Il futuro del Sud, dagli “scatti” dell’anima di cultura e turismo

In primis, diciamo che qualcosa di tutto rispetto, per il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale e turistico del Sud, si sta muovendo. Vediamo come. Il 9 giugno scorso, si è insediato, nel Ministero dei Beni culturali e del turismo, il Comitato di Sorveglianza del primo Programma Operativo Nazionale(Pon), cofinanziato dai Fondi Strutturali Europei, del periodo di programmazione 2014-2020. Una dotazione complessiva di 491milioni di euro è stata destinata alla tutela e valorizzazione dei circa 60 Attrattori culturali presenti nelle cinque Regioni del Mezzogiorno(Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania). Ma questo, a nostro modesto avviso, per un futuro di sviluppo del Sud, non basta. Vediamo perché. “Voxclamans, in deserto”(leggi: la voce della cultura è assente, soprattutto, nel Mezzogiorno) è quanto è stato affermato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In particolare, ciò che si denuncia è il silenzio che è calato sui problemi e sul futuro del Mezzogiorno. A questo punto, noi diciamo, senza mezzi termini, che gran parte dei meridionali, devono produrre degli “scatti” dell’anima di cultura e turismo, smettendo di piangersi addosso.

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