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Sabato, 01 Giugno 2024

Con grande soddisfazione, Confcooperative Calabria accoglie l'iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) diretto dal Ministro Adolfo Urso, relativa alla rimozione di 23.411 cooperative inattive dal Registro delle Imprese, di cui 1.192 calabresi. Questa misura si aggiunge alla precedente azione di ottobre, che aveva già visto la cancellazione di oltre 4.000 entità di cui 290 in Calabria.

 Camillo Nola, Presidente di Confcooperative Calabria sottolinea: «Questo intervento del MIMIT rappresenta un passaggio cruciale nel contrasto alla falsa cooperazione, un fenomeno che danneggia l'intero tessuto economico e sociale del nostro paese. La pulizia del Registro delle Imprese è un'azione concreta che va ben oltre il simbolico, e testimonia l'impegno del Ministero nel promuovere un ecosistema del lavoro sano e un'economia trasparente. Le 1.192 realtà cooperative sciolte in Calabria dimostrano che, come sempre segnalato, il nostro modello viene spesso usato in maniera impropria. Ci stiamo battendo da anni in tutte le sedi per contrastare queste distorsioni dello strumento cooperativo e continueremo a vigilare e segnalare tutte le anomalie.»

 Confcooperative Calabria si impegna a continuare il lavoro al fianco del MIMIT, partecipando attivamente ai tavoli di lavoro degli Ispettorati Territoriali del Lavoro (ITL) e promuovendo sul territorio azioni mirate a salvaguardare la vera cooperazione. «La lotta contro la cattiva impresa, che genera cattivo lavoro e cattiva economia, è una priorità assoluta. È fondamentale estirpare queste realtà nocive per garantire lo sviluppo di un sistema cooperativo sano, etico e produttivo, fondamentale per il rilancio dell’economia della regione e del paese», conclude il Presidente Nola.

Il Primitivo di Manduria festeggia 50 anni in Doc e il Consorzio di Tutela si prepara a festeggiare questa straordinaria ricorrenza alla 56ª edizione del Vinitaly, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile, con uno stand innovativo e tante degustazioni e approfondimenti, il tutto per offrire agli enoappassionati un'esperienza unica e indimenticabile.

 Nello stand C4 Padiglione 11, si proporranno assaggi e degustazioni riservati a un pubblico di operatori B2B, giornalisti ed esperti di settore. Una ricca selezione di oltre 40 etichette porterà i visitatori in un viaggio sensoriale alla scoperta delle diverse espressioni di Primitivo di Manduria Dop, testimoni di una straordinaria area vinicola.

 Molti saranno i focus di approfondimento, ad iniziare da  lunedì 15 aprile 2024, dalle 15:00 alle 16:00, con una straordinaria degustazione presso la Sala Convegni – Enoteca Puglia dal titolo "50 anni in Doc - Mezzo Secolo di Eccellenza, tra storia e degustazione". I sommelier del Consorzio di Tutela guideranno una verticale di cinque annate diverse di Primitivo di Manduria DOC, offrendo agli ospiti l'opportunità di esplorare l'evoluzione del vino. L’ingresso è gratuito fino alla disponibilità di posti. Per partecipare è necessario prenotarsi all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o rivolgersi direttamente allo stand C4 in fiera.

 A seguire altre degustazioni guidate presso lo stand del Consorzio di Tutela previste per martedì 16 aprile: due sessioni saranno curate da Vinoway (prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e condotte dal grande sommelier Eros Teboni (dalle 11:00 alle 12:00; dalle 12:30 alle 13:30).

 Il Primitivo di Manduria sarà inoltre partner di "Benvenuti in Puglia", in un evento esterno in programma per lunedì 15 aprile 2024 presso la straordinaria Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, a pochi passi da Piazza delle Erbe, nel cuore pulsante di Verona. Durante questa occasione, il Consorzio sarà protagonista di un importante momento degustativo di eccellenti etichette.

  “Cinquant'anni fa, il 30 ottobre 1974, il Ministero dell’Agricoltura riconobbe la Denominazione di Origine Controllata del Primitivo di Manduria, decreto poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 marzo 1975.   – spiega Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria - Questo riconoscimento normativo traccia l’inizio di un percorso lungo 50 anni durante il quale la nostra denominazione ha assunto un ruolo determinante nel panorama enoico pugliese, italiano e mondiale”.

 "Il Primitivo di Manduria si distingue per la straordinaria complessità aromatica, data in particolare dai vecchi impianti ad alberello. - conclude Pastorelli -  Ma oltre al territorio e al vitigno ci sono i nostri viticoltori e le nostre aziende che negli ultimi anni hanno contribuito a rendere grande la nostra denominazione nel mondo attraverso un lavoro certosino che inizia in vigna e finisce in cantina. La costante sinergia tre le filiere produttive è stata fondamentale per raggiungere il traguardo dei 50 anni che oggi celebriamo. I nostri viticoltori, veri custodi della relazione tra il vitigno e il terroir, coltivano uve di alta qualità anche in piccole ma efficienti cantine. Grazie alla loro esperienza e all'uso sapiente della tecnologia, trasformano il frutto del loro lavoro in un vino eccellente, portando il nostro messaggio nel mondo attraverso ogni bottiglia."

 

Si è svolto a Roma il consueto appuntamento di fine anno che Istituto Grandi Marchi dedica all’approfondimento della situazione dei nostri vini di qualità sui mercati internazionali. Dopo le ricerche dedicate alla Germania, al mercato britannico dopo la Brexit e alla situazione globale nel post pandemia, sono stati Giappone e Corea del Sud i Paesi protagonisti del rapporto 2023.

L’Osservatorio, come sempre a cura di Nomisma Wine Monitor, si è posto l’obiettivo di mettere a confronto due dei più interessanti mercati dell’estremo Oriente per comprenderne, nella fascia dei vini di qualità, i comportamenti di acquisto e di consumo, la percezione, il ruolo che giocano la notorietà del marchio e dei territori e, nel complesso, le tendenze che differenziano e accomunano questi due mercati.

“Continua la nostra collaborazione con Nomisma Wine Monitor – ha sottolineato Piero Mastroberardino, Presidente IGM – volta a indagare le dinamiche del segmento vini di qualità sui mercati internazionali. La scelta di Giappone e Corea del Sud non è casuale, visto che questi Paesi saranno teatro della nostra missione in calendario per il prossimo novembre. L’indagine ha rivelato un quadro più che promettente, dimostrando il crescente interesse che il vino italiano di qualità gode anche in Estremo Oriente. In quest’ottica noi di Istituto Grandi Marchi da sempre ci poniamo come ambasciatori dell’eccellenza enologica italiana, con l’obiettivo di rendere accessibili a tutti i consumatori la tradizione, la territorialità e l’insieme dei valori etici che costituiscono il valore delle nostre etichette.”

L’indagine è stata sviluppata su un campione di 1.600 consumatori di vino, residenti in alcune delle grandi città giapponesi e coreane (Tokyo, Osaka, Seul e Busan) nel periodo ottobre-novembre 2023.

La panoramica globale sui consumi del vino nel continente asiatico evidenzia la Corea del Sud come un mercato emergente, visto l’aumento del +168% nei consumi e del +200% nelle importazioni negli ultimi cinque anni. Per quanto concerne il Giappone si può parlare di un mercato consolidato visto il consumo, da anni pressoché stabile, di 3 milioni di ettolitri e un lieve calo nei numeri d’importazione (-3%) supportato però da un aumento medio del valore delle etichette del +47%. Le prime evidenze dell’Osservatorio riguardano i comportamenti di consumo: incidenza più alta in Giappone (il 45% della popolazione consuma abitualmente vino) con obiettivo prevalente degli ultra 50 (Gen X e Baby Boomers); poco più bassa in Corea del Sud (39%) dove la Gen Z incide più dei Baby Boomers (18% contro 16%). Il prezzo è il principale catalizzatore di acquisto, ma anche il territorio di provenienza, (per il 34% dei consumatori giapponesi) e il valore del marchio (per il 19% dei coreani), fanno la differenza durante l’acquisto e costituiscono i principali parametri per identificare un vino di alta qualità.

Un altro dato rilevante emerso dall’indagine riguarda il ruolo dei ristoranti italiani da considerare come una delle principali leve di comunicazione e diffusione dei vini di qualità: infatti i consumatori di entrambi i Paesi considerano degustazioni e saggi di cucina interessanti momenti di approfondimento, nonché una delle occasioni di consumo più ricercate. Riguardo all’imballaggio, in entrambi i Paesi si fa particolare attenzione ai dettagli e ai richiami territoriali in etichetta e in Giappone emerge un grande apprezzamento per i tappi di sughero che non rappresentano invece una priorità per la Corea del Sud.

Tracciato il quadro attuale delle percezioni e dei comportamenti dei consumatori dell’Estremo Oriente, l’ultima sezione dell’Osservatorio Nomisma ha riguardato le previsioni e le prospettive future che, tra l’altro, risultano positive per vini italiani.

Nonostante la preminenza detenuta dalla Francia con il 58% delle importazioni di vini in Giappone e il 35% in Corea del Sud “ha evidenziato Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, “il 21% dei consumatori giapponesi prevede di aumentare- nei prossimi 3 anni - il consumo dei vini di qualità italiani (a fronte di un 7% che invece presume di ridurli). In Corea del Sud le prospettive sono ancora più rosee, con quasi un consumatore su due che pensa di aumentarne l’acquisto, contro un 17% di chi invece immagina di ridurli e un 9% che non cambierà abitudine”. 

 

Primo viaggio in India? Questo Paese è magico, noto per la sua grande spiritualità, i luoghi splendidi e la gentilezza della popolazione, ma allo stesso tempo è immenso, caotico e ricco di contraddizioni. Se hai deciso di trascorrere le tue prossime vacanze qui, di certo vivrai un'esperienza unica, che ricorderai per sempre.

Ma perché il tuo viaggio in India sia perfetto e memorabile, l'ideale è affidarsi a un tour operator online come Tramundi che è in contatto con guide locali e ha studiato con i globetrotter itinerari unici e che ti sapranno sorprendere, tappa dopo tappa. In base alla durata della vacanza, e alla tua anima traveller, l'ideale è focalizzarsi su una tipologia di viaggio (per esempio culturale, green o all'avventura) o su una zona, come il Nord o il Sud dell'India.

Un'altra idea è esplorare le città e le mete principali, magari alternandole con visite nei quartieri, nei bazar o provando qualche esperienza unica, come una lezione di cucina con una famiglia indiana o una prova d'abiti tradizionali, per entrare in contatto con la gente locale e capire al meglio la cultura e l'essenza di questo magico posto.

Le tappe da non perdere? Delhi, per visitare il Red Fort e la tomba di Humayun; Agra, in cui si può ammirare il Fatehpur Sikri, il forte e il famoso Taj Mahal; Jaipur con il suo forte e la fantastica città rosa di Amber.

Si può pensare anche a un viaggio spirituale, visitando località importanti per la religione come Varanasi, assistendo a diverse cerimonie sulla riva del Gange, o Pushkar, ai margini del deserto del Thar, in cui si trova uno dei laghi più sacri dell'India.

Se di questa magica terra, invece, vuoi scoprire il lato più naturale puoi dirigerti a Sud e visitare Periyar, famosa per le sue colline, le piantagioni e il lago in cui intere mandrie di elefanti si tuffano per giocare nelle sue acque o Kumarakom, sulle Backwaters del Kerala, che vanta una splendida riserva ornitologica. Particolare anche Alleppey, nota anche come “la città più pulita dell'India” in cui ci si può perdere ammirando panorami di rara bellezza tra le numerose lagune.

Qui si può anche salire a bordo di una casa galleggiante utilizzata per raccogliere riso e merci in tutto il Kerala. Sempre a sud si trovano località balneari e spiagge splendide in cui rilassarsi.

Un esempio? Kovalam, una tranquilla località balneare sul Mar Arabico circondata da spiagge spettacolari e da palme da cocco rigogliose. Un posto magico in cui lasciare alle spalle lo stress e godersi bagni di sole sulle spiagge incontaminate e massaggi ayurvedici.

- Nuove località nel network ferroviario: diventano 54 le città servite e 62 le stazioni collegate, per un totale di 118 viaggi al giorno
- Da 26 a 56 servizi giornalieri intermodali treno più bus: la rete Italo – Itabus si amplia al Sud e debutta in regioni quali Basilicata, Marche e Abruzzo, oltre a raggiungere le mete sciistiche invernali.
- Nuova Lounge di Roma Termini: oltre 300 metri quadrati per accogliere i viaggiatori in massimo comfort
- Obiettivo 2023: 25 milioni di viaggiatori
- Forte crescita del settore business (105 mila azienda viaggiano con Italo) e del segmento leisure (incremento della domanda anche estera, da Paesi come USA, UK, Olanda e Spagna)
Montezemolo (Presidente Italo):“Siamo il primo gruppo intermodale in Europa”
La Rocca (AD Italo): “Vogliamo essere un hub intermodale sempre più ricco di servizi”
 
“Italo” inaugura la nuova Lounge Italo Club di Roma Termini e presenta la stagione invernale 2023-24.
Alla presenza del Presidente, Luca Cordero di Montezemolo, e dell’Amministratore Delegato, Gianbattista La Rocca, è stato inaugurato il nuovo spazio a Termini: oltre 300 metri quadrati al piano superiore della stazione, dove i viaggiatori potranno trovare assistenza e attendere il loro treno in totale comfort, utilizzando i servizi dedicati come wi-fi, quotidiani e ristorazione espressa. Una sala dove predomina il bianco come elemento di unione fra tutti gli altri colori, che accoglie gli elementi distintivi del brand Italo reinterpretati dalle innovative lastre di vetrite retroilluminate di rosso. Un luogo che stupisce, sinonimo di eleganza e unicità per dare valore aggiunto allo spazio in cui attendere il proprio treno. Stile unito ad innovazione: le informazioni di viaggio appaiono dietro dei magic mirror (specchi che consentono la retroproiezione di led ad alta risoluzione), il pavimento è in gress statuario oro e grigio cemento. Un fiore all’occhiello, dunque, del servizio che Italo dedica ai viaggiatori, che da sempre apprezzano questi ambienti, come dimostrato dagli oltre 70.000 ingressi (di cui il 50% è rappresentato dalla clientela business) che la precedente lounge di Termini ha fatto registrare nei primi 11 mesi dell’anno.
Inaugurazione della Lounge che va di pari passo con il lancio del nuovo orario invernale per la stagione 2023-24. Crescono città e stazioni collegate: grazie all’ingresso nel network di Pavia, Voghera e Tortona diventano 62 le stazioni per un totale di 54 località collegate. 118 servizi giornalieri a cui si aggiungono 56 collegamenti intermodali treno più bus. Grazie all’acquisizione di Itabus (avvenuta lo scorso maggio), oggi Italo è in grado di offrire servizi intermodali con la comodità di un unico biglietto, per coprire capillarmente tutta Italia. Con il nuovo orario da 26 diventano appunto 56 le connessioni giornaliere Italo – Itabus, ampliando la rete a regioni quali Basilicata, Marche e Abruzzo, andando ad intercettare una forte domanda di trasporto ancora inespressa. Non solo nuove regioni però, vengono potenziati i servizi anche là dove già presenti: con l’introduzione dei notturni (si arriva a tarda serata in stazione e si prosegue con Itabus di notte per ottimizzare i tempi di viaggio) viene implementata la frequenza in Puglia, Calabria e Sicilia, che stanno rispondendo positivamente all’offerta proposta da Italo. Attivati poi 10 servizi al giorno per raggiungere Cortina d’Ampezzo, Aosta, Courmayeur ed altre località sciistiche, per accompagnare i viaggiatori sulla neve. Una rete che consente quindi di servire dalle grandi città ai piccoli centri a forte vocazione turistica, per soddisfare le esigenze delle diverse tipologie di clientela. Dall’implementazione dei servizi per il mondo business che sceglie sempre più le soluzioni di Italo per i viaggi di affari (sono infatti oltre 105mila le aziende con le quali la società ha stretto accordi corporate), alle nuove proposte per i gruppi turistici sempre più presenti, con una forte trazione dal mercato estero specie da Paesi quali USA, UK, Spagna e Olanda.
“Italo è un’azienda giovane e di successo. La dimostrazione che la concorrenza, quando si riesce a realizzare, porta vantaggi a tutti. Abbiamo rappresentato la più importante liberalizzazione italiana dopo quella della televisione. Siamo partiti 11 anni fa, abbiamo rivoluzionato in positivo il modo di viaggiare degli italiani portando vantaggi per tutti i cittadini sia per la riduzione dei prezzi che per il miglioramento del servizio. Sembrava una scommessa azzardata, oggi rappresentiamo una storia industriale di successo. Con l’arrivo di MSC come azionista di maggioranza diamo vita al primo gruppo intermodale in Europa, per offrire un reale servizio di mobilità integrata: treno, autobus e a breve nave. Agevoleremo gli spostamenti a viaggiatori e turisti, creando un servizio utile al Paes” afferma Luca Cordero di Montezemolo, Presidente Italo.
“Vogliamo rendere Italo un integratore di servizi, in grado di offrire al cliente soluzioni che arricchiscono e facilitano l’esperienza di viaggio. Per questo stiamo investendo nella creazione di una piattaforma integrata e stiamo sviluppando i nostri canali digitali con funzionalità che riescono ad integrare diversi mezzi e servizi per un’esperienza sempre più completa ed efficiente. Sempre in quest’ottica rientrano gli investimenti intermodali, offrendo combinazioni intelligenti tra il treno alta velocità ed altri mezzi di trasporto. Non vogliamo solo raggiungere il “door to door”, ma andare oltre per offrire un servizio sempre più completo e per soddisfare a pieno le esigenze dei nostri viaggiatori” dichiara Gianbattista La Rocca, Amministratore Delegato di Italo.

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