Operativa l’Usca del PTA di Altamura

E’ operativa da una settimana l’unità speciale di continuità assistenziale di Altamura. L’Usca è ospitata all’interno del Presidio Territoriale di Assistenza, l’ex ospedale Umberto I, ed è stata allestita in uno spazioso prefabbricato completamente separato rispetto al resto della struttura sanitaria. La ASL Bari sta così completando l’attivazione  delle nove unità speciali chiamate a contrastare e tenere sotto controllo la pandemia su tutto il territorio provinciale, in stretta collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione, il Servizio d’Igiene e Sanità Pubblica,  i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e, strategicamente, il più vicino possibile ai pazienti.

Quattro ambienti distinti, ufficio, deposito e spogliatoi per la vestizione e svestizione, tre bagni e doccia, la struttura di Altamura ha a disposizione tutti i confort necessari, le attrezzature mediche e i dispositivi di protezione individuale per consentire all’équipe dell’Usca di operare in sicurezza e con tempestività. Compresa un’auto di servizio che viene sanificata dopo ogni intervento a domicilio.

Sono sette i medici in organico, giovani, motivati e preparati ad affrontare l’esperienza del tutto nuova della gestione dei pazienti Covid-19 domiciliari, quindi che non necessitano di cure ospedaliere. «Siamo in stretto contatto con i medici di medicina generale e i pediatri – spiega uno dei medici in servizio – e siamo pronti ad intervenire ogni volta che viene richiesto, mettendo in atto i protocolli che prevedono triage telefonico e visita programmata. Qui abbiamo tutta la strumentazione diagnostica necessaria per poter visitare i pazienti, monitorare e valutare le loro condizioni di salute sino alla completa guarigione».

Una situazione “straordinaria” anche per Salvatore Loverre, da poco più di un mese direttore del Distretto socio sanitario: «Per l’Usca di Altamura – dice – abbiamo potuto riutilizzare una struttura prefabbricata già in dotazione che, con lievi modifiche e adeguamenti, è perfettamente in grado di rispondere agli impieghi e ai livelli di sicurezza previsti. Ora che la strategia di contrasto della pandemia si sta spostando progressivamente dagli ospedali al territorio, l’Usca è lo strumento migliore per gestire i pazienti Covid. La nostra unità speciale dovrà vigilare su un territorio vasto e un bacino d’utenza di 140mila residenti, con comuni popolosi come Altamura, Gravina e Santeramo, che al momento non presentano particolari criticità in rapporto al numero limitato di contagi, e uno più piccolo come Poggiorsini, quasi un’oasi che non è stata nemmeno sfiorata dal virus. A questi giovani medici, come ai tanti operatori impegnati nell’emergenza, facciamo il nostro augurio di buon lavoro».

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI