Talos, un Festival al di là del Jazz

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Talos e quale? Certo che no! Perché anche l'edizione 2015 del Festival di Ruvo di Puglia non è uguale alla precedente.
Ottobrino, non settembrino, come l'anno scorso. Ma non è questo il punto.
Intanto l'anteprima bandistica. sempre diversamente frizzante di giovani musicisti e non. Ma neanche questo può bastare a delinearne l'unicità et la difference.
Ci sono delle costanti artistiche: melodia, ricerca, follia.
Eppoi quest'anno come non mai abbondano fusioni e gemellaggi.
Di stili, fra la cote' classica, rappresentata da Marta Homburger, violinista, e il contrabbassista Barry Guy, in concerto alla Cattedrale, per una cerimonia di conjunctio fra Bach e radicalismo, dove la musica a spirale si fa spirale improvvisativa, in linea con i dettami/non/dettami della musica creativa.
Dalla Sassonia a sud di Ellade, poi, ecco il progetto orchestrale Cypriana, di Nicola Pisani, e le stesse performances dei calabresi Checco Pallone e Piero Gallina con il cipriota Michalis Kouloumis, ideale scambio di chiavi (musicali) fra la penisola e l'isola di Cipro cullati dal mare di mezzo le terre, il me/di/terraneo.
Al nord est, allo snodo di mondi che si vorrebbero autonomi, incontro fra la Russia del polistrumentista Arkady Shilkloper e l'Ucraina del pianista Vadim Neselovsyi in duo che trovano nella musica un ideale luogo di comunione pacifica e liberazione da contrasti e incomprensioni.
Ma la sinergia e'anche fra beat e figurazioni,  leggi i Funk Off, diretti da Dario Cecchini.
E' coagulo di cervelli musicali: Louis Sclavis e Michele Rabbia, clarino e percussioni, per un concerto memorabile in apertura della 4giorni internazionale. È il Pasquale Innarella Quartet & Mario Perrotta, nell'Omaggio a Di Vittorio di "Uomini di terra".
Ed è il caso della Minafrique Orchestra, hub creativo postato a sud, che interpreta appieno il senso laboratoriale del Talos, catena di montaggio di idee e officina di sgretolio di clichés. Musica d'erosione, scalpellio (l'immagine e' suggerita dalla visita al parco delle gravine della vicina Gravina). Perché, data la materia prima, e cioè strumenti abilita' fantasia, il direttore artistico nonché bandleader Pino Minafra, col prezioso apporto delle Farawalla e di eccellenti solisti che fanno gruppo, e' come la conformasse liberamente, plasmando scenari sonori inusuali, disegnando smosse aperture di skylines armoniche: felici nel brano Maccaroni dal mood  jungle in cui lo scat di "Cab" Minafra traghetta partners e pubblico verso una ideale PanEuroAmerica; e vorticose in La Girandola, di Livio Minafra, una ninna nanna che non concilia il sonno semmai risveglia, eccome!
Musica di visione per una rassegna di condivisione. Il gran finale con gli albanesi
( Robert Bisha con Hysni Zela & Albanian Iso Polyphonic Choir, la Fanfara di Tirana & Transglobal  Underground) ne è prova provata.
È questo il Talos, un festival (ospiti come Franco D'Andrea e fotografi come Pino Ninfa per un attimo ci han fatto pensare al titolo MurJazz per il giornale) che in realtà va al di là del jazz, dopo il jazz, direzione Post Jazz.

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