Bilanci enti locali: «stop alla contabilizzazione in attivo dei crediti che non saranno mai riscossi»

foto sala seminario

Crediti inesigibili ed entità reale dell’indebitamento sono queste le criticità emerse negli ultimi anni all’interno dei bilanci degli Enti locali: l’applicazione dei nuovi principi contabili e gli strumenti di controllo a disposizione dei revisori sono stati al centro del seminario “I nuovi adempimenti dell’armonizzazione contabile”, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Catania (Odcec) presieduto da Sebastiano Truglio: «Dal 2011 – ha detto il presidente - sono sopraggiunti diversi cambiamenti che coinvolgono soprattutto gli Enti tenuti ad applicare le nuove norme per la redazione dei bilanci, e i revisori che sono chiamati al controllo e alla verifica delle scritture contabili. Oggi grazie agli autorevoli contributi di due specialisti, i professionisti di Catania potranno fare piena luce sull’applicazione dei nuovi principi».

La sala congressi del Credito Siciliano ad Acireale ha ospitato l’evento formativo coordinato dal componente della Commissione Revisione Enti Pubblici del Cndcec (Consiglio nazionale Dottori Commercialisti e Esperti Contabili) Angelo Raciti: «L’obiettivo dell’incontro – ha affermato - è quello di illustrare e approfondire gli aspetti dell’armonizzazione contabile, ovvero il processo che guiderà gli Enti territoriali verso l’applicazione dei nuovi strumenti previsti dalla legge in materia di bilancio». Dopo i saluti del consigliere delegato alla Commissione Enti Pubblici dell’Odcec Catania Rosario Marino, si sono alternati i contributi dei relatori: «La tendenza degli ultimi anni negli Enti locali – ha affermato il magistrato della Corte dei Conti della sezione regionale di controllo per la Campania Francesco Sucameli è stata quella di sopravvalutare l’attivo in bilancio per dar luogo a spese senza copertura finanziaria, e quindi a un disequilibrio che prima o poi le generazioni future dovranno pagare. In questa fase è importantissimo il passaggio dalla vecchia alla nuova contabilità, è necessario infatti che gli operatori, i funzionari dei Comuni, i Collegi dei revisori e la Corte dei Conti in sede di controllo garantiscano l’effettività del pareggio di bilancio, questo – ha continuato - per evitare che nel passaggio dalla vecchia alla nuova contabilità si verifichino dei disavanzi che in realtà andavano ripianati con le vecchie misure. Insomma non bisogna trasformare gli strumenti di armonizzazione contabile in uno strumento di elusione della responsabilità». «È in corso una rivoluzione all’interno degli Enti locali – ha sottolineato il presidente della Commissione Revisione Enti pubblici del Cndcec Antonino Borghi – con l’adozione delle nuove norme che entreranno a regime entro gennaio 2016, si dovranno applicare i nuovi istituti che renderanno maggiormente attendibili i risultati di bilancio: nello specifico si tratta del fondo svalutazione crediti, per la parte relativa alle somme di dubbia o di difficile esazione; e degli strumenti che consentiranno una corretta determinazione dell’entità dell’indebitamento e dell’ammontare dei debiti verso i fornitori, cose che attualmente siamo in grado di stimare ma non di valutare nella sua interezza. Saranno superate le prassi del passato che consentivano di fare le regole in casa propria – ha concluso - ora ci sono dei riferimenti di legge che devono essere applicati».

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