra i 300-400 milioni di euro. Si tratta della somma più alta dal mese scorso, quando lo scontro tra Atene e creditori internazionali innescò i primi timori su un possibile blocco, e di questo passo - affermano alcune fonti - la liquidità a disposizione potrebbe esaurirsi nel giro di pochi giorni. Ed oggi il vice premier ellenico, Giannis Dragasakis, ha avvertito che "il Paese deve affrontare problemi di liquidità e ha bisogno della collaborazione dei partner europei per rispettare i suoi obblighi", sottolineando poi che la Grecia "non riceve una tranche di aiuti da agosto dell'anno scorso". Ancora una volta però la Banca Centrale Europea ha soccorso Atene dando il via libera a un aumento di circa 400 milioni della liquidità d'emergenza (Ela), erogata dalla banca centrale greca alle banche elleniche, portando il totale a circa 70 miliardi.

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