Biden ha chiesto a Netanyhau tre giorni di pausa

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di accettare una pausa di tre giorni nei combattimenti per permettere passi avanti nel rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Lo riporta l'agenzia americana Axios. La richiesta sarebbe stata fatta nel corso di una telefonata tra i due leader.

Secondo la proposta discussa da Stati Uniti, Israele e Qatar, Hamas rilascerebbe 10-15 ostaggi e userebbe i tre giorni di pausa per verificare l'identità di tutti gli ostaggi e consegnare un elenco dei nomi.

Le notizie dell'ultima ora sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas e gli aggiornamenti sul conflitto israelo-palestinese. A un mese esatto dall'attacco di Hamas prosegue l'offensiva dell'esercito israeliano a Gaza. Le truppe israeliane sono Gaza City. Moschea simbolo di Khan Yunes distrutta in bombardamento. Aperto di nuovo corridoio umanitario da Nord a Sud. Idf: "Bombardati obiettivi di Hezbollah in Libano". Nuovo bilancio vittime di Hamas: 10.500 morti, di cui 4.300 bambini. L'esercito israeliano: “I leader di Hamas sono morti che camminano". G7: "Soluzione a due Stati rimane unica per la pace". Gli Usa si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele.

"Vogliamo uno stato di guerra permanente" - "L'obiettivo non è governare la Striscia ma uno stato di guerra permanente con Israele". A dirlo, in un'intervista al New York Times a Doha, sono stati Khalil al-Hayya, membro del politburo del Movimento islamico, e Taher El-Nounou, consulente per i media.

Era necessario "cambiare l'intera equazione e non solo avere uno scontro. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo": cosi' Khalil al-Hayya, alto dirigente di Hamas, spiega in una intervista al New York Times da Doha lo scopo dell'attacco senza precedenti in Israele. "Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco", gli ha fatto eco Taher El-Nounou, consigliere per i media di Hamas.

Il Qatar sta mediando i negoziati tra Israele e Hamas per il potenziale rilascio di 10-15 ostaggi detenuti a Gaza in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni. Lo riportano fonti informate dei colloqui. "Sono in corso negoziati, mediati dal Qatar in coordinamento con gli Stati Uniti, per garantire il rilascio di 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni", hanno detto le fonti, in condizione di anonimato a causa della sensibilità di i colloqui.

Mentre comincia il secondo mese di guerra, Israele è arrivato nel cuore di Gaza. Ma intanto è scontro tra il governo Netanyahu, e il suo principale alleato, gli Usa, su quello che succederà a guerra finita. Al premier israeliano che ha parlato di controllo israeliano senza limiti di tempo su Gaza, ha risposto la Casa Bianca che ha detto che la terra è palestinese e rimarrà tale.

Più tardi, il governo israeliano ha precisato che non ci sarà una nuova occupazione dell'enclave: l'obiettivo è garantire che la Striscia diventi un'area smilitarizzata con le forze armate israeliane che potrebbero entrare di nuovo in caso di minacce terroristiche, ma senza governare l'enclave. Netanyahu intanto esclude qualsiasi cessate il fuoco o consegna di carburante fino a quando i 241 ostaggi non saranno rilasciati.

Oggi però da Tokyo è arrivato il pressante appello del G7, che ha chiesto pause umanitarie e corridoi a Gaza, ovvero "un'azione urgente per affrontare il deterioramento della crisi umanitaria". Intanto le truppe israeliane sono arrivate "nel cuore di Gaza City". Tsahal, l'esercito con la 'stella di David', sta "stringendo il cappio", ha detto Yoav Gallant, ministro della Difesa, che ha anche ribadito l'appello ai civili palestinesi a trasferirsi nel Sud della Striscia di Gaza per la propria sicurezza (le evacuazioni sono in aumento e, secondo l'Onu, oltre 15mila persone hanno attraversato il fiume che separa il Nord dal Sud di Gaza negli ultimi quattro giorni).

Dopo 10 giorni di cauta avanzata, sostenuta da intensi attacchi aerei, l'esercito, che ha preso Gaza City con un movimento a tenaglia, sta ora avanzando al suo interno. Nel Nord della Striscia, quella più colpita dai bombardamenti, rimangono nei rifugi circa 160mila sfollati e l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha detto che non riesce a raggiungerli con gli aiuti ne' ad avere informazioni sulla loro situazione.

La guerra tra Israele e Hamas rischia di evolversi in un conflitto regionale e il Libano si troverebbe in prima linea, vista la presenza sul territorio degli Hezbollah. Per scongiurare questa tragica evoluzione, da più parti sono arrivate richieste di aiuto all’Italia. A parlarne è il ministro Guido Crosetto, in occasione della presentazione del calendario storico dei carabinieri a Roma.
“Sono tempi difficili ma in Libano la nazione più potente del mondo ora ha bisogno di parlare con i palestinesi e trovare un interlocutore.

Ha chiesto aiuto all’Italia e ai carabinieri che hanno formato in questi anni i palestinesi”, ha dichiarato il titolare della Difesa. “Hanno avuto un ruolo fondamentale, riconosciuto al nostro Paese attraverso il lavoro di persone che nessuno di voi conosce e che neanche io conosco, ma che in questi anni hanno lavorato servendo lo Stato. Questa è l’Arma dei carabinieri”.

L'Italia invia a Gaza una nave ospedale della marina militare, la nave Vulcano. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sottolineando che "siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno". La nave Vulcano, attrezzata con ospedale e sale operatorie, è salpata da Civitavecchia per le acque di Gaza e il Medioriente e accoglierà i feriti di Gaza.

L'esercito ha diffuso immagini del passaggio della popolazione palestinese dal nord al sud della Striscia nel corridoio umanitario aperto anche oggi dall'esercito lungo la strada Salah ad Din che taglia Gaza. Dalle immagini si vedono centinaia di persone in cammino e anche in questa occasione, come avvenuto ieri, sono state innalzate dai palestinesi bandiere bianche. Il corridoio umanitario terminerà alle 14 (ora locale).

 

Fonte Agi / il Giornale / fanpage / e varie agenzie 

 

 

 

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