M5S propone il reddito di cittadinanza

“Grazie al M5S anche in Italia il reddito minimo di cittadinanza può diventare realtà. Il 3 dicembre scorso, la Commissione Lavoro del Senato ha iniziato la discussione della proposta di legge presentata dai parlamentari pentastellati. - Lo evidenzia, in un comunicato, il portavoce eurodeputato Piernicola Pedicini - . Il provvedimento, che era al primo punto del programma elettorale del M5S e che entro due mesi dovrebbe arrivare nell’Aula del Senato, interesserà circa 9 milioni di disoccupati. L'importo massimo che si potrà percepire è di 780 euro mensili.

I soldi necessari per l'introduzione del reddito di cittadinanza, per un totale annuo di 17 miliardi di euro, - spiega Pedicini - potranno arrivare dall'aumento della tassazione sul gioco d'azzardo, dalle tasse pagate dalle grandi imprese del petrolio e del gas, da una riduzione delle indennità parlamentari, dal taglio delle pensioni d'oro e dall'eliminazione degli enti inutili.

In più, l’inserimento del reddito di cittadinanza potrà avere un effetto positivo e di recupero delle risorse investite per almeno altri quattro motivi: rilancio dell'economia reale grazie all’aumento dei consumi e di conseguenza maggiore gettito fiscale nelle casse dello Stato; redistribuzione del reddito con un incremento della circolazione di moneta; riduzione della spesa sanitaria, in quanto la diffusione della povertà fa aumentare le malattie sociali con conseguente crescita dei costi sanitari; riduzione dei costi sociali generati dalla criminalità dovuta alla mancanza di reddito.

Una proposta simile – aggiunge l’eurodeputato - è stata già fatta dal Movimento 5 Stelle anche al Consiglio d'Europa: in questo caso si tratterebbe di un reddito di cittadinanza universale, un provvedimento di grande portata che rafforza i diritti sanciti nella Carta Sociale Europea e che sarà discusso a Bruxelles nei prossimi mesi.

Con il reddito di cittadinanza verrà restituita dignità a chi è più debole ed è fuori dal mondo del lavoro così come già accade da anni in tutti gli Stati europei, ad esclusione della Grecia e dell’Ungheria.

Infatti, - sottolinea Pedicini - se ci fermiamo solo a qualche esempio, il Lussemburgo garantisce 1100 euro al mese, in Germania il reddito minimo è variabile in proporzione ai componenti del nucleo familiare, per un massimo di 1650 euro mensili, in Belgio ammonta a 650 euro al mese.

‪Renzi, il Pd e tutti gli altri partiti – evidenzia il portavoce del M5S - non vogliono varare questa legge perché sperano che i disoccupati e le loro famiglie non siano autonomi economicamente e restino subalterni e ricattabili dal sistema di potere clientelare dei partiti. Gli italiani, però, non ci stanno e si sono stancati di essere presi per i fondelli dai politici professionisti di centro, di destra e di sinistra, dai sindacati e dai media.

Pertanto, il M5S, nelle prossime settimane, lotterà con tutte le sue forze per far sì che il provvedimento diventi legge e venga applicato rapidamente.

Chi otterrà il sostegno economico, - conclude Pedicini - dovrà però, se non è in età pensionabile, dimostrare di cercare attivamente lavoro.

Infatti, nella proposta di legge pentastellata, è previsto che i centri dell’impiego proporranno offerte di lavoro 'congrue' al profilo del candidato, che se si rifiuterà di accettare di sostenere colloqui e partecipare alle attività di formazione non potrà più usufruire del sussidio. Il beneficiario dovrà anche partecipare attivamente alla ricerca del lavoro e recarsi una volta a settimana al centro per l'impiego territorialmente competente. Chi percepirà il reddito minimo avrà inoltre l’obbligo di esercitare almeno 4 ore settimanali di volontariato nel comune di appartenenza”.

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