Orto sociale Proxima a Ragusa, conclusa la campagna di solidarietà

E’ stata una stagione ricca di soddisfazioni per l’orto sociale Proxima in via Grazia Deledda a Ragusa. All’insegna della solidarietà e della crescita. “Adesso – sottolinea il responsabile Marcello Firrincieli – siamo prossimi al cambio colture. E, proprio per questo motivo, possiamo tracciare un bilancio positivo. Bilancio che, tra l’altro, si caratterizza per le numerose donazioni che, nel pieno del periodo pandemico, abbiamo effettuato nei confronti di tante istituzioni benefiche che hanno avuto bisogno come l’Oasi Don Bosco e Mecca Melchita”. L’orto sociale è nato come una scommessa della cooperativa Proxima nell’ambito dei progetti portati avanti e finalizzati all’assistenza e all’integrazione sociale, contro la tratta e lo sfruttamento di esseri umani. “Nel corso della campagna agraria ormai conclusasi – continua Firrincieli – abbiamo prodotto meloni gialli, cantalupi, bietole, lattughe, melenzane, cetrioli, zucchine. E poi le tre varietà principali delle patate, la gialla, la rossa e la viola, con alcune di queste che, solitamente, non si trovano sul mercato”. Ma l’orto sociale si sta aprendo anche all’esterno. “Mentre siamo prossimi a organizzare la nuova stagione – spiega ancora il responsabile – abbiamo avviato nelle scorse settimane una piccola fornitura al mercato ortofrutticolo di Ragusa oltre ad alcuni esercizi di ortofrutta presenti in città che si sono serviti direttamente dal nostro appezzamento di terreno. In più, abbiamo garantito il servizio a domicilio. Abbiamo evitato gli spostamenti dei consumatori, andando direttamente nelle loro case. L’abbiamo fatto, anche, assicurando in alcuni casi le consegne direttamente a Marina. Diciamo che abbiamo cercato di ampliare la gamma dei nostri servizi. E tutto questo ci fornisce maggiore fiducia e incoraggiamento in fase di predisposizione delle nuove colture. Siamo molto contenti del lavoro fin qui svolto che, secondo noi, può ancora essere migliorato. Ci sono tutte le condizioni per fare ancora di più e meglio, favorendo il chilometro zero e attivando tutti questi percorsi che puntano alla creazione di concrete alternative percorribili per molte vittime di tratta. L’orto sociale punta anche a questo”.

 

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