La morte di Gigi Riva, Varese di nascita, ma Sardo di adozione

"La morte di Gigi Riva tocca nel profondo il cuore di Cagliari e di tutta la Sardegna. Nella sua carriera di calciatore e di dirigente scorgiamo le caratteristiche dell'etica sportiva che, più volte, papa Francesco ha ricordato, soprattutto nel dialogo con gli atleti: la lealtà, il coraggio, la disciplina del corpo e della mente, la fantasia e il sacrificio, l'amicizia, lo spirito di gruppo, l'agonismo non come prevaricazione ma come ascesi spirituale, il riscatto sociale", lo ricorda l'arcivescovo. "Sardo di adozione, si è sentito parte di un popolo che lo ha apprezzato non solo per le sue doti sportive ma anche per la semplicita' e genuinita' che sempre l'hanno contraddistinto. La sua vita ci insegna che il vero campione non si lascia stordire dal divismo e che il contatto sincero e spontaneo con il popolo, e non solo con i tifosi, è un'occasione unica per trasmettere i valori autentici dello sport. Nella preghiera, affidiamo Gigi Riva all'abbraccio eterno del Signore che ama la vita".

È stato in primis il presidente della repubblica Sergio Mattarella a reagire alla morte di Gigi Riva con un messaggio pubblico rivolto alla leggenda del calcio italiano che ci ha lasciati nella giornata di ieri. A lui si sono uniti poi Giorgia Meloni, Matteo Renzi e tanti altri esponenti della politica del nostro Paese.

Gigi Riva era nato a Leggiuno in provincia di Varese, ma dopo aver fatto vincere uno scudetto nel 1970 al Cagliari diventò a tutti gli effetti un sardo doc. E del sardo aveva tutte le caratteristiche: quelle morfologiche e quelle culturali. Insomma Gigi Riva era un sardo. Diventato cittadino onorario di Cagliari nel 2005, Gigi Riva era per il giornalista sportivo Gianni Brera ‘Rombo di Tuono’, come Gianni Rivera era ‘l’abatino’. Ma in Sardegna divenne Giggiriva, un sardo come lo divenne anche Fabrizio De Andrè. Nel 1970 il Cagliari con lo scudetto la Sardegna si affrancò e da terra di pastori e banditi divenne terra di turismo e di bellezze naturali.

Sarà trasferita nello stadio Unipol Domus di Cagliari la salma della leggenda del calcio italiano, Gigi Riva, 79 anni, stroncato da un infarto lunedì 22 gennaio mentre era ricoverato in Cardiologia all'ospedale Brotzu. La camera ardente sarà allestita probabilmente dalle 12, per consentire a tutti coloro che l'hanno amato di porgergli l'ultimo saluto. I funerali, invece, sono previsti per domani alle 16 nella basilica di Bonaria, a Cagliari. Sarà Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, a presiedere la messa. In prefettura a Cagliari è stata convocata per le 11 una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza per definire i dettagli.

I media della stampa estera ricordano 'la leggenda italiana' Roma, 23 gen. (LaPresse) - La notizia della morte di Gigi Riva fa il giro sui giornali di tutto il mondo. In Germania la Bild titola "Muore la leggenda italiana Riva" e a corredo della notizia mette una foto di un contrasto tra Gigi Riva e Berti Vogts in Italia-Germania 4-3. In Inghilterra il Mirror ricorda Riva come "vincitore degli Europei" del 1968. Sempre in Germania Kicker scrive "L'Italia piange la scomparsa di uno dei migliori attaccanti del mondo: Luigi Riva e' morto". In Spagna Marca titola "È morto Gigi Riva, leggendario attaccante del calcio italiano". Il giornale spagnolo pubblica la foto di uno stacco di testa di Riva sotto gli occhi di Pele' nella finale di Coppa del Mondo 1970 contro il Brasile. In Francia L'Équipe dedica uno spazio in prima pagina a "Riva s'en va" e poi dedica uno spazio nella versione online dove definisce Gigi Riva come "l'eroe d'Italia che non lascio' mai la Sardegna". In Brasile O Globo racconta di Riva come "il miglior cannoniere della Nazionale italiana".

Il Consiglio regionale della Sardegna ha osservato un minuto di silenzio stamane per ricordare la leggenda del calcio italiano Gigi Riva, morto ieri in ospedale a Cagliari. La seduta dell'Aula è stata poi sospesa per una riunione dei capigruppo. "Non era solo un grande sportivo ma anche, e soprattutto, una grande persona", l'ha ricordato il presidente Michele Pais nel suo intervento. "Un vero sardo, non di nascita ma per scelta, un isolano doc che non ha mai voluto lasciare la sua squadra, i suoi tifosi e la sua terra d'adozione. Le istituzioni sarde oggi lo celebrano con 'il lutto regionalè sino al giorno delle esequie. Bandiere a mezz'asta all'esterno, listate a lutto all'interno degli edifici regionali. Un omaggio doveroso che accomuna istituzioni e gente comune. 

Perché Gigi Riva per il popolo sardo, e non solo, è un mito, e lo rimarrà per sempre perchè la sua umanità lo ha fatto amare da tutti e non sarà mai dimenticato". "Con la scomparsa di 'rombo di tuonò si chiude un capitolo sportivo esaltante iniziato negli anni '60 e che ha avuto il suo momento più alto con lo scudetto vinto dal Cagliari", ha aggiunto Pais. "La notizia della sua scomparsa ieri è immediatamente rimbalzata in ogni angolo del mondo. La stampa regionale, nazionale e internazionale gli ha dedicato le prime pagine. Non vi nascondo che oggi leggendo i giornali mi sono commosso, perchè tutti noi siamo cresciuti con il mito di Gigi Riva". "Tutti noi lo abbiamo amato, rispettato come solo i sardi sanno fare, e l'abbiamo eletto a mito, Per sempre", ha proseguito il presidente del Consiglio regionale. "Perchè Gigi Riva è immortale, il suo passaggio sulla terra sarà indelebile, resterà una leggenda. Grazie Gigi. A nome mio personale e dell'intero Consiglio regionale esprimo il più profondo cordoglio alla famiglia". Fonte video: Consiglio Sardegna 

 

Fonte varie agenzie 

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