Marò, sì dell'India a discutere su proroga permesso a Latorre

Stamane i giudici della terza sezione hanno accettato la richiesta del legale Soli Sorabjee di mettere in calendario un'udienza nella quale sarà presentata la richiesta di proroga. Il pubblico ministero indiano P.L. Narasimha non ha opposto alcuna obiezione. In Aula era presente il neo ambasciatore d'Italia a New Delhi, Lorenzo Angeloni, che come il suo predecessore Daniele Mancini sta seguendo da vicino tutte le tappe della complessa vicenda giudiziaria. La proroga chiesta dai suoi legali sarà valutata dai giudici A R Dave e Kurian Joseph.

La Corte Suprema indiana tornerà ad esaminare giovedì il caso del Fuciliere di Marina Massimiliano Latorre per decidere una seconda estensione del permesso di stare in Italia concesso tre mesi fa per motivi di salute e in scadenza il 12 aprile. .. Il 14 gennaio la Corte Suprema aveva concesso a Latorre di stare altri tre mesi in Italia per proseguire il trattamento terapeutico previsto dopo l'ictus che lo aveva colpito a fine agosto. L'estensione era stata sostenuta dallo stesso governo indiano. In quella occasione, i legali del marò avevano consegnato una nuova garanzia scritta firmata dall'ambasciatore Mancini in cui l'Italia si era impegnata a rispettare la scadenza dei tre mesi per il rientro di Latorre. Il militare, che insieme al collega Salvatore Girone si trova in libertà provvisoria dietro cauzione con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani, era stato ricoverato il 31 agosto in seguito a un ictus cerebrale. I suoi legali avevano poi chiesto alla Corte Suprema l'autorizzazione a rientrare in Italia per la convalescenza. Il 12 settembre i giudici avevano quindi autorizzato Latorre "ad andare in Italia per cure mediche, riabilitazione e proseguimento della convalescenza per un periodo di quattro mesi" a partire dal giorno della sua partenza da New Delhi.

Nel frattempo Girone rimane ancora in India, da tempo alloggiato nella dependance annessa all'ambasciata italiana di New Delhi: a Pasqua ha ricevuto la visita dei famigliari, la moglie e i due figli, ma a dicembre gli era stato negato il permesso di rientrare in patria per Natale.

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