Telefonata tra Santa Sede e Iran: "Evitare di allargare il conflitto"

Questa mattina si è svolta una conversazione telefonica tra monsignor Paul R. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, e Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Iran, richiesta da quest'ultimo. Nella conversazione monsignor Gallagher "ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Israele e in Palestina, ribadendo l'assoluta necessità di evitare di allargare il conflitto e di addivenire alla soluzione dei due Stati per una pace stabile e duratura nel Medio Oriente". Lo afferma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni.

Le Forze Armate ucraine hanno perso oltre 90.000 soldati uccisi o feriti nella controffensiva lanciata nell'estate 2023, ma non hanno ottenuto alcun successo significativo sul campo di battaglia, ha dichiarato ancora Shoigu. "Solo dal 4 giugno, cioè dal giorno in cui è stata lanciata la controffensiva ucraina ampiamente pubblicizzata e pesantemente sponsorizzata dall'Occidente, Kiev ha perso oltre 90.000 soldati uccisi o feriti, circa 600 carri armati e quasi 1.900 veicoli blindati di vario tipo. Tuttavia, non è stato ottenuto alcun successo tattico significativo sul campo di battaglia", ha dichiarato Shoigu. Nel frattempo, "le Forze armate russe continuano a portare a termine le loro missioni e a garantire la sicurezza della popolazione civile in modo coerente e sicuro".

La Cina ha rifiutato di condannare l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e ha approfondito le relazioni economiche, diplomatiche e militari con Mosca sin dall'inizio della guerra. Vladimir Putin questo mese ha compiuto una visita di due giorni in Cina, la sua prima fuori dall'Unione sovietica in questo anno. E il generale Zhang Youxia, che ha abbracciato Shoigu a margine del forum, ha promesso che Pechino avrebbe approfondito la "cooperazione strategica e il coordinamento tra militari cinesi e russi".

A tracciare un primo bilancio sono le autorità russe. "Più di 150 partecipanti attivi ai disordini sono stati identificati, e 60 di loro sono stati arrestati", ha riferito l'ufficio stampa del ministero russo degli Interni in un comunicato, precisando che 2 dei 9 poliziotti feriti sono in ospedale. Anche tra i civili si contano alcuni feriti.

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato che la Russia è pronta a discutere politicamente la soluzione postbellica della crisi ucraina e l'ulteriore coesistenza con l'Occidente. "Se si creeranno le condizioni necessarie, siamo pronti a discutere politicamente sia la soluzione postbellica della crisi ucraina sia i parametri di un'ulteriore coesistenza con l'Occidente su una base realistica", ha dichiarato Shoigu al 10 Forum Xiangshan di Pechino.

"Allo stesso tempo, è importante garantire relazioni paritarie tra tutte le potenze nucleari, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che hanno una responsabilità speciale nel garantire la pace e la stabilità globale", ha affermato. "La formazione di un ordine mondiale equo e multipolare richiede un rinnovamento e una maggiore stabilità dell'architettura di sicurezza internazionale. Tutti i Paesi interessati dovranno unire gli sforzi a tal fine", ha dichiarato Shoigu.

Avendo provocato una crisi acuta in Europa - ha detto ai delegati - l'Occidente sta cercando di espandere il potenziale di crisi nell'Asia del Pacifico", e la Nato nasconde con un "ostentato desiderio di dialogo" l'aumento delle sue forze in campo in quell'area. "Il coinvolgimento diretto dei paesi con arsenali nucleari moltiplica i rischi strategici. La linea dell'Occidente verso l'escalation (nella guerra con l'Ucraina, ndr.) con la Russia comporta un rischio di conflitto diretto tra potenze nucleari, con conseguenze catastrofiche", ha aggiunto Shoigu.

Mosca, ha concluso Shoigu, è pronta per cercare una soluzione alla crisi ucraina e per una "coesistenza" con l'Occidente, ma l'Occidente deve smettere di cercare la sconfitta della Russia. "È importante garantire relazioni paritarie tra tutte le potenze nucleari e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu che hanno una responsabilità speciale nel sostenere la pace e la stabilità globale".

intanto sono 60 gli arresti effettuati per i disordini di ieri sera all'aeroporto di Majachkalà, nel Daghestan, dove un centinaio di persone hanno protestato con slogan antisemiti per l'arrivo di un volo da Tel Aviv, invadendo anche la pista. Negli scontri per riportare la calma nello scalo, 9 poliziotti sono stati feriti.

A tracciare un primo bilancio sono le autorità russe. "Più di 150 partecipanti attivi ai disordini sono stati identificati, e 60 di loro sono stati arrestati", ha riferito l'ufficio stampa del ministero russo degli Interni in un comunicato, precisando che 2 dei 9 poliziotti feriti sono in ospedale. Anche tra i civili si contano alcuni feriti.

Il Ministero dell'Interno del Daghestan ha aperto un fascicolo penale per organizzazione di disordini di massa. E il governatore della repubblica russa, Sergue'i Melikov, su Telegram ha scritto: "Le azioni di coloro che oggi si sono riuniti all'aeroporto di Majachkalà sono una grave violazione di legge".

La commissaria russa per i Diritti umani, Tatiana Moskalkova, ha sottolineato che "gli eventi all'aeroporto hanno chiaramente lo scopo di incitare all'odio etnico e possono portare a gravi violazioni dei diritti umani. L'obiettivo è destabilizzare la pace civile in Russia. In questi tempi difficili, invito i cittadini del Daghestan a non soccombere alle provocazioni e a seguire rigorosamente le leggi e gli appelli dell'autorità della Repubblica". La Casa Bianca ha condannato "con vigore" le proteste antisemite.

 

 

Fonte Agi e varie agenzie

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