Noto - Un modo sovversivo e sorprendente per vivere le solite cose

Carissimi,

il “potere come servizio” è impossibile senza “decidere nel proprio cuore il santo viaggio della conversione del cuore”, senza “desiderio di santità” (che non è desiderare di diventare angeli, ma semplicemente di restare umani e vivere da esseri umani, secondo la statura alta di umanità di Gesù). Gesù ha portato quella vera rivoluzione che cambia tutto nella nostra vita: cieli e terra nuove. E dov’è la novità? E’ un Novum più che una novità, l’immersione in una bellezza che rende nuovo tutto: lo sguardo, i legami, le relazioni, gli affetti, l’impegno, gli altri e soprattutto il mio “io”. La faccia non cambia, ma il volto si. In realtà si trasforma anche la faccia, semplicemente perché comincia a far intravedere il volto. La nostra faccia (disponibile a tutte le operazioni di camuffamento “botulinico”) troppo spesso maschera il nostro vero volto: la bellezza che siamo e che splende solo nel bene che facciamo, nella nostra capacità di prenderci cura degli altri, nel vegliare sul dolore di altri (come i discepoli non seppero fare, mentre Gesù agonizzava nell’orto degli ulivi). La bellezza del nostro volto dice tutta la nostra santità, “questa misura alta della vita ordinaria del cristiano” (Giovanni Paolo  II). Siamo belli, non perché siamo eroi, tali da compiere grandi gesta. Viviamo il quotidiano, persino la routine con un sentimento nuovo: “Ci impegniamo perché noi crediamo all’amore, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta per impegnarci perpetuamente”(Primo Mazzolari). Siamo belli perché siamo chiamati quotidianamente alla santità, “un modo sovversivo e sorprendente di vivere le solite cose” (don Giussani). Che grandi maestri di vita “umana”.

Buona giornata

Mons. Tonino Staglianò

Vescovo di Noto

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