L'associazione commercialisti sulle prospettive di semplificazione

Il coordinamento siciliano delle associazioni dei commercialisti

L’unione fa la forza. Un concetto semplice ma efficace. Che assume valore, ora più che mai, anche per i professionisti come i commercialisti che guardano con attenzione allo sviluppo delle dinamiche future. E’ il contributo arrivato dall’Associazione nazionale commercialisti di Ragusa al convegno regionale di Pergusa, tenutosi ieri e promosso dal coordinamento siciliano delle associazioni dei commercialisti. “Un convegno che, incentrato sulle prospettive di semplificazione – chiarisce il presidente dell’Anc di Ragusa, Antonietta Laterra – è servito a mettere in chiaro l’impegno della categoria per dare una risposta alle giuste esigenze di cittadini e imprese. Assieme a tutti i componenti del coordinamento, quindi ai vertici delle Anc di Agrigento, Messina, Nicosia-Enna, Siracusa e Trapani, oltre all’Unico di Catania e all’Unagraco di Palermo, siamo riusciti a centrare l’obiettivo che è quello di formare una convinzione comune e condivisa nell’interesse di imprese e cittadini rispetto al fatto che lo Stato si preoccupa più degli adempimenti piuttosto che di assicurarsi il reale incasso del gettito. C’è una malattia che, giustamente, è stata chiamata buropatologia, cioè una burocrazia attorcigliatasi sempre più su se stessa, incapace di dare una risposta alle necessità riguardanti la semplificazione. E tutto questo continua a farci preoccupare”. E’ stato il presidente nazionale dell’Anc, Marco Cuchel, a sottolineare come ci sia una distanza siderale tra i buoni propositi, che in effetti continuano ad essere manifestati dalla politica che chiede il coinvolgimento anche dei commercialisti, tenendone in considerazione ruolo e professionalità, e l’attuazione di fatti concreti che, purtroppo, continua a latitare. Il caso del modello 730 precompilato è la circostanza più evidente di un sistema non in grado di rispondere alle esigenze del cittadino contribuente e che, addirittura, in tale frangente, crea problemi seri agli intermediari. Un andazzo che non può essere giustificato e che spinge il coordinamento siciliano delle associazioni dei commercialisti, di cui fa parte l’Anc di Ragusa, ad avviare forme di sollecitazione concreta per fare in modo che la tendenza possa essere invertita.

 

 

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