Studi piacentini

a cura del Comitato per la storia del Risorgimento

Nel solco di una tradizione più che consolidata di studi, di pubblicazioni, di convegni, il Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento dà alle stampe, mercé la liberalità della locale Banca di Piacenza, gli atti di due distinti convegni.

Il primo è dedicato a una figura di primo piano nel secolo che va dalla metà dell’Otto alla metà del Novecento: Giovanni Raineri (Borgo San Donnino, oggi Fidenza, 1858 – Roma, 1944). Gli studi, raccolti nel volume La figura di Giovanni Raineri a settant’anni dalla morte (pp. 64, con ill.), permettono di lumeggiare l’appassionata, ampia e incisiva attività di un personaggio sul quale sono carenti le ricerche, nonostante i non pochi settori nei quali operò, e in posizioni di tutto rilievo. Attivo nei comizi agrari a fine Ottocento (era laureato in agraria), Raineri fu magna pars (come direttore generale prima, come presidente poi) nella Federazione dei consorzi agrari, sorta a Piacenza nel 1892. Ebbe parte attiva nel mondo bancario, specie nel credito cooperativo. Cavaliere del lavoro nel 1902, promosse nel ’23 la Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro, che presiedette fino alla morte. Deputato dal 1904 per cinque legislature, nel ’24 fu nominato senatore. Più volte fu ministro: all’Agricoltura, industria e commercio (1910-’11, governo Luzzatti), all’Agricoltura (1916-’17, governo Boselli), alle Terre liberate (fra il 1920 e il ’22, governi Nitti I, Giolitti V e Bonomi I). La sua attività è ben sintetizzata da Aldo Giovanni Ricci nella prolusione, intitolata a Raineri, uomo dello Stato. Le altre ricerche sono dedicate a Raineri e l’associazionismo agrario (Giuseppe Cattanei), a Raineri, primo presidente della Federazione Cavalieri del Lavoro (Cecilia Dau Novelli), a Il ruolo di Raineri nella nascita e nel successivo sviluppo della Federazione dei Consorzi agrari (Severina Fontana) e a Raineri, ministro delle terre liberate (Corrado Sforza Fogliani).

Il secondo volume raccoglie gli atti del convegno su Piacenza e la guerra ’15-’18 (pp. 174, con ill.). Francesco Perfetti nella prolusione traccia una capace sintesi del significato della Grande Guerra, anche per Piacenza e per il suo territorio. Gli studi spaziano su molteplici argomenti, di storia civile, politica, militare, sociale, religiosa. Ecco quindi la politica agraria ed economica nel Piacentino (Giuseppe Cattanei), il magistero del vescovo Pellizzari (Ersilio Fausto Fiorentini), l’attività di propaganda (Elisa Maria Gennaro), la neutralità a Piacenza (Eugenio Gentile), i monumenti ai caduti e i necrologi (Filippo Lombardi), la guerra vissuta in un paese di provincia (Luigi Montanari), i Pontieri (Massimo Moreni), il generale Ferrante Gonzaga eroe del Vodice (Giuseppe Oddo), i cattolici piacentini (Bruno Perazzoli), l’immagine urbana di Piacenza (Valeria Poli), la veterinaria militare (Giovanni Sali).

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI