“Gli Dei Ritornano: I Bronzi di San Casciano”

Al Palazzo del Quirinale di Roma è stata inaugurata la mostra “Gli Dei Ritornano: I Bronzi di San Casciano” in presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Per la prima volta al pubblico sono state presentate le straordinarie scoperte effettuate nel 2022 nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni.

La mostra si snoda come un viaggio attraverso i secoli all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi. A partire dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è presentata come una spirale del tempo e dello spazio: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua non solo a San Casciano ma in una moltitudine di luoghi sacri del territorio.

Oltre 20 statue e statuette, migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda. 

La scoperta dei bronzi di San Casciano dei Bagni è presentata nelle sette sale dedicate del Palazzo del Quirinale come un viaggio all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio di Chiusi. L’esperienza del fulmine sepolto nella vasca sacra al centro del santuario, il fulgur conditum, che forse fu testimonianza di un prodigio avvenuto agli inizi del I secolo d.C al Bagno Grande, introduce il visitatore all’incontro con la fonte termale e la sua sacralità. Da una parte, la statua di divinità femminile con dedica in etrusco al Flere di Havens, il Nume della Fonte. Dall’altra, un efebo malato-e forse guarito-con una iscrizione in latino a testimonianza dell’offerta a Fons, la Fonte, dell’acqua calda. Matrici ed iscrizioni diverse raccontano di un universo accogliente, dove multiculturalismo e plurilinguismo erano cifra costitutiva di questo luogo sacro. Il Visitatore si trova così faccia a faccia con gli antichi dedicanti presso la vasca sacra. 

Luogo di preghiera è però prima di tutto spazio della medicina antica. 

Apollo, quasi danzante, era deposto assieme a placche poliviscerali e uno strumento chirurgico, a testimonianza di una scuola di medicina attiva presso il santuario. Il percorso di visita si conclude con l’esplosione del regime delle offerte. L’ultima sala accompagna il visitatore tra le teste ritratto, ad un tempo offerte ed offerenti, all’interno della stratificazione della vasca sacra del santuario. Si succedono i piccoli bronzetti, umani e animali. Il mondo dell’infanzia è rappresentato dal Putto di San Casciano, anche lui dedicato al Nume della Fonte e dai bambini in fasce. L’eccezionale presenza di ex voto anatomici in bronzo e non in terracotta (unici al mondo in bronzo trovati finora) a San Casciano si espande tra arti superiori ed inferiori, maschere e volti, seni, organi genitali ed orecchie. La ricerca del contesto e la straordinaria occasione scientifica di ricerca sull’antichità offerta da questo scavo è testimoniata dalle offerte vegetali (pigne, frutta, legni intagliati e un pettine) deposti nella vasca sacra. Quando in età imperiale l’offerta si fa moneta ecco che dal I al IV secolo d.C, grandi nuclei di monete, a volte di fresco conio, sanciscono la vita del santuario fino alla chiusura agli inizi del V secolo d.C. Dal paesaggio al sacro, dall’acqua calda ai bronzi, il racconto della scoperta di San Casciano dei Bagni si fa scoperta dell’antico e della possibilità di rendere vivo il nostro Patrimonio culturale. 

La mostra, visitabile su prenotazione nei periodi 23 giugno-25 luglio e 2 settembre-29 ottobre 2023, è promossa dal Quirinale e dal Ministero della Cultura.

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