L’artigianato Made in Italy sale in cattedra

Il nostro Paese, tra il 2007 e il 2012 scivolava dal quinto al settimo posto, nella classifica dei primi venti Paesi produttori globali, immutato se non, addirittura, amplificato, risultava il fascino esercitato dalla sua manifattura e dai suoi artigiani, nell’immaginario collettivo internazionale; ancora, il 60% dei manufatti delle maison francesi arriva, infatti, dal Bel Paese(Fonte: Convegno Intesa San Paolo- Pambianco dell’8 novembre u.s.). Trionfano: l’artigianato e il “fatto a mano” italiani, almeno, a giudicare dal tenore della comunicazione tanto di marchi di consumo, quanto di griffe di prestigio quali sono, tra gli altri, Poltronesofà e Intimissimi, Gucci e Louis Vuitton. A magnificare la manualità del nostro artigianato hanno pensato, a loro volta, Poltrona Frau e Tod’s: 1) in particolare, il patrimonio irripetibile di competenze e trucchi del mestiere che, tramandati e perpetuati di generazione in generazione, continuano ad arricchire tutti i prodotti poltrona Frau, dai divani alle sedute fino alla piccola pelletteria; 2) per enfatizzare e valorizzare le tecniche di concia e manifatture più esclusive ed antiche, Tod’s ha dato vita, addirittura, ad un’inedita brand extension denominata J.P Tod’s Sartorial Touc che, disponibile nelle boutique di Milano e all’estero, contrassegna l’eccellenza, tout court, della casa di Sant’Elpidio(Fermo). A questo punto, a nostro modesto avviso, va detto pure senza mezzi termini, che le stesse imprese artigiane, in particolare, quelle della Cna di Ferrara, dettano, a gran voce, scelte e decisioni adeguate, che deve prendere il Governo, per la ripresa del Paese. In primis, esse invocano un alleggerimento della pressione fiscale; poi, un taglio deciso ai costi della politica; chiedono meno burocrazia e misure di agevolazione per l’accesso al credito bancario. In conclusione, diciamo che, in base ad un sondaggio, la maggioranza delle imprese artigiane italiane ritiene che bisognerà aspettare, almeno, un altro anno e, forse più, prima di cominciare a toccare, con mano, una inversione di tendenza: dalla crisi alla ripresa del Paese.

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