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Dal caos di una certa politica legislativa una difficile ripresa del Mezzogiorno

In primis, diciamo che dagli ultimi dati dell’Istat, il Pil pro-capite dell’intero Nord è quasi il doppio di quello del Mezzogiorno. Ma c’è di più. Dal caos di una certa politica legislativa, diventa, veramente, difficile una ripresa del Mezzogiorno. Vediamo perché. Sotto la nostra critica osservazione ci sono: la legge Delrio dell’8 aprile 2014 e la legge di stabilità. A nostro modesto avviso, la legge Delrio ha creato una situazione caotica legiferando il riordino delle Province, visto che ad oggi, ancora, sono da scrivere e da individuare le regole, i criteri e gli strumenti che possono portare all’obiettivo finale del riordino delle Province. Il quadro normativo della legge, in questione, deve fare i conti, in particolare, con la totale mancanza di risorse economiche, per gli enti locali del Meridioneconseguenti, soprattutto, agli ingenti tagli di risorse che lo Stato ha già operato a carico degli stessi enti locali con la spendingreview ed, oggi, aggravati dalla legge di stabilità 2015. Ancora, la legge Delrio ha creato uno scontro tra Regioni e Province per la gestione del personale e delle risorse economiche. In tal senso, va detto che una parte del personale delle Province assegnato a funzioni non più svolte dalle stesse, o risultata eccedente rispetto agli effettivi carichi di lavoro, collegati alle ridimenzionate funzioni, dovrà essere dichiarata in esubero; poi, ricollocata in mobilità per due anni, verso le Regioni e i Comuni dopo che questi enti avranno messo in ruolo i vincitori di concorso delle proprie graduatorie, in lista di attesa, già approvate alla data di entrata in vigore della legge Delrio.E dulcis in fundo, diciamo, per quanto riguarda, ancora, la legge di stabilità, che si è aperto uno spiraglio di luce per il Mezzogiorno: il Governo ha salvato le risorse del Fondo di rotazione che rischiavano di andare perdute per il comma 122 della Legge di Stabilità il quale, decurtava i finanziamenti europei alle Regioni in assenza di impegni giuridicamente vincolanti sottoscritti entro il 30 settembre 2014; ora questa data è stata spostata al 31 dicembre 2014, ovvero, prima dell’entrata in vigore della Legge di Stabilità. Questo ha evitato che, soprattutto, le Regioni del Mezzogiorno, fossero penalizzate dalla riprogrammazione delle risorse comunitarie della programmazione 2007-2013, inserite nel piano di Azione e di Coesione e non spese e non impegnate, entro i termini previsti. A questo punto, c’è da augurarsi che tutto questo sia, un primo, impegnativo, passo per la realizzazione della recente idea del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Il Ministero del Mezzogiorno”.

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