Confedilizia: Coi valori OMI, aumenti delle rendite fino a piu’ del 1000%

“Il valore locativo OMI – dichiara il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – non è attendibile per due distinti, concorrenti e pur separatamente validi motivi: perché ricavato con coefficienti (ignoti) dal valore degli immobili, per quanto risulta; e perché è la stessa Agenzia delle entrate e del territorio a dichiarare che «L’utilizzo delle quotazioni OMI nell’ambito del processo estimale non può che condurre ad indicazioni di valori di larga massima». Insomma, i valori (parte patrimoniale del nuovo Catasto) sono approssimativi e i valori locativi lo sono ancora di più perché sono rilevati nel modo anzidetto da valori di larga massima. Se a questo aggiungiamo che sarebbero i dati OMI ad essere inseriti come base negli algoritmi anche per la parte reddituale del nuovo Catasto (e considerando, poi, che l’esperienza internazionale attesta che gli algoritmi presentano un margine di errore di circa il 30 per cento), si perviene in tutta evidenza alla constatata necessità di eliminare dal processo per il nuovo Catasto ogni disallineamento (oltre che ogni opacità) attraverso il possibile intervento di un giudice terzo legittimato ad entrare nel merito dei dati oltre che a decidere della legittimità degli stessi (e non solo attraverso ricorsi amministrativi o di mera legittimità). Soprattutto, occorre superare ogni volontà di fare approssimativamente le cose, pur di farle in tempi brevi. La clausola avallata dal Comitato ristretto sull’invarianza del gettito non ha poi valore alcuno e non può salvaguardare la proprietà edilizia da gravi pericoli: come per l’Ici, il tentativo/ritornello per giustificare gli aumenti sarà quello di dire che tali aumenti di gettito sarebbero attribuibili al recupero di evasione. Per accertare se questo sia vero o meno e quindi per attribuire attendibilità alla previsione dell’invarianza dell’imposizione, non c’è che un modo: quello di riferire l’invarianza ad ogni singolo Comune, per il territorio dei quali il controllo dell’invarianza è all’evidenza allora possibile”.

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