"Mia figlia, la filosofia", il nuovo lavoro di Simone Regazzoni

Diventare genitori:  una riflessione coinvolgente ed emozionante sull’esperienza
più filosofica della vita..

Scrive l'Avvenire «Regazzoni, filosofo contemporaneo capace di rendere la filosofia materia viva, da toccare,con cui confrontarsi e lottare».

Libro

Associamo la filosofia a una forma di sapere disincarnato, e dimentichiamo così che al cuore della filosofia, come insegna Platone, non c’è il semplice amore per il sapere, ma il ʻdesiderio di procreazione e parto nel bello sia secondo il corpo, sia secondo l’animaʼ. La filosofia come forza generativa è una complessa esperienza di genitorialità che mette in gioco tutte le risorse del soggetto. E al contempo la genitorialità è una profonda esperienza filosofica, perché misurarsi con la nascita di un figlio o una figlia significa misurarsi con un’altra origine del mondo.

Partendo dalla propria esperienza di filosofo e padre di Julia, muovendosi tra autobiografia e riflessione, tra cartoni animati giapponesi e filosofia antica, tra pupazzi che parlano, le bambole con cui giocava Nietzsche e la spada con cui si addestra sua figlia, Simone Regazzoni ci propone una nuova immagine di paternità che recupera l’idea greca di forza. La paternità è una trasmissione di forza vitale, un’educazione a sviluppare la propria forza vitale, a essere ʻbuoni nella forzaʼ.

Ma la paternità è anche rinascita, divenire-figlio della propria figlia, esperienza dell’infanzia non come tempo della vita da superare, ma come forma di vita connessa con la vita del tutto, come filosofia animata.

«Si leva dal cielo, ora, la sua anima; e fila via come le stelle, nella notte, verso la nascita, tra frastuono di lampi e terremoto. Platone lo sapeva: ‛Una volta addormentate, nel cuore della notte, scoppiò un terremoto illuminato da lampi, e all'improvviso le anime si levarono, correndo chi di qua chi di là, in alto, verso la nascita, filando via come stelle’. E io dormo, dormo, e aspetto di vederla, e ne sogno i piedi e le mani e gli occhi chiusi nel suo letargo, nel bianco e nero ecografico. La aspetto da quando? L’attesa più lunga di cui non esiste conto né memoria. Ma lei decide di girarsi in questa piena notte dell’otto luglio duemilaundici, come la marea che sale, gonfia di luna, che è così grande stanotte, più grande della pancia della mamma in cui dorme e nuota. È un pensiero-pesce, un niente che cresce, il mistero di un uovo cosmico».

Simone Regazzoni allievo di Jacques Derrida, ha conseguito un dottorato in Filosofia in cotutela presso le Università di Parigi VIII e Genova. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Pavia. Attualmente è docente presso
l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata) di Milano e collabora con la Scuola Holden di Torino. Scrive regolarmente per TuttoLibri della Stampa.
È autore di una quindicina di volumi, tra cui ricordiamo: La filosofia del Dr. House
(co-autore con lo pseudonimo Blitris), Ponte alle Grazie, 2007; La filosofia di Lost, Ponte alle Grazie, 2009; La filosofia di Harry Potter, Ponte alle Grazie, 2017; Derrida, Feltrinelli, 2018; La palestra di Platone, Ponte alle Grazie, 2020; Oceano, Ponte alle Grazie, 2022. È autore di tre romanzi: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra,
Longanesi, 2017; I segni del male, Rizzoli, 2020. Nell’aprile del 2023 ha vinto il premio Parmenide.

 

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