Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Domenica, 22 Giugno 2025

caciocavallo del Taburno

Quello che si è sviluppato attorno al massiccio del Taburno e alle sue tre cime: Taburno, Camposauro e il Pentime, è un territorio di oltre tredicimila ettari. Le montagne sono caratterizzate da faggete e pini bianchi ma anche da numerose sorgenti. Una foresta, come narra la leggenda, costruita dai Fenici, che qui trovarono la migliore legna per la costruzione delle loro barche. Proprio a questo popolo si deve la vocazione vitivinicola e olivicola di tutta l’area. Nella Valle Caudina, infatti, come in ogni terra in cui si fermavano, facevano crescere le viti intorno agli alberi, diversamente dalla tradizionale coltivazione a raggiera, tipica della civiltà greca, ancora oggi impiegata nella Valle Telesina e in quella Vitulanese. Il complesso del Taburno è abitato sin dal periodo Paleolitico quando alcuni cacciatori si spinsero fino al massiccio del Camposauro in cerca di cibo. La popolazione sannita si stabilì n questa zona dopo aver sconfitto i Romani nella storica battaglia delle Forche Caudinem che fu decisa a Tocco Caudio che, secondo Plutarco, era la vera “metropoli” sannita. Oggi quella battaglia è ricordata a Forchia da un cartello stradale. Da allora e fino all’Unità d’Italia, anche se si sono susseguite diverse dominazioni: dai Longobardi ai Bizantini, dai Normanni agli Angioini e infine gli Spagnoli e i Francesi, i Sanniti hanno trasformato il territorio rendendolo un mosaico di produzioni agricole e alimentari. Per promuovere il turismo e l’economia dei 23 comuni, appartenenti al Gruppo di azione locale Taburno, che si estendono dalla Valle Caudina fino a Torrecuso, sono state interessate, attraverso il Marchio d’Area “Terre del Taburno”, oltre 1100 imprese, istituzioni e associazioni di categoria del territorio. «Grazie all’aggregazione delle imprese, dei comuni, del Parco naturale regionale del Taburno - Camposauro potremmo sviluppare sotto un unico brand un’offerta turistica integrata con ricadute importanti sull’economia locale, l’occupazione e lo sviluppo delle attività di promozione del territorio, delle imprese e delle produzioni, alimentari e artigiane», così Mario Grasso, Presidente del Gal Taburno.

il sindaco di Campoli Tommaso Nicola Grasso

Con il marchio d’area “Terre del Taburno” beneficeranno di nuova visibilità, nell’ambito di un’unica strategia di comunicazione e marketing territoriale, vini come la Falanghina del Sannio, Taburno Docg e Sannio Doc, ma anche la Mela annurca campana, il famoso Caciocavallo Silano e il Pecorino del Sannio, lo stesso Parco naturale del Taburno, strutture ricettive e di ristorazione, agriturismi e centri sportivi. «Con l’introduzione del marchio “Terre del Taburno”, sarà effettuata una strategia di comunicazione integrata, che difficilmente piccole realtà riescono a sostenere da sole - dice il direttore del Gal Taburno Costantino Caturano - portando positive ricadute in termini di commercializzazione dei prodotti tipici, alimentari e artigianali, occupazione e sviluppo». Per supportare il turista in visita al territorio il Gal Taburno ha anche previsto una guida turistica multimediale, l’App Terre del Taburno, disponibile per smartphone e tablet IOS. L’applicazione fornirà in breve la storia dei Comuni, offrendo anche i riferimenti di tutte le strutture di ristorazione e ricettive presenti nei singoli comuni nonchè segnalerà i principali sentieri culturali e naturalistici del comprensorio. Il Piano di Sviluppo Locale, caratterizzato dal GAL e dall’Approccio Leader, costituisce una parte del più ampio Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013, approvato dalla Regione Campania. L’Unione Europea e la Regione riconoscono, ad alcuni territori caratterizzati da un’economia di tipo spiccatamente agricolo e fortemente in ritardo, la possibilità  di promuovere un piano organico di sviluppo rurale, tagliato sulle esigenze del territorio e sulle sue specificità che attinga dai finanziamenti regionali ed europei. Il GAL Taburno, costituito nel 2009, si propone di indirizzare le proprie iniziative al sostegno ed alla promozione dello sviluppo economico, sociale ed imprenditoriale del territorio.

la campagna intorno a Campoli

Nel corso di un press tour abbiamo incontrato varie realtà della zona, da Montesarchio a Melizzano, a Sant’Agata de’Goti, a Campoli. A Montesarchio abbiamo visitato l’Oleificio Mataluni - Olio Dante (www.oliodante.it). L’azienda, partendo da un piccolo frantoio a dimensione artigianale, oggi rappresenta uno tra i più rilevanti complessi agroindustriali oleari al mondo, che ha vinto di recente il premio “Coop for Kyoto” come impresa virtuosa per la dimensione dell’impianto fotovoltaico e di trigenerazione. È interessante sapere che la Mataluni sviluppa al proprio interno l’intero processo produttivo: frantoio; raffinazione; imbottigliamento in confezioni di vetro, PET e latta; produzione di bottiglie in PET, tappi, imballaggi ed etichette. L’obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere il 50% del fabbisogno energetico dello stabilimento. Interessante anche la visita nel territorio di Frasso Telesino dove sono stati avviati campi sperimentali di orzo per la produzione della BirTa, la birra artigianale alla mela annurca. All’azienda di Raffaele Lombardi di Sant’Agata de’Goti, partner del progetto BirTa, che ha la peculiarità di essere stagionata in botti usate per affinare il vino aglianico, abbiamo provato le loro mele annurche coltivate e distribuite accanto a tante gustose torte accompagnate dall’ottima birra.

le ciliegie di Campoli

Nel nostro tour abbiamo visitato poi una delle città più antiche dell’Italia Meridionale, Sant’Agata de’ Goti, che sorge su un costone tufaceo su cui, un tempo, si estendeva l'antica città caudina di Saticula i cui abitanti, i saticoli, sono citati da Virgilio nell’Eneide. Di recente ha conferito la cittadinanza onoraria a Bill De Blasio, Sindaco di New York. Il suo centro storico è un museo all’aperto. A guidarci alla scoperta di tanti tesori è stato l’ing. Della Ratta che ci ha aperto le porte di antiche chiese. Tra queste spicca il Duomo, intitolato all’assunzione della Madonna che è del 970. Considerata come una comoda base per escursioni e visite guidate sul Monte Taburno e su Camposauro siamo poi giunti a Campoli del Monte Taburno dove, accolti dal Sindaco Tommaso Nicola Grasso, siamo andati alla scoperta di una cittadina per lo più vocata all’agricoltura e che è operosa e attiva con i suoi mille e cinquecento abitanti (www.comune.campolidelmontetaburno.bn.it). Il motivo del nostro tour era proprio raccogliere le ciliege dagli alberi ed assistere alla Sagra, organizzata dalla Pro Loco con il presidente Mario Pedicini (www.prolocomontetaburno.it). Insieme alla vicina Tocco Caudio, Campoli produce oltre il 50% delle ciliegie del Sannio. La varietà più pregiata è quella “imperiale” ma è molto saporita e apprezzata anche quella denominata “ferrovia”. A Campoli del Monte Taburno, fondata nel periodo normanno, si produce anche un ottimo pane casareccio cotto a legna. Il sindaco, da poco eletto, ci ha parlato anche di un fiorire di iniziative in concomitanza con l’estate, dalla Sagra del fagiolo, che si svolgerà tra fine luglio e primi di agosto, alla Festa della Mietitura, in onore di San Donato, che si terrà il 6 e 7 agosto, che precede “Calici di Stelle”, prevista per l’8 il 9 e il 10 agosto. Il Taburno dunque è la patria della biodiversità e se i prodotti della terra più noti sono i vini e l’olio, qui si coltivano e producono ortaggi di qualità, ma anche carni, formaggi e frutta tra cui la mela annurca, conosciuta sin dall’epoca romana. In alta montagna, oltre i 700 mt, vengono coltivati i fagioli, la patata interrata, ma anche i prodotti del sottobosco come funghi, asparagi, tartufo nero e bianco. Scendendo lungo le colline e nelle valli i vitigni e gli oliveti plasmano il paesaggio rendendolo uno dei più suggestivi della Campania.

Raffaele Lombardi presenta la mela annurca

Mostra_d'Oltremare

«Con la 58° edizione della Fiera della Casa di Napoli si cerca di rilanciare al meglio la Mostra d’Oltremare in linea con la rivalutazione delle eccellenze del territorio»: così il Presidente della Mostra, Donatella Chiodo, che ha posto l’accento su uno dei temi forti di questa edizione. Saranno dieci giornate, dal 19 al 28 giugno, dedicate alle nuove tendenze dell’arredamento e dei complementi di arredo, per approfondire temi come l’architettura legata all’inclusione sociale. «Sarà proprio la casa, pensata per le persone diversamente abili, l’argomento di un seminario dedicato alla progettazione degli spazi per tutti», così la Chiodo. I temi al centro dell’attenzione saranno “Donne e Imprenditoria”, “Tradizione e Innovazione”, “Green Economy”. La particolarità di quest’anno, per cui sono attese oltre centomila presenze, è la competitività del prezzo, un solo euro per accedere alla Fiera, l’ evento annuale più amato e atteso dai napoletani, che è stato anche celebrato nelle canzoni e passato da una generazione all’altra. La Mostra d’Oltremare rientra in un circuito di luoghi simbolo, che rendono Fuorigrotta un quartiere da valorizzare. L’auspicio è di aprire le porte della Mostra ad un numero sempre crescente di visitatori. Punta su questo aspetto il consigliere delegato della Mostra, Giuseppe Oliviero, che sottolinea come la Fiera di quest’anno parta da una data tutt’altro che casuale, il 19 giugno quando ricorre il cinquantesimo anniversario di Edenlandia, sulla cui riapertura non sono state date notizie se non la speranza di restituire presto il noto parco tematico alla città. "Il progetto la Mostra che verrà - dice Oliviero - sarà presentato a luglio e sarà visibile all’interno della Fiera il 22 e 23 giugno". Per l’assessore alle attività produttive del Comune di Napoli, Enrico Panini, anche l’assegnazione della gestione delle terme di Agnano con una ripresa delle attività da luglio fa ben sperare. Per quanto riguarda la Mostra, che lo stesso ha definito “2.0”, si tratta di un pezzo importante della città che va salvaguardato. «E intanto - dice l’assessore Panini - il cinquantesimo anniversario di Edenlandia si festeggerà insieme ai lavoratori per poi ragionare su chi aprirà di nuovo i cancelli di un parco di divertimenti tanto amato dai napoletani".

Nel frattempo i concittadini potranno godersi in questo afoso giugno i ventimila metri quadrati tra aree scoperte e coperte della Mostra d’Oltremare. E come da tradizione dalle ore 22 ogni giorno la Fiera della Casa ospiterà spettacoli e concerti. Il 19 giugno per l’ apertura ci sarà Gigi Finizio. A seguire uno spettacolo per i più piccoli “Sognando Violetta” il 20 giugno e “Settanta ti dà tanto” il 21. E poi il giorno seguente si esibirà il comico Paolo Caiazzo. Molta attesa c’è per gli appuntamenti musicali dal 23 al 25 con Rosario Miraggio con Guido Lembo e Chiara. La comicità è protagonista degli ultimi spettacoli con il cabaret dei Ditelo Voi e Simone Schettino. Special guest il giovane vincitore della sezione ballo di Amici 2014 Vincenzo Durevole, che si esibirà con la partner Giovanna. A chiudere gli show serali sarà la musica di Dodi Battaglia.

Teatro_Mediterraneo,_Mostra_d'Oltremare

scriviamo_2

Al via la V° edizione di un interessante e seguitissimo appuntamento con la poesia e le arti letterarie, il Premio letterario “SCRIVIAMO INSIEME”, anche quest’anno sotto il gratuito patrocinio di Roma Capitale - Municipio XIII° Roma Aurelio.

Questo Premio letterario è stato istituito nel 2011, da un progetto ideato da un gruppo di scrittori, poeti ed appassionati di letteratura, con l’obiettivo di dare continuità alle loro affinità elettive, nella condivisione di un’iniziativa rivolta a tutte le persone che amano scrivere.

Tra i fondatori di questa Associazione Culturale lo scrittore Vittorio Scatizza, che ha pubblicato i romanzi “Il monile indiano” e “Un meraviglioso colpo di fortuna”, per i quali ha ricevuto ampi consensi sia da parte del pubblico, che dalla critica. Proprio in questi giorni egli ha presentato alla stampa il suo ultimo romanzo “L’ordina della marea”. Inoltre, negli anni ha pubblicato diversi racconti sul web, come anche in riviste del settore, ottenendo prestigiosi riconoscimenti nell’ambito dei concorsi letterari.

Vittorio Scatizza da alcuni anni dedica gran parte del suo tempo alla scrittura e a tutte le attività riconducibili al Premio letterario “SCRIVIAMO INSIEME”.

Il suo racconto “La baita” è risultato finalista al Concorso “Giallo italiano” nel 2011.

Anche il sociologo Ettore Peluffo, la poetessa Bianca Del Mastro e da circa due anni, lo scrittore e poeta Mario Angelo Carlo Dotti, sono i co-fondatori di questa interessante iniziativa culturale che nella V° edizione, tuttora in corso, si è implementata della presenza dello scrittore e saggista Dario Pontuale.

Insomma, un lavoro di squadra condotto da “penne sapienti”, che ogni anno puntualmente si impegnano in questo incontro-confronto letterario. “SCRIVIAMO INSIEME”, sin dal primo anno, ha riscosso un forte apprezzamento da parte degli autori e nella passata edizione ha raggiunto ben 912 opere in concorso, una cifra ambiziosa, che gratifica ampiamente gli organizzatori per le tante energie profuse.

Questo concorso, in lingua italiana, si articola in otto sezioni, tutte a tema libero, fra poesia, narrativa, raccolta di poesie e libri di saggistica. Le opere possono essere indifferentemente edite o inedite.

Fra gli iscritti al concorso, ogni anno figurano nomi conosciuti nel panorama letterario italiano, ma anche giovani esordienti o semplicemente ragazzi colpiti dal “germe della creatività”, che amano esprimersi in prosa o poesia.

Tutti gli elaborati pervenuti, ad esclusione delle opere edite, vengono attentamente esaminati, in forma rigorosamente anonima, affinchè possa essere espressa una valutazione corretta e indiscriminata. Al termine del Premio, qualora i partecipanti lo desiderino, a garanzia di trasparenza e su richiesta, viene loro rilasciata una valutazione sull’elaborato mandato in concorso.

Sono previsti premi per ciascuna sezione e consultando il sito relativo al Premio letterario, costantemente aggiornato, è possibile seguire lo stato dei lavori della Giuria. Il bando di concorso scade il prossimo 15 giugno 2015, (farà fede il timbro postale).

Insomma, “SCRIVIAMO INSIEME” è un concorso letterario che valuta ogni singola opera in concorso, decretando i vincitori secondo regole rigide. Lodevole la finalità di dare una boccata d’ossigeno alla cultura, tanto sofferente ed ingiustamente penalizzata in quest’epoca difficile e contrastata.

In un momento come quello che stiamo vivendo, risulta assolutamente utile rivolgersi proprio ai giovani, che rappresentano in modo incontrovertibile la porzione di tessuto sociale maggiormente colpita dalla crisi. E’ compito degli educatori cercare di risvegliare in loro l’interesse verso la cultura, all’interno della quale l’attività letteraria, in ogni sua modalità espressiva, riveste un imprescindibile ruolo sociale nella sfera della comunicazione e della crescita intellettuale dell’umanità.

scriviamo

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI