Crotone - "L'uomo che piantava gli alberi" è un cortometraggio tratto dal libro di Jean Giono. Questo bellissimo racconto parla di un pastore che ha avuto fede e ha piantato tanti alberi in un deserto, rendendo così gioioso e armonioso il paesaggio.La storia inizia con un ragazzo che cammina per il deserto e trova villaggi in rovina fino a che non incontra un pastore che lo ospita.Questo signore viveva da solo, dopo che la moglie e il figlio gli erano morti.Tutti i villaggi intorno a lui sono abitati da persone in continua rivalità, tetre e tristi. Ma il pastore non si perde d'animo e non aspetta che siano gli altri a fare qualcosa, ma nel suo piccolo, compie gesti di grande valore; un qualcosa che provocherà grandi cambiamenti: piantava alberi.Il ragazzo va in guerra e non vede il pastore per anni.Dopo di ciò, torna nel deserto e trova, dove prima non c'era nulla, un bosco. l villaggi intorno erano diventati gioiosi, perché con la crescita degli alberi tutto il territorio si era rinvigorito, e gli uomini ne beneficiano. Tutto ciò è successo grazie all'infinita pazienza e grande bontà d'animo del pastore.Questa è una storia inventata, ma il messaggio che manda è realizzabile.Questo ci deve essere d'insegnamento e d'aiuto per migliorare il mondo. Ci parla di come, da una situazione negativa si può reagire e, persistendo nella propria azione, trasformarla in una situazione positiva.L'uomo se compie azioni non per il proprio interesse, ma per fare qualcosa di buono per gli altri, può realizzare grandi cose.Il pastore pianta gli alberi, e gli alberi sono importantissimi per la vita. Essi sono il polmone del mondo.Il bosco rappresenta un ecosistema, dove vivono piante ed animali, e ci vuole molto tempo perché esso possa costituirsi. È criminale bruciare gli alberi , come accade spesso in estate, per mano di uomini che hanno fini speculativi, oppure sono piromani senza cuore.
Federica Pesce
I F, Anna Frank
Questa storia ci insegna che gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione. Jean Giono grazie al suo racconto è riuscito a farmi capire che se abbiamo speranza e impegno possiamo riuscire a far qualcosa di veramente grande anche con gesti piccoli. La speranza è un sentimento che volendo da i suoi frutti. Tutti abbiamo dentro di noi la speranza anche se non lo sappiamo, se la cerchiamo con impegno la troviamo. Speranza e fiducia insieme fanno grandi cose che proprio in questo periodo di guerre, malattia senza cura, persone così disperate da commettere omicidi e suicidi, possono cambiare tutto. Provate a trovare la speranza e dopo unitevi, aiutatevi, diventate una persona sola, migliorate il mondo e chi ne fa parte; fatelo per voi, per noi, per i vostri figli, per tutti. La speranza non va lasciata in fondo al cuore e dimenticata!
Giuliana La Rosa
I F, Anna Frank
Questa storia ci insegna che con la volontà, la speranza, la pazienza tutti noi possiamo fare cose magnifiche e fantastiche. Proprio come questo pastore che con la volontà di realizzare e di cambiare un posto brutto e inospitale, in un posto bello e allegro, non si scoraggiò alle prime difficoltà, anzi continuò finché non si vide realizzato ciò che voleva . Tutti noi dovrebbero prendere esempio da questo pastore non solo noi giovani, ma anche voi adulti: sforzaci di continuare come il pastore e avere pazienza in ciò che facciamo, perché tutto poi ci verrà restituito. In questa vicenda possiamo vedere come quel villaggio arido e brullo riesce a rendere gli abitanti brutti dentro e cattivi all’esterno e ci fa vedere come gli abitanti sono pieni di odio gli uni fra gli altri, le madri anche con i propri figli. Mentre in seguito possiamo vedere come il villaggio bello e rigoglioso riesce a cambiare di nuovo gli abitanti, soltanto che questa volta in meglio e infatti, gli abitanti non hanno più odio, ma amore, non hanno più cattiveria, ma allegria, e le madri non maltrattano più i loro figli, ma li amano come solo una mamma sa fare. Dunque questo ci fa comprendere che pure come vivi può cambiare il tuo modo di fare e dire. Noi stessi dovremmo fare come questo pastore, non dico piantando gli alberi, ma impegnandoci a scuola e non scoraggiandoci alle prime difficoltà, andando avanti sapendo che con la pazienza e la speranza tutti noi possiamo fare alberi.
Mariantonietta Bombardiere
I F, Anna Frank
Il protagonista del cortometraggio, è un contadino che si caratterizza per la sua pazienza. Egli, infatti, dopo aver piantato tanti alberi nel villaggio in cui viveva, ha saputo aspettare che crescessero e diventassero grandi. Non si è mai arreso, non ha mai perso la fiducia e giorno dopo giorno, il personaggio si è pian piano trasformato. La crescita di queste piante ha cambiato la vita di tutte le persone che abitavano il villaggio e perché, iniziarono a poter prendersi cura dei propri figli e a sfamarli senza doverli uccidere per sottrarli alla fame; i rapporti tra le famiflie furono più sereni perché non era più necessario combattere per la soprvvivenza. Nel villaggio finalmente non vi era più un posto di tristezza; con il passare del tempo era diventato un luogo sereno e armonioso. Questa storia ci insegna che, per poter ottenere dei risultati, è necessario saper aspettare e avere tanta pazienza: ogni cosa, ha bisogno del suo tempo perché dia i giusti frutti e, solo se si attende pazientemente, si riesce ad ottenere irisultati.
Letizia Colacino
I F, Anna Frank