Calvo (Riformisti): Il turismo volano dello sviluppo

Riteniamo che, in un’ottica di ripresa e di rilancio economico del territorio, la via maestra da intraprendere sia quella del turismo, che presuppone, però, la condizione di creare ed offrire tutte le attrattive possibili perché il capoluogo pitagorico diventi una meta ambita per visitatori e vacanzieri, non solo nostrani ma anche stranieri.

Tra le attrattive vi è indubbiamente il patrimonio storico ed archeologico che necessità, però, di una maggiore cura ed attenzione, della dovuta considerazione e di consistenti investimenti da parte delle istituzioni cittadine affinché lo stesso sia meglio conservato, tutelato, valorizzato e reso fruibile ai visitatori. Possiamo e dobbiamo, pertanto, investire risorse, economiche e professionali, nelle attività culturali, nella promozione delle tradizioni locali, nella riscoperta delle reali vocazioni del territorio, nella conservazione e valorizzazione delle tracce e delle vestigia del passato, prendendo come esempio la realtà di Santa Severina che si caratterizza, ormai da lungo tempo, per vivacità culturale e per la promozione e la valorizzazione di tutto il proprio patrimonio storico!

Al pari dei beni culturali, rappresentano un’attrattiva per visitatori e vacanzieri anche i beni paesaggistici ed ambientali, che richiedono una costante azione di salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione. E, in tale ottica, vogliamo fare una proposta seria all’Amministrazione comunale, nella speranza che ne sappia cogliere l’opportunità per far decollare il turismo: promuovere, assieme agli altri comuni ricadenti nell’area interessata, l’istituzione del parco naturale della Valle del Neto, nella quale ci sono fauna e flora protette, caratteristiche che hanno determinato l’istituzione della zona “SIC” (sito di interesse comunitario). La suddetta valle può rappresentare, per gli stessi turisti, un’attrattiva per la peculiarità e per le specificità della fauna e della flora, quest’ultima comprende boschi che sono un patrimonio di valore scientifico ed erbe officinali, ma è necessaria prima la riqualificazione dell’area, specie in alcune zone dove sorgono discariche abusive, eliminando qualsiasi fattore di inquinamento al fine di garantire la conservazione dell’ecosistema fluviale, tutelare le aree protette della foce del fiume e salvaguardare i popolamenti ittici e macrobentonici. Nel parco naturale, oltre alla realizzazione di strutture ricettive e per la ristorazione, naturalmente da insediare nel pieno rispetto dell’ambiente e, cioè, in un’area non sottoposta a vincoli paesaggistici, potrebbe e dovrebbe essere utile istituire un polo scientifico nel quale attivare il corso di laurea in scienze ambientali, tale da formare quelle figure professionali indispensabili per il costante monitoraggio dell’ambiente, sia della superficie terrestre che fluviale, per la conservazione della biodiversità e della composizione e ricchezza floristica e faunistica, per l’analisi degli ecosistemi e per il risanamento in caso di inquinamento.

I dati ufficiali confermano l’aumento sensibile delle presenze dei visitatori nei parchi naturali e nelle aree protette del Belpaese e la valorizzazione del turismo naturalistico rappresenta una risorsa per le comunità ospitanti in quanto stimola l’occupazione per mezzo della realizzazione di strutture ricettive (agriturismi) e favorisce la riscoperta di antichi mestieri e la realizzazione di eco-musei e di mostre di attrezzi legati alla civiltà contadina nonché la creazione di nuove professionalità (le guide per le escursioni).

I parchi naturali e le aree protette sono sempre più mete ambite dai turisti in quanto, nell’immaginario collettivo, la vacanza trascorsa in questi luoghi viene concepita come un momento rilassante e, al tempo stesso, stimolante ed attraente per l’avvistamento di specie animali rare o per la pratica di sport a basso impatto con l’ambiente (canoa, equitazione, ecc.). Il turismo naturalistico si concilia e si integra con la scoperta di borghi storici e beni architettonici, di itinerari eno-gastronomici, di tradizioni e prodotti artigianali.

Il Coordinatore dei Riformisti Italiani

Michele Calvo

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