Lunedì cruciale per Josefa Idem

Il premier Enrico Letta dovrebbe, secondo quanto si apprende, incontrare il ministro per le Pari opportunità, Josefa Idem, intorno alle 16,45, dopo aver visto i vertici dell'Anci.

Sarà un lunedì cruciale per Josefa Idem, il ministro delle Pari Opportunità, al centro della bufera per presunti abusi edilizi e Ici aggirata: "Nel pomeriggio incontrerò la ministra Idem parleremo e poi insieme decideremo che fare", ha annunciato il premier Enrico Letta, nel corso della trasmissione 'In mezz'orà. Il presidente del Consiglio ha precisato di non aver visto "tutte le carte" e che vuole vederle tutte. Ha detto ancora che bisogna "essere garantisti e garantire opportunità e rispetto delle regole" come "elemento chiave del nostro governo". Ma "nessun doppio standard".

E intanto c'é anche all'interno del Pd chi critica la Idem per non aver già rimesso il mandato nelle mani di Letta: "Della ministra Idem non convince soprattutto la frase 'non lascio' - ha scritto il presidente della Toscana Enrico Rossi sul suo profilo Facebook - Avrebbe dovuto dire 'penso di essere onesta, ma rimetto il mio mandato nelle mani del Presidente del Consiglio. Sta a lui decidere'. In politica si fa così".

Paradossalmente ad essere pì morbido con la Idem è stato il capogruppo Pdl alla Camera dei deputati, Renato Brunetta: "La vicenda del ministro Idem? Io sono un garantista all'ennesima potenza, contrariamente ai miei colleghi del Pd che nel passato si sono infilati in ogni strumentalizzazione - ha affermato in una intervista a SkyTg24 - Io non faccio strumentalizzazioni rispetto le persone, rispetto anche gli errori delle persone. Chi non ha mai fatto un errore nella denuncia dei redditi? Chi non ha mai fatto un errore sull'Imu? Chi non ha mai fatto un errore sull'Iva? Quindi io non sarei per dare la croce in testa a questo o a quel ministro, è un gioco che non mi appassiona, che non ho mai fatto e che non farò mai". Intanto ...

Il ministro  per le  pari opportunità Josepha Idem, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, si è scusata per le irregolarità fiscali, ma non ha fatto cenno ad eventuali dimissioni dall'incarico di governo. Ho dato poi la parola al suo legale per i chiarimenti sulla vicenda che la riguarda.

"Le parole a volte sono pietre e sono state scagliate contro di me con inaudità brutalità e violenza" ha detto il ministro Idem. "Ho delegato tutte le mie questioni fiscali ed edili. Vi sono state irregolarità e ritardi: me ne scuso pubblicamente, me ne assumo le responsabilità e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono infallibile. Ho delegato tutte le funzioni amministrative e edili a professionisti, dando un'indicazione chiara: voglio che tutto sia fatto nel rispetto delle regole. In Germania - ha detto il ministro - nessuno si sarebbe dimesso per una cosa simile. Intendo continuare per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo": lo ha detto il ministro per le Pari opportunità Josefa Idem durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro ha ammesso che ci sono tante persone che hanno chiesto le sue dimissioni, ma tantissime altre, ha fatto notare, le hanno chiesto di rimanere

Il ministro ha dato poi la parola al suo legale per i chiarimenti sulla vicenda che la riguarda. "Non è vero - ha detto l'avvocato - che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu". Per le questioni relative a presunti abusi edilizi "non c'é alcun reato" ha assicurato l'avvocato del ministro, Luca Di Raimondo. "La contestazione è stata mossa il 17 giugno e il ministro ha pagato la sanzione il giorno successivo" ha spiegato aggiungendo che, comunque, si trattava solo di "irregolarità" di carattere amministrativo. Quanto alla questione relativa a Ici e Imu, "non è vero che non sono state pagate". " Non è vero che è stata fatta una dichiarazione falsa: il 4 febbraio, entro il termine di legge del 28 febbraio valido per qualsiasi contribuente, è stata dichiarata quale fosse la dimora familiare. Il pagamento con ravvedimento operoso è previsto dalla legge, ma è stato letto come un'iniziativa volta a correre ai ripari in maniera tardiva".

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