I dati Istat confermano il successo firmato dal governo Meloni

Mai così tanti occupati in Italia dal 1977: lavoratori aumentati di oltre 500 mila unità rispetto a un anno fa. I dati Istat confermano il successo firmato dal governo Meloni

La fase espansiva dell'occupazione, avviata già nel 2021, si è consolidata. Sono 23,4 milioni gli occupati nel primo semestre di quest'anno: il dato più elevato di sempre. È quanto emerge dal 57° rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. Il tasso di occupazione raggiunge il 60%, aumentato di 2 punti percentuali tra il 2020 e il 2022, ma è ancora al di sotto del dato medio europeo di quasi 10 punti. Di questo si è parlato nella puntata dell’1 dicembre di Numeri, approfondimento di Sky TG24

Al contempo diminuiscono gli inattivi, ovvero coloro che non hanno e non cercano un posto di lavoro: anche in questo caso il livello è il più basso mai visto, 32,9%. Rientrando nel mercato del lavoro, queste persone contribuiscono ad allargare le fila di chi punta a trovare un impiego

A ottobre il numero di occupati in Italia continua a crescere, raggiungendo livelli mai registrati prima. «L’occupazione in Italia raggiunge livelli record: i lavoratori salgono a quota 23 milioni 694 mila, con un aumento di 455 mila dipendenti e 66mila autonomi. È un risultato che non nasce per caso ma è conseguenza delle scelte di politica economica e industriale del governo Meloni, ottenuto per di più in un momento di stagnazione dell’economia europea. 

L’Istat evidenzia inoltre come il tasso di occupazione salga al 61,8%, mai così in alto dal 1977, ovvero da quando l’Istituto ha iniziato le sue analisi. Attendiamo con serena fiducia che le opposizioni, invece di continuare a tifare contro la nazione, si uniscono a noi nel gioire per questi dati che segnano la ripartenza dell’Italia”. Con queste parole il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, commenta i dati Istat, relativi a ottobre.  

Un successo sintetizzato nel tweet del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. «Un nuovo record storico di occupazione nel nostro Paese, il 61,8 per cento, quasi mezzo milione di occupati in più rispetto a ottobre 2022. E aumentano soprattutto i contratti a tempo indeterminato. Avanti così, cresce l’Italia», scrive su X Urso.

«Avevamo detto che la fine del reddito di cittadinanza avrebbe favorito i meno abbienti, rilanciando uno sviluppo che può esserci solo grazie al lavoro. I nuovi dati sull’occupazione ci danno ampiamente ragione», osserva Marco Osnato – deputato di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione Finanze e responsabile economico del partito. «Oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro in dieci mesi, gran parte dei quali a tempo indeterminato e nonostante una congiuntura internazionale, se non difficile, quantomeno asfittica. 

Si tratta di un risultato straordinario: no all’assistenzialismo, sì alle opportunità», prosegue l’esponente di FdI, «perché il lavoro, e non il sussidio, è uno strumento di dignità. Lo sancisce la Costituzione e tanti imprenditori, soprattutto piccoli e medi, ne fanno quasi una missione. Il centrodestra continuerà a sostenere, al governo e in Parlamento, con una cornice normativa adeguata, favorevole alla creazione di benessere».

Mentre in una nota il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto commenta: «Il Governo Meloni dimostra concretezza e affidabilità, stiamo lavorando per gli italiani e per il futuro dei nostri giovani».

Da Forza Italia, esprime piena soddisfazione la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli. «Bastano tre soli numeri per certificare la grande efficacia delle politiche del governo, che sono state in grado di aprire le porte del mondo del lavoro agli italiani, e il fallimento delle politiche assistenzialiste, come il reddito di cittadinanza, alle quali la sinistra è tanto affezionata. Questi numeri li serve oggi su un piatto d’argento l”Istat.

Il mese di ottobre ha segnato un tasso record dell’occupazione, arrivando al 61,8%, livello mai toccato negli ultimi 46 anni, cioè da quando, nel 1977, l’Istat diede inizio alla pubblicazione delle serie storiche. Questo porta ad altri due importanti risultati: quasi 23 milioni e 700 mila occupati, con un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66mila autonomi. Bisogna stare solo ai fatti, ai risultati ottenuti dal governo e dalla maggioranza. Le parole, la propaganda, le ricette recessive che mai hanno portato ad alcun risultato, le lasciamo agli altri»

 

Fonti Istat / Fratelli d'Italia gazzetta tricolore / Forza Italia / tg sky / varie agenzie 

 

 

 

 

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