Laguna di Venezia: il sito più a rischio in Europa

La grande alluvione del 1966 ha dimostrato a tutto il mondo la gravità e la complessità del problema della conservazione di Venezia. Da allora tutto il mondo si interroga su come salvare questo gioiello prezioso - Patrimonio culturale dell’umanità.

Sono stati spesi molti denari, organizzati convegni e scritti molti rapporti, realizzate opere e molti restauri sostenuti per la grande parte dallo Stato italiano e dai Comitati Privati Internazionali.

Però, dopo 50 anni, la situazione è molto peggiorata.

 

Il climate change e la forte pressione turistica, minacciano sempre più la sopravvivenza di Venezia. Sappiamo che le acque dei mari in questo secolo si alzeranno. Ma la marea di turisti a Venezia si è già alzata!  Invade la città e allontana i suoi abitanti...Questo fenomeno allarmante é sotto gli occhi di tutti.

 

Però gran parte del mondo non sa’ che la Laguna di Venezia rischia di sparire totalmente. Possiamo immaginare Venezia senza le sue acque, senza la sua Laguna? Senza la Laguna, Venezia non puo’ esistere! …

 

Venezia è nata come Venere dalle acque: come una perla preziosa è incastonata nella conchiglia della sua Laguna. La Laguna non è solo l’origine e il passato della città antica…ma è il corpo   vivo che fa respirare la città, indispensabile per il futuro di Venezia!

 

Fin dai tempi della Repubblica Serenissima, la Laguna era considerata come  «un organismo delicato» innervato dai canali che portano l’acqua purificatrice del mare il cui cuore è Venezia. Invece oggi la Laguna è considerata da molti come uno spazio vuoto di significati. Uno spazio da piegare ai soli interessi economici di breve respiro Questa Laguna é attraversata da navi gigantesche !!!!!, e per queste navi si scavano - come “autostrade” - nuovi profondi canali …

 

Oggi la Laguna viene erosa dalle onde provocate dall’esagerato  traffico navale e sta per confondersi con il mare. Così la Laguna sta perdendo la sua speciale caratteristica di bacino poco profondo, ricco di terre emergenti  e di isole, perciò rischia di diventare una qualsiasi baia marina con effetti gravissimi sull’ ecosistema.

 

Per tutto questo, Europa Nostra è oggi a Venezia, per ricordare al mondo che senza la sua Laguna, Venezia sparirà.

 

Il maestro Plácido Domingo, Presidente di Europa Nostra, la più importante organizzazione per la salvaguardia del patrimonio in Europa, ha invitato le autorità responsabili a impegnarsi in modo coordinato per la salvaguardia della laguna di Venezia e ha lanciato un appello allargato alla comunità internazionale per salvare questo prezioso patrimonio mondiale. Plácido Domingo ha lanciato questo appello attraverso un video messaggio proiettato durante un evento pubblico tenutosi questa mattina a Venezia, organizzato da Europa Nostra e dall’ Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), nell’ambito del programma ‘I sette siti più a rischio in Europa 2016’.

 

La candidatura della laguna di Venezia è stata presentata da Italia Nostra. Data l’importanza, la complessità e le dimensioni di questo bene culturale per l’Europa e per il mondo, Europa Nostra e l’Istituto BEI - seguendo le indicazioni da parte di un gruppo di esperti internazionali - hanno deciso che la laguna e Venezia venga riconosciuta come il sito più a rischio in Europa.

 

"Europa Nostra suona il campanello d'allarme per ricordare al mondo intero che Venezia non può sopravvivere senza la sua Laguna. Venezia nasce dalle acque. La laguna non solo rappresenta l'origine e il passato della città storica, ma è anche un organismo vivente in simbiosi con la città, ed è quindi indispensabile per assicurarle un futuro,"  sottolinea Plácido Domingo.

 

"Cinquanta anni dopo che si sono creati i primi movimenti di solidarietà nel mondo per Venezia, l'opinione pubblica internazionale deve ancora una volta alzare la voce per lanciare un appello al Parlamento europeo, al Governo italiano, alle Autorità regionali e comunali ed anche agli altri leader politici ed economici: “Non sacrifichiamo l'importante ma fragile ambiente di vita della Laguna di Venezia! Dobbiamo unire le forze per garantire una lunga vita e preservare la bellezza della laguna", dichiara il Presidente di Europa Nostra.

 

Il Presidente di Europa Nostra vuole richiamare l’attenzione sui gravi pericoli che Venezia deve fronteggiare. L’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, gli intensi flussi turistici, l’aumento del traffico delle grandi navi da crociera, gli scavi di canali sempre più profondi, l’erosione dei fondali e delle paludi, l’inquinamento e la pesca industriale potrebbero pregiudicarne la sopravvivenza. Pericoli che  mettono a rischio l’esistenza stessa della laguna.

 

L’architetto Francesco Bandarin, Vice Direttore Generale per la Cultura dell’Unesco “L'UNESCO prende nota con grande attenzione della decisione di Europa Nostra di dichiarare Venezia come il sito in maggiore pericolo  in Europa. L'UNESCO sta in questo momento preparando un rapporto sulla situazione di Venezia, che sarà  presentato al Comitato del Patrimonio Mondiale. Il Comitato formulerà  le sue decisioni e raccomandazioni nel luglio 2016.”

 

Italia Nostra ha candidato la Laguna di Venezia al Programma di Europa Nostra, fra 'i sette siti più a rischio' del  2016, come parte di un piano a lungo termine per salvare sia la laguna e che la città  antica. Marco Parini, Presidente nazionale di Italia Nostra, e Lidia Fersuoch, Presidente di Italia Nostra - Sezione di Venezia, hanno poi commentato l’iniziativa. Nel breve termine Italia Nostra propone: l'esclusione delle navi da crociera di grandi dimensioni dalla laguna; la sospensione di nuovi progetti per dragare i canali; la cancellazione di tutti i principali progetti portuali commerciali; la ricostruzione delle saline. Altre iniziative e misure a più lungo termine includono: la rinascita della zona industriale dismessa e inquinata di Marghera da trasformare in parco scientifico e tecnologico; incentivi per portare abitanti e imprese a Venezia. Le sfide sono enormi, e richiedono una rara combinazione fra conservazione, sensibilità ambientale e sociale. La Repubblica italiana è proprietaria della Laguna di Venezia: il Governo italiano, attraverso i Ministeri dell'Ambiente, delle Infrastrutture e dei beni culturali, ha la responsabilità primaria, sia giuridica che amministrativa, per questo patrimonio naturale e culturale unico.

 

"Progetti ben gestiti riguardanti beni culturali e naturali possono portare importanti contributi economici e sociali per lo sviluppo regionale e per il rinnovamento urbano in tutta Europa. Questa è la ragione per la quale l'Istituto BEI e la Commissione europea partecipano attivamente al progetto 'I sette siti più a rischio in Europa’, Francisco de Paula Coelho, Preside dell'Istituto BEI.

 

Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento europeo, in un messaggio video trasmesso durante l'evento, ha dichiarato: "Sostengo pienamente il forte appello lanciato da Europa Nostra e dal suo Presidente. La laguna di Venezia è un paesaggio culturale unico, ma fragile ed è vitale per la sopravvivenza di tale Patrimonio. E’ urgente applicare un approccio olistico, una visione e una  strategia a lungo termine per la salvaguardia della laguna di Venezia. Abbiamo anche bisogno di una adeguata governance integrata con il coinvolgimento della società civile e delle comunità interessate. Sono fermamente convinta che l'Unione europea debba contribuire a questo processo in appoggio agli sforzi intrapresi dagli enti pubblici e privati italiani".

 

L’architetto Francesco Scoppola, Direttore Generale Belle Arti e Paesaggio del Ministero dei Beni Ambientali e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), nel suo articolato intervento ha fra l’altro affermato che “ … Senza laguna non c’è Venezia. Questo luogo straordinario può ritrovare il coraggio e la forza di una condotta serenissima, che non si lasci turbare, che non si faccia impressionare. Chi a Venezia vuol essere servito, peggio ancora chi vuole servirsene, non ha capito dove si trova, è fuori posto. Venezia è lì per cortesia, per servirla”.

 

Philippe Daverio ha appoggiato l’iniziativa di Europa Nostra, richiamando l’assenza di sostanziali azioni per ribaltare una criticità tuttora sottovalutata.

 

Il dibattito è stato moderato dal Segretario generale di Europa Nostra Sneška Quaedvlieg-Mihailović.

 

I rappresentanti di Europa Nostra e della Banca Europea degli Investimenti hanno colto l’occasione per annunciare i sette siti dichiarati più in pericolo in Europa nel 2016: il sito archeologico di Ererouyk e il villaggio di Ani Pemza in Armenia, la Fortezza a Mare Patarei a Tallinn in Estonia, l'aeroporto di Helsinki-Malmi in Finlandia, il ponte girevole Colbert a Dieppe in Francia, il Kampos di Chios in Grecia, il Convento di S. Antonio di Padova in Estremadura in Spagna, l'antica città di Hasankeyf e dei suoi dintorni in Turchia.

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