Migaso e i briganti in cd, dalla Francia con “luminescenza”

Export artistico o cervello in fuga? Come definire Migaso, questo cantautore rock del terzo millennio che produce con Stephane Gerber i propri brani oltralpe, imbracciando chitarre e capeggiando la band dei Briganti? Più semplicemente potrebbe bastare dire che è un mediatore musicale della lingua italiana in quel di Parigi.

Eccolo nel nuovo cd dal titolo Luminescenza edito dalla Mml Music, disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming, dare un saggio della propria idea di un rock luminoso come quel meccanismo chimico dal quale la luce fiorisce dalla materia, ad alta tensione elettrica, che scuote all’ascolto, spinge al movimento, alla visione a tratti psichedelica. Un rock che sa essere melodicamente bluesy quanto basta anche su una scansione sostenuta del beat, come in alcuni momenti del brano d’apertura che dà il titolo all’album, dal vago sapore hendrixiano. Come del resto l’accattivante La rosa nera, immagine che delinea il senso di un amore appassito eroso dal tempo e dalla routine. Già perché i temi trattati nel mondo di Migasolandia sono immersi nel reale e popolati da personaggi veri quali Marie-Angela, la donna moderna, canzone intinta di twist & punk con tessuti sonori brit pop. Non c’entra Munch in L’urlo v.2.1, rifacimento di un pezzo già inciso in passato, che non esprime terrore od orrore; c’è più Ginsberg per alienazione e rabbia davanti a un mondo che va sempre più giù. C’entra il sud, anche come testo, in Il brigante, impegnata ballata popolare transmutata in rock con un’operazione sapiente che ricorda per qualche verso la capacità che fu della PFM di riadattare De Andrè. A Libero!, con in jam session il chitarrista Norbert Kriep a far da ospite, segue la composizione Inferno, in cui Migaso intona il suo isolato intrappolamento nel girone postdantesco della vita. Il tormento di un uccello chiuso in gabbia ma soprattutto il volo di un pensiero è protagonista in La canzone di Leo, forse il tema che resta più impresso per scorrevolezza vocale e strumentale, piacevole anche nel riattacco finale del riff. Dopo un pre(post?)ludio si evidenzia l’altra faccia, quella romantica, morbida e dura, del frontman and partners, nel viaggio interstellare di Sono stato sulla luna. Dalla galassia di suoni sprigionati piovono, come meteoriti, cellule ritmico-melodiche di segno Led Zeppelin (e primi Litfiba) ma marcate Briganti e, naturalmente, vergate da Migaso, poeta italico del rock insediato dal Tirreno meridionale fin sulle rive della Senna.

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