Anche l’antiquariato alla 77° edizione della Fiera del Levante

In uno dei viali più frequentati della Fiera del Levante c’è un salone espositivo nel quale, appena entrati, si ha l’impressione di fare un salto indietro nel tempo, trovandosi immersi in un’atmosfera ‘aristocratica’ di qualche secolo addietro. I collezionisti, gli amanti dell’arte antica e delle arti decorative conoscono bene il ‘Padiglione dell’antiquariato’ e lo cercano come prima tappa, prima di visitare gli altri setttori meno impegnativi. Anche quest’anno un gruppo di raffinati mercanti nazionali sta esponendo una quantità di oggetti di rara preziosità che devono essere trattati e custoditi con grande cura, perché  hanno il passato struggente e una fragile bellezza da conservare. A parole è difficile descrivere l’emozione provocata nel padiglione dell’antiquariato da un tavolo ‘Primo Impero italiano’ in marmo, noce e intarsi di bosso (dunque fabbricato in una delle nostre regioni conquistate dalle armate francesi dopo l’incoronazione di Napoleone del 1804). Ed è altrettanto mission impossible descrivere la raffinatissima tessitura cromatica di un gioiello di Cartier che, alla semplice visione, ci fa venire in mente la gioia fisica della sua prima, invidiata, proprietaria. E continuando, si prova un’ ispirata commozione nel toccare un cannocchiale da teatro in madreperla che chissà quanti attori e cantanti lirici ha ingrandito aglio occhi di spettatori ottocenteschi. Le sensazioni piacevoli nel padiglione dell’antiquariato non finiscono mai: collane di perle con un fermaglio di pietre dure, un laccio d’oro molto pretenzioso, un gigantesco tavolo di 16 posti che piacerebbe a Luchino Visconti, perfino i ‘tobi’ le caricature in ceramica dei personaggi inglesi dell’800  meritano di essere comprati per la loro ironica grazia. I prestigiosi antiquari sono soddisfatti delle vendite che si stanno realizzando nelle vitalissime giornate di Fiera. Ci sono ancora offerte di altissima gamma nel Padiglione dell’antiquariato, per esempio gli splendidi candelabri di Murano o le inimitabili porcellane di Sevres e Capodimonte, uno scrittoio in ebano e bosso intarsiato in avorio, un originale tavolo in palissandro fabbricato con uno stile più conservatore, dopo la caduta di Napoleone…Insomma, un avviso a tutti gli amanti del “Bello”. Ci sono ancora due giorni a disposizione per fare affari. Conviene approfittarne.

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